Il punto di Medtraining, impegnata nell’attività di prevenzione e contrasto in Capitanata, anche attraverso il lavoro dell’unità mobile di strada attraverso il progetto regionale 'La Puglia non si tratta'
Sarà presentato domani pomeriggio presso la Sala B. Manzi della Sede Cisl in via Trento. Il presidente di Anolf Mohamed Elmajdi: "Il progetto intende creare un modello di coinvolgimento partecipativo, ovvero una traccia di governance incentrata sull’analisi e sulla creazione condivisa di risposte al tema dello sfruttamento lavorativo in Puglia, al fine di raggiungere un legame tra lavoratori e aziende per una agricoltura sana"
Presentata la piattaforma con le proposte elaborate dalla Rete delle associazioni della provincia di Foggia in tema di lavoro agricolo, accoglienza e migrazioni
Il punto di Aboubakar Soumahoro, dirigente sindacale dell'Usb e ledaer della protesta 'Berretti rossi', dopo la morte dei 16 braccianti agricoli africani.
Si tratta di tre caporali senza scrupoli - due italiani e un rumeno - in grado di tenere sotto scacco decine di lavoratori stranieri, sottopagati e costretti a vivere in condizioni inumane.
I suoi familiari non ne avevano più notizie da settimane, da quando aveva spiegato loro di poter lasciare il Foggiano perchè privato dei documenti personali. L'operazione degli agenti della squadra mobile di Foggia
E' quanto scoperto dagli agenti di polizia, in un capannone nelle campagne tra Cerignola e San Ferdinando di Puglia. Identificate 54 persone retribuite "a cottimo" per 1.5 centesimi di euro a carciofo. Con loro anche 10 bambini
Il blitz in via don Minzoni a Cerignola, dove i carabinieri hanno fermato un pullman con a bordo 14 persone. Lavoravano in nero per 2 euro all'ora e, sotto la minaccia del caporale, vivevano tutti in un appartamento
Nove romeni erano stati assunti da tre connazionali per la raccolta dei pomodori. Dopo essersi ribellati alle pessime condizioni in cui vivevano, sono stati chiusi in un casolare di Apricena e minacciati
Cinque i ghetti in provincia di Foggia. Molti vivono nelle aziende all'aperto, in tendopoli o in baracche. Giuseppe De Leonardis: "Vivono in condizioni di schiavitù, sotto caporale che sequestra loro i documenti"
Con la scusa di un lavoro sicuro attiravano in Italia giovani connazionali da costringere alla strada. Le indagini sono partite dalla denuncia di una donna esasperata delle continue violenze e vessazioni