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Valente gela Fumagalli, fa festa il Palermo: al 'Barbera' il Foggia lotta, ma si arrende all'80'

Si interrompe dopo cinque partite la serie di risultati utili del Foggia che perde 1-0 nel recupero della 33esima giornata. Rossoneri pericolosi nel primo tempo due volte con Curcio, poi nella ripresa calano vistosamente, fino al gol al 36' dell'esterno mancino

Poco più di ottanta minuti è durato l'equilibrio al 'Barbera' di Palermo, prima che il tracciante di Valente cambiasse il risultato regalando la gioia dei tre punti al Palermo. Il Foggia cade, ma non senza aver battagliato, soprattutto nel primo tempo durante il quale si era fatto preferire per la manovra e per la pericolosità delle occasioni create. Ma se è vero che nel calcio gli alibi contano fino a un certo punto, in questo periodo storico sarebbe del tutto inopportuno non dare la giusta importanza al lungo periodo di inattività alternato ad allenamenti precari, ai quali il focolaio Covid ha costretto la squadra di Marchionni. Il Foggia ha lottato e per almeno un tempo non ha demeritato. Da questo si può e si deve ripartire in vista delle restanti quattro sfide di campionato. 

PRIMO TEMPO – Cominciamo dalle sorprese. Una su tutti: Said. Autentico carneade di questi ultimi mesi, si prende la titolarità a causa delle numerose defezioni. Nella mediana del Foggia mancano i play, Morrone non è convocato e Salvi, non al meglio, parte dalla panchina. Per questo, lo squalificato Marchionni (sostituito da Cau) si affida all’opzione d’emergenza Rocca, completando il terzetto di centrocampo con Vitale. Il numero 33 deve limitare gli strappi e badare più a preservare l’ordine. Per gli inserimenti, chiedere a Vitale e Said. Più a proprio agio il primo – che, peraltro, è il primo a impegnare severamente Pelagotti –, un po’ più spaesato il secondo, cui, evidentemente, la lunga inattività non ha affatto giovato. Epperò, l’ex Fano non lesina impegno e predisposizione al sacrificio. Un po’ come tutto il Foggia, che tiene bene il campo e gli equilibri, concedendo il lecito a un Palermo che ha ben poco da recriminare. La formazione di casa vive delle intermittenti, ma potenzialmente letali, invenzioni di Floriano. Ma, nel complesso, è il Foggia a farsi preferire. I rossoneri possono contare sulla buona vena di Kalombo, e su un Curcio dal piede caldo. Due volte il solito Pelagotti deve metterci un certo impegno per negargli il gol, prima su punizione, poi sulla bordata mancina dal centro dell'area di rigore. Dall’altra parte anche Fumagalli è chiamato a palesare la sua presenza, ma in entrambi i casi il livello di velenosità dei palloni è incrementato da fortuite deviazioni. Alla fine del primo atto, il punteggio dice 0-0, ma la storia del match è stata tutt’altro che banale.

SECONDO TEMPO – Si evince quasi subito il cambio di atteggiamento del Palermo. La squadra di Filippi guadagna presto campo e comanda il gioco, mentre il Foggia perde metri e le certezze vantate nella prima frazione. Col passare del tempo diventa evidente anche la deficitaria condizione atletica degli ospiti, prezzo impossibile da non pagare dopo quasi un mese senza giocare. Filippi, a differenza di Cau, può anche disporre di buone e più fresche alternative. Come Odjer, che subito ridona vigore e dinamismo in mediana perduti con Luperini già ammonito. In avanti c’è Saraniti, punta pura per l’evanescente Rauti, fino all’innesto di Santana. Il quasi quarantenne non incide, ma per lo meno porta fortuna, perché pochi secondi dopo il suo ingresso, Valente buca Fumagalli al termine di una veloce transizione del Palermo, orchestrata dall’onnipresente Floriano. A Odjer Cau aveva risposto con Nivokazi (per Said), arretrando leggermente il raggio d’azione di Curcio e proseguendo con un ambizioso 3-4-1-2. Mossa che, però, ha finito per sguarnire ulteriormente una mediana già piuttosto fragilina, senza migliorare di molto la qualità della produzione offensiva. Dopo il gol di Valente il Foggia non va oltre un sinistro di Vitale murato dalla difesa. Male la giovane mezzala nella ripresa, un po’ come tutto il Foggia, letteralmente sulle gambe. Vince il Palermo, i rossoneri reggono 80 minuti, onestamente non gli si poteva chiedere di più.

Palermo-Foggia 1-0

PALERMO (3-4-3) Pelagotti; Marong, Peretti, Marconi; Almici, Luperini (21’st Odjer), De Rose, Valente; Rauti (18’st Saraniti), Floriano, Kanoute (35’st Santana). A disposizione: Fallani, Doda, Corrado, Crivello, Martin, Silipo, Lancini, Broh. All. Filippi

FOGGIA (3-5-2) Fumagalli; Anelli (42’st Salvi), Gavazzi, Galeotafiore; Kalombo, Vitale, Rocca, Said (21’st Nivokazi), Di Jenno; Curcio, Dell’Agnello (45’st Balde). A disposizione: Mascolo, Jorio, Agostinone, Aramini, Pompa, Balde, Turi. All. Cau (Marchionni squalificato)

Arbitro: Longo di Paola

Assistenti: Somma e D’Apice di Castellammare di Stabia

Marcatori: 36’st Valente (P)

Ammoniti: Rauti (P), Luperini (P), Anelli (F), Kanoute (P), Gavazzi (F), De Rose (P), Peretti (P)

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