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Show di Curcio allo 'Zac', ma il Foggia viene bloccato dalla Turris: primo pari stagionale per i rossoneri

Il fantasista rossonero protagonista con una doppietta nel match contro la formazione campana, per due volte in vantaggio nel primo tempo con Longo, e a inizio ripresa con Pandolfi. Ai satanelli non basta l'assedio finale per centrare la vittoria

C'è tanto Curcio, ma anche qualcos'altro. Ma non è bastato ai rossoneri per piegare una Turris per nulla intimorita e giunta a Foggia con la precisa intenzione di giocarsela. Quando si dice che il calcio è strano non si sbaglia affatto. La squadra di Marchionni, infatti, trova il primo pari stagionale nella partita durante la quale si è vista la maggiore e migliore produzione offensiva, a conferma dei progressi sempre più evidenti. Per converso, è mancato l'equilibrio, quello che avrebbe consentito - per esempio - alla squadra di casa di non capitolare a inizio ripresa, quando una veloce combinazione ha tagliato in due la squadra spianando la strada a Pandolfi per il gol del 2-1. Ci ha pensato Curcio a rimettere le cose a posto e per ben due volte. Meravigliosa la prima, con un sinistro terra-aria che ha fulminato il portiere Abagnale, sul solito penalty conquistato da D'Andrea a metà della ripresa, la seconda. 

PRIMO TEMPO - Non ci sono novità in formazione tra i rossoneri, se si eccettua il ritorno di Curcio in avanti. Marchionni sceglie ancora D'Andrea come attaccante al posto dell'infortunato Naessens per poi affidarsi alla stessa formazione vittoriosa a Caserta. Mister Fabiano adotta anche lui il 3-5-2. Moduli speculari con interpretazioni diverse: da una parte c'è il Foggia che fa la partita e tiene molto alta la linea difensiva, portando la pressione sui portatori di palla avversari sin dalla fase di primo possesso. La Turris accetta il tema tattico, ma non per questo si trincera nella propria trequarti parcheggiando il classico pullman. Appena può, la formazione ospita non lesina di punzecchiare una difesa rossonera che si scopre presto di nuovo fragile. Sia per una non perfetta gestione del pallone in fase di impostazione, sia per una non eccellente coesione tra i reparti. Non è un caso che proprio in questi due difetti sia scritta la genesi delle due marcature campane. Su quella di Longo, al 18' del primo tempo, c'è il marchio di Gavazzi, che controlla male un pallone e rende fruttifera la pressione esercitata dagli avversarie. Pandolfi (tiro sulla traversa) e Longo (tap in su rovesciata) perfezionano l'azione che spacca la partita e gli equilibri. Il Foggia già in precedenza aveva rischiato sugli sviluppi di un corner. E solo l'indulgenza di Longo - deviazione sotto porta in curva - ancora con un'azione generata da un calcio da fermo tiene in piedi la formazione di casa qualche minuto dopo il gol. Il Foggia però ha il pregio di non andarsene in paranoia. Il ripetuto tentativo di fraseggiare sullo stretto e di arrivare verso la porta sistematicamente con il palleggio è oltremodo apprezzabile. A mancare è la lucidità nell'ultimo passaggio e la precisione nelle geometrie che Gentile non riesce a garantire. Il fu capitano si fa apprezzare solo per una apprezzabile girata di destro sulla quale Abagnale compie la parata della giornata (e forse del mese). In avanti D'Andrea continua la battaglia con se stesso, tra movimenti sbagliati e controlli approssimativi. Tocca a Curcio, come al solito, far sì che le castagne non si carbonizzino con una giocata da antologia sulla quale il portiere avversario può nulla.

SECONDO TEMPO - Dicevamo delle distanze tra i reparti. Il Foggia fa fatica a tenerle, almeno fino a quando è Gentile a comandare la mediana. E quando di fronte si ha una squadra che sa ripartire bene, son dolori lancinanti. La transizione orchestrata dalla Turris, dopo una palla mal gestita da Kalombo, è perfetta: Pandolfi può andare verso la porta e far gol, grazie anche a una copertura molto blanda di Gavazzi e a una non irreprensibile opposizione di Fumagalli. Marchionni corre ai ripari, lanciando prima Balde per Vitale, poi richiamando i due 'veterani' Anelli e Gentile, per Germinio e Salvi. A quel punto la squadra si risistema. Salvi ribadisce che quello visto con il Bari non era una eccezione. Balde si fa apprezzare soprattutto nella gestione del pallone spalle alla porta e per un approccio che meriterebbe un minutaggio più sostanzioso, ma tant'è. Con il suo ingresso, D'Andrea arretra di qualche metro, ma è lui a prendersi il penalty beneficiando di una cappella difensiva di Lorenzini in fase di avvio dell'azione. Curcio completa lo show personale realizzando dal dischetto la quinta marcatura stagionale. Ci sarebbe anche un altro penalty qualche minuto dopo su Rocca, agganciato in area quasi platealmente da Di Nunzio, che il direttore di gara non si sente di concedere. L'ultimo quarto d'ora abbondante è esclusivamente di marca rossonera, che mette a referto anche un palo su colpo di testa di Germinio e due pericolose conclusioni di Salvi dalla distanza. Sufficienti per recriminare, ma neppure troppo. 

Foggia-Turris 2-2

FOGGIA (3-5-2) Fumagalli; Anelli (19’st Germinio), Gavazzi, Del Prete; Kalombo, Vitale (12’st Balde), Gentile (19’st Salvi), Rocca (39’st Garofalo), Di Jenno; Curcio (39’st Dell’Agnello), D’Andrea. A disposizione: Vitali, Ndiaye, Raggio Garibaldi, Lucarelli, Aramini, Pompa, Regoli. All. Marchionni

TURRIS (3-5-2) Abagnale; Rainone, Di Nunzio, Lorenzini; Esempio, Romano, Franco, Tascone (31’st R. Fabiano), Da Dalt; Pandolfi (46’st Marchese), Longo (20’st Giannone). A disposizione: Lonoce, Barone, Loreto, Giannone, Esposito, Alma, Lame Elhadji, D’Ignazio. All. Fabiano

Arbitro: Virgilio di Trapani – Assistenti: Ciancaglini di Vasto – Valente di Roma 2

Marcatori: 18’pt Longo (T), 45’pt Curcio (F), 8’st Pandolfi (T), 28’st rig. Curcio (F)

Ammoniti: Vitale (F), Gavazzi (F), Tascone (T), Gentile (F), Lorenzini (T), Salvi (F), R. Fabiano (T)

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