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Venerdì, 19 Aprile 2024
Gargano Peschici

Che fine hanno fatto i rimboschimenti sul Gargano? Scatta un'interrogazione regionale

Il vicepresidente del Consiglio regionale, Giandiego Gatta: "Chiedo alla Giunta regionale un quadro preciso dei finanziamenti statali e regionali, passati e odierni, destinati al ripristino ambientale della risorsa naturalistica”

Che fine hanno fatto i rimboschimenti sul Gargano? E' l'interrogativo avanzato dal vicepresidente del Consiglio regionale, Giandiego Gatta. “Un territorio che contiene circa il 70% dei boschi della Puglia, il maggior ‘polmone’ della nostra Regione - il Gargano, appunto - costantemente scosso da incendi di portata rilevantissima. Ed è per questo che ho depositato un’interrogazione consiliare finalizzata a conoscere cosa si stia facendo per il rimboschimento", assicura.

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"Vogliamo un quadro preciso dei finanziamenti statali e regionali"

"In particolare, chiedo alla Giunta regionale un quadro preciso dei finanziamenti statali e regionali, passati e odierni, destinati al ripristino ambientale della straordinaria risorsa naturalistica”, continua Gatta. “A dieci anni dal tragico incendio - prosegue - che il 24 luglio 2007 distrusse il Gargano, e dopo tutti gli incendi che annualmente si sono susseguiti fino agli ultimi di qualche settimana fa (vedi Mattinata, Vieste, Peschici, Vico del Gargano, Manfredonia, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, Cagnano Varano, etc..), il patrimonio boschivo e di macchia mediterranea  del promontorio, che rientra nell’area protetta del Parco Nazionale del Gargano, ha subito un gravissimo depauperamento, con ingenti danni paesaggistici, ambientali ed economici. Tuttavia, non si registrano interventi significativi per il ripristino di quanto è andato in fumo  negli ultimi anni. Così come non si ha precisa contezza neppure dello stato delle strutture danneggiate dagli incendi, se siano state ricostruite e quali di essere abbiano beneficiato di fondi pubblici. Mi auguro - conclude Gatta - che la mia interrogazione rappresenti uno sprono per la Giunta regionale, che ha preso probabilmente sotto gamba la questione, affinché si programmino degli interventi per restituire alla comunità pugliese un patrimonio ambientale di assoluto pregio come questo”.

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