Germinio apre, Dell’Agnello chiude. Foggia, buona la prima: Potenza k.o. allo ‘Zac’
I rossoneri esordiscono con una vittoria, superando 2-0 il Potenza di Somma. Buona prestazione collettiva, il miglior modo per mettere da parte le polemiche delle ultime settimane
Si parte con una vittoria, che fa bene alla classifica, ma più di tutto al morale della squadra. E se il processo di rasserenamento dell'ambiente avrà bisogno ancora di diversi step, per lo meno il gruppo è riuscito a isolarsi e a offrire una buona prestazione. A deciderla, un tap in di Germinio in chiusura di prima frazione, e la zampata di Dell'Agnello, che impiega 5 minuti per timbrare il cartellino.
Le pagelle dei rossoneri
SORPRESE - Non sono tanto le scelte degli uomini, molte scontate per una mera questione di tenuta fisica, quanto quella del capitano a lasciare un po' spaesati dapprincipio. La fascia di capitano, per una stagione incollata al braccio di Gentile, stavolta viene assegnata a Vitale. Tutto legittimo e normale, se non fosse che Vitale ha solo 19 anni. Scelta inconsueta, ma fino a un certo punto, almeno fino a quando Vitale non inizia a dar sfoggio di una personalità da veterano. E sono proprio approccio e atteggiamento a edulcorare la prestazione dei rossoneri. Tutt'altro che scontato, se si pensa a quanto accaduto nell'ultimo mese, ma anche in considerazione del fatto che la rosa dei rossoneri non è ancora stata ultimata. Le scelte di Marchionni (sostituito in panchina da Cau) sono piuttosto logiche: il 3-5-2 (o 3-5-1-1) offre le maggiori garanzie sotto il profilo degli equilibri, ragion per cui il fantasista Curcio (buono il suo esordio) agisce da sottopunta in appoggio a D'Andrea. La squadra gioca, alternando buone combinazioni nello stretto a qualche scelta meno felice. Ma contano le intenzioni. Il pubblico di uno Zaccheria tristemente vuoto apprezzerebbe. Dall'altra parte c'è, invece, un Potenza piuttosto modesto: il 4-2-3-1 di Somma è tale più nelle intenzioni che nella realtà. Di fatto, i lucani si adeguano al contesto generale dai contenuti tecnici non proprio elevati. Il trio di trequartisti che dovrebbero sostenere il lungo Cianci procurano pochi rifornimenti. Somma tiene le due ali all'altezza della linea laterale, con il precipuo scopo di allargare la difesa rossonera, e far breccia centralmente. La strategia funziona solo parzialmente: perché a destra la velocità di Kalombo, e la presenza nei ripiegamenti di Vitale, portano più disagi che sorrisi al terzino Panico (non a caso, il più beccato dal suo tecnico Somma), mentre l'ala Volpe non riesce a liberarsi dal torpore che lo avvolge per tutto il match. Diverso il discorso sul versante opposto, dove gli ex rossoneri Coccia e Viteritti combinano bene e con frequenza, evidenziando le fragilità di Di Masi, che peraltro non gode dell'aiuto di un Gentile più preoccupato a supportare la fase offensiva. In tutto ciò, di occasioni non se ne vedono molte. Scontato che il match si sblocchi sugli sviluppi di un calcio piazzato. Gentile è bravo nella torsione a convogliare il pallone verso Germinio, che anticipa tutti - compreso il compagno Anelli - bagnando al meglio il suo debutto. Gol meritato, per l'intraprendenza e la voglia messa in campo dai rossoneri. Il resto lo fa Fumagalli, che sbarra la strada a Ricci un minuto dopo il gol rossonero.
SECONDO TEMPO - Chi si aspettava almeno un cambio in avvio, deve rivedere le proprie previsioni. E anche certi giudizi. Come quelli su Di Masi, più attento e propositivo, tanto da indossare le vesti di assistman per la zampata di Dell'Agnello a un battito di ciglia dalla mezz'ora. L'ex attaccante dell'Arezzo ci mette 5 minuti per timbrare il cartellino. A lui Cau si era affidato per appesantire il reparto offensivo, progressivamente reso innocuo dalla stanchezza di D'Andrea, peraltro sciupone quando non coglie il tempo e la misura dell'assist per Curcio, in una ripartenza potenzialmente letale. Il gol legittima una superiorità apparsa ancora più evidente nella seconda frazione. I rossoneri restano sul pezzo, senza perdere le distanze né la lucidità delle scelte. La resa di Somma è certificata dalla tempistica dei cambi. Di Livio per Coccia è l'unico avvicendamento avvenuto nella prima metà della ripresa. Il figlio del 'soldatino' juventino entra quando gli argomenti a disposizione per i lucani si sono già esauriti. Ancor più tardivi sono gli innesti di Baclet e Salvemini, che con Cianci vanno a completare il tridente pesante, negli ultimi cinque minuti di gara. La forza offensiva del Potenza si era consumata tutta su una inzuccata di Ricci al 17', cancellata dal volo felino di Fumagalli. Una delle rare concessioni di una difesa ben presidiata dal trio Anelli-Gavazzi-Germinio. Cau, che aveva già cementato la mediana con Garofalo, concede una virtuale standing ovation all'ottimo Curcio e la gioia del ritorno ad Agostinone. Vince il Foggia e lo fa anche bene. E ora, si pensa al Bisceglie.
FOGGIA-POTENZA 2-0
FOGGIA (3-5-1-1) Fumagalli; Anelli, Gavazzi, Germinio; Kalombo, Vitale (23'st Garofalo), Salvi, Gentile (44'st Agostinone), Di Masi; Curcio (38'st Tascini); D'Andrea (23'st Dell'Agnello). A disposizione: Di Stasio, Mascolo, Dema, Morrone, Aramini, Pompa. All. Cau
POTENZA (4-2-3-1) Marchegiani; Coccia (20'st Di Livio), Conson, Boldor, Panico; Iuliano (41'st Baclet), Sandri; Viteritti (41'st Iacullo), Ricci (40'st Salvemini), Volpe; Cianci. A disposizione: Santopadre, Brescia, Romei, Zampa, Coppola, Di Somma, Lorusso. All. Somma
Arbitro: Michele Di Cairano
Marcatori: 43'pt Germinio (F), 28'st Dell'Agnello (F)
Ammoniti: Ricci (P), Kalombo (F), Gentile (F), Conson (P), Vitale (F), Gavazzi (F)