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Foggia confuso, Taranto cinico: allo Iacovone si ferma la striscia dei rossoneri

Le reti di Magnaghi e De Giorgi nel secondo tempo decidono il derby. Satanelli sotto tono e raramente incisivi. Non bastano il rientro di Sarno e l'innesto nella ripresa di Di Piazza

Regalare ogni volta un tempo è un lusso che non puoi concederti. Giochicchiare di fronte a un avversario inferiore tecnicamente, ma pronto a giocarsela a viso aperto, è quanto di più sbagliato si possa fare in un campo di calcio. La travolgente striscia di risultati del Foggia si ferma a Taranto, nel periodo e nel modo più sbagliato. Perché se c’era una partita che i rossoneri, appena riappropriatisi della vetta della classifica, non dovevano fallire per atteggiamento (in primis) e qualità della prestazione, era proprio il derby col Taranto. La squadra di Stroppa, come con il Messina, sono entrati in campo molli, poco convinti e spesso un po’ troppo leziosi. Gli dei del calcio hanno deciso per un risultato diverso, punendo i rossoneri, paradossalmente nel loro momento migliore. Un gol, quello di Magnaghi, che ha spezzato ogni velleità di vittoria, anche se mancava più di mezz’ora al termine della gara. Il sigillo di De Giorgi è stato solo il degno corollario di un pomeriggio da ricordare, per gli ionici.

PRIMO TEMPO – Prendi il primo tempo di Messina e fai copia e incolla. I primi trequarti d’ora allo Iacovone non sono dissimili da quelli di sabato scorso. Da una parte una squadra dal tasso tecnico evidentemente superiore, dall’altra una formazione in difficoltà (il Taranto lo è ancora di più per la classifica, e per aver cambiato guida tecnica da pochi giorni, ndr) che cerca di contenere i danni, affidandosi all’interpretazione scolastica del 4-3-3 di Ciullo. Il Foggia non incide, pur gestendo il ministero del possesso palla. Perché la circolazione è lenta, e con una squadra che gioca per intero dietro la linea del pallone, è il modo peggiore per cercare la porta. Se si fa eccezione per un paio di cross tagliati dalle corsie (a destra dove c’è il rientrante Sarno, e a sinistra dove agisce Chiricò), si fa fatica riempire le pagine del taccuino. Al Foggia manca anche la spinta dei terzini, e se da Loiacono si può pretendere poco, di più ci si aspetterebbe da Rubin, le cui condizioni evidentemente precarie ne limitano la prestazione. Non a caso, Stroppa lo lascerà negli spogliatoi nell’intervallo.

SECONDO TEMPO – Con l’innesto di Gerbo, il gioco del Foggia non può più fare affidamento sulle discese dell’ex Modena, e deve appoggiarsi sul versante opposto, o al limite su Chiricò. L’avvio dei rossoneri è senz’altro incoraggiante, per cattiveria e ritmo di gioco più elevato rispetto alla prima frazione, ma non ci voleva molto. Però il Taranto è vivo, e quando ha l’occasione la sfrutta, pur se sporca. Magnaghi trova il gol al quarto d’ora, casuale, al termine di un’azione molto confusa, ma è più di quanto prodotto dai rossoneri. Giunge nel momento di maggior pressione dei satanelli, è vero, ma è tutt’altro che immeritato. Anche perché i rossoneri non hanno forza, ma soprattutto testa, per riacciuffare il pari. L’attacco non incide con un Chiricò impalpabile, un Sarno lontano da una forma accettabile. Gerbo spinge, ma non azzecca un cross, e per Di Piazza, subentrato a Chiricò, e Mazzeo, trovare modo per far male a Maurantonio diventa complicato. Il Taranto continua a interpretare la sua partita, con cuore e tanta disciplina. Sufficienti per ottenere un secondo premio, con il gol di De Giorgi, anch’esso giunto al termine di un’azione confusa. A sette minuti dalla fine è impossibile auspicare una rimonta, specie per questo Foggia. Vince il Taranto, il primato dei satanelli è già un ricordo.

TARANTO (4-3-3) Maurantonio; De Giorgi, Altobello, Magri, Pambianchi; Lo Sicco, Guadalupi (37’st Pirrone), Maiorano; Viola (29’st Potenza), Magnaghi (41’st Cobelli), Paolucci. A disposizione: Pizzaleo, Sampietro, De Salve, Russo, Benedetti, Emmausso, Di Nicola, Contini, Cecconello. All. Ciullo

FOGGIA (4-3-3) Guarna; Loiacono, Coletti, Martinelli, Rubin (1’st Gerbo); Agazzi, Vacca, Deli; Sarno (39’st Pompilio), Mazzeo, Chiricò (13’st Di Piazza). A disposizione: Tucci, Figliomeni, Agnelli, Sainz Maza, Sicurella, Dinielli, Sanchez, Martino, Pertosa. All. Stroppa

Arbitro: Guccini di Albano Laziale

Marcatori: 14’st Magnaghi (T), 38’st De Giorgi (T)

Ammoniti: Chiricò (F), Maurantonio (T)

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