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Il solito Curcio non basta. Il Foggia lotta, ma cede alla prodezza di Carlini: al 'Ceravolo' vince il Catanzaro

Rossoneri migliori rispetto alla sfida con il Bisceglie, ma pagano le incertezze difensive. Apre Evacuo al 17', pareggia Curcio al 33' su rigore. Nella ripresa i rossoneri se la giocano a viso aperto, ma capitolano sulla volée di Carlini

Non è bastato il coraggio, nelle scelte e nell'atteggiamento. Il Foggia esce sconfitto dal 'Ceravolo' pur non demeritando. Una sconfitta che non porta nulla in termini di punti, ma che presenta connotati decisamente diversi rispetto al tonfo interno con il Bisceglie. Lo dice l'atteggiamento di una squadra che, pur riconoscendo la maggiore caratura dell'avversario, se l'è giocata alla pari e a testa alta, accettando i momenti di sofferenza e provando a ribattere colpo su colpo. La sconfitta di oggi è il prezzo da pagare per una squadra ancora poco matura, con un reparto rabberciato (la difesa) che forse avrebbe suggerito scelte diverse in sede di mercato, alla quale serve del tempo per oliare i meccanismi e correggere certe criticità. Impresa non semplice, dato il calendario fittissimo. Tra quattro giorni c'è già l'Avellino allo 'Zac'. 

Le pagelle dei rossoneri

CORAGGIO E DEBOLEZZE - Non si può dire che al giovane Marchionni manchi la genuina sfrontatezza. Chi pensava di trovare un Foggia dimesso e abbottonato, si deve ricredere già alla lettura delle distinte. Spicca subito la contemporanea presenza di Curcio, D'Andrea e Dell'Agnello a lanciare un messaggio chiaro alla squadra e all'avversario. Nessuna paura. Il vice-Gavazzi è il fu capitan Gentile, che arretra in difesa - come già capitò lo scorso anno - mentre in mediana Marchionni prova a bilanciare la squadra affiancando Garofalo a Raggio Garibaldi. A sinistra ecco Ndiaye per Di Masi. Il coraggio, almeno inizialmente, non sembra pagare. Perché la cerniera centrale non sembra sufficientemente solida per proteggere un terzetto difensivo fragile e lento oltremodo. Gentile comanda, ma troppo spesso toppa i tempi dell'anticipo e delle marcature. Idem Anelli. È soprattutto sulle corsie che il Catanzaro riesce a fare il bello e il cattivo tempo, con le continue incursioni di Garufo a destra e soprattutto Contessa a sinistra, ben protetti e supportati dalle due mezzali. Il resto lo fanno le punte, Di Piazza e Felice Evacuo. Sì, proprio lui. 38 anni, ma ancora l'istinto letale del goleador. Alla prima palla giocabile, non si fa pregare e fulmina Fumagalli con un preciso sinistro a incrociare. L'azione che ha condotto al gol rossonero è un campionario di errori, dal difettoso intervento di Garofalo, all'imperfetto disimpegno di Anelli, che porta poi alla conclusione del bomber giallorosso. Più indulgente l'ex rossonero Di Piazza, che all'11' sparacchia alto il pallone dopo essersi presentato solo davanti a Fumagalli e al 40' va a un passo dal raddoppio quando un suo diagonale da posizione favorevole trova la respinta del palo. Prima, però, succede dell'altro. Per esempio, il pareggio del Foggia, che scuote il match, ridonando ai rossoneri sicurezze nella prima mezz'ora scoprendo, invece, le fragilità giallorosse. È vero, nell'azione che porta al penalty, Branduani non sembra affatto sgambettare Curcio, ma è più evidente la tacchettata del 10 sul ginocchio dell'estremo difensore. Le rimostranze del giallorosso non bastano e neppure il tuffo verso il palo giusto. 1-1. A quel punto il Foggia si ridesta. 

SECONDO TEMPO - L'atteggiamento della squadra di Marchionni è il medesimo di quello apprezzato a fine primo tempo. Per oltre venti minuti si vede il Foggia stazionare sulla trequarti giallorossa. Ma come già visto nelle prime apparizioni, il possesso palla e il tempo trascorso nella metà campo degli avversari non trova grossi riscontri in termini di occasioni. Manca il quid negli ultimi 15-20 metri, problematica irrisolta e alla lunga determinante. Calabro, che aveva tirato fuori Verna e Di Piazza aumentando il peso offensivo con Carlini e Curiale, deve attendere il 27' prima che la sua squadra ricominci a impensierire Fumagalli. Il portiere e capitano rossonero è semplicemente mostruoso sulla doppia conclusione di Di Massimo prima e Casoli poi. Nulla può, però, sulla sublime volée di Carlini un minuto dopo, perfettamente imbeccato da Fazio. Non è affatto sbagliato sostenere che siano state proprio le corsie i settori dove il Catanzaro è riuscito a vincere la partita. A quel punto, Marchionni si gioca le carte Di Masi e Rocca, riproponendo il 3-5-2, che diventa presto 4-3-2 quando Anelli si fa espellere per un inutile calcetto a gioco fermo sul portiere Branduani. Roba già vista e rivista. Al Catanzaro manca il colpo del k.o., errore potenzialmente esiziale, che solo la benevolenza di Eupalla non converte in episodi favorevoli agli ospiti. Sulla punizione di Gentile (forte, ma troppo centrale per impensierire Branduani) e sul destro finito fuori di Di Masi, si spengono le residue speranze di un Foggia mai domo, neppure in 10. Ma a festeggiare è il Catanzaro. 

Catanzaro-Foggia 2-1 

CATANZARO (3-5-2) Branduani; Riccardi, Fazio, Pinna; Garufo (20’st Casoli), Verna (1’st Curiale), Corapi, Baldassin (32’st Altobelli), Contessa; Evacuo (16’st Di Massimo), Di Piazza (1’st Carlini). A disposizione: Di Gennaro, Salines, Curiale, Riggio, Evan’s, Risolo, Pipicella. All. Calabro

FOGGIA (3-4-1-2) Fumagalli; Anelli, Gentile, Germinio; Kalombo (29’st Di Masi), Garofalo (20’st Vitale), Raggio Garibaldi (41’st Tascini), Ndiaye; Curcio (29’st Rocca); D’Andrea, Dell’Agnello. A disposizione: Di Stasio, Iannone, Agostinone, Morrone, Lucarelli, Aramini, Pompa, Balde. All. Marchionni

Arbitro: Miele di Nola – Assistenti: Cataldo; Valletta

Marcatori: 17’pt Evacuo (C), 33’pt rig. Curcio (F), 28’st Carlini (C)

Ammoniti: Curcio (F), Fumagalli (F), D’Andrea (F), Corapi (C), Ndiaye (F), Kalombo (F), Di Massimo (C), Pinna (C)

Espulsi: 32’st Anelli (F) per condotta violenta  

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