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Gerbo show allo ‘Zaccheria’, Vacca ‘Braveheart’: le pagelle di Foggia-Perugia

Gol, corsa e grande applicazione difensiva per il jolly scuola Inter. Grande prova anche del regista partenopeo. Bene anche Agazzi, Camporese e Loiacono

Finalmente Foggia. Finalmente si festeggia allo Zaccheria. I quasi quattro lustri di attesa bastano e avanzano. E non è un caso che il primo successo dopo il ritorno in B sia giunto in una gara complicata, sofferta, contro un avversario complicato, forte e intraprendente. È giusto che la prima gioia arrivasse con un pizzico di sofferenza, sia per testare la grandezza del cuore dei giocatori di Stroppa, sia perché le vittorie più dure sono anche le più belle da raccontare.

Gli highlights del match 

Il film fotografico di Roberto D'Agostino

E poi c’è il dato tecnico-tattico. Contro il Perugia il Foggia ha forse capito che le gare si possono vincere anche giocando di rimessa. Certo, servirà più cinismo, quello mancato nella ripresa, e limitare le disattenzioni difensive che anche ieri non sono mancate. Ma i progressi sono stati evidenti. Ora non resta che dar continuità, a partire da Cesena.

FOGGIA (4-3-3) Guarna 6,5; Gerbo 8 Camporese 7 Coletti 6,5 Loiacono 7; Agazzi 7 Vacca 7,5 Deli 5 (23’st Fedele 6); Chiricò 5 (12’st Fedato 5,5) Mazzeo 7 (27’st Calderini 5,5) Beretta 6. A disposizione: Pelizzoli, Lodesani, Martinelli, Rubin, Floriano, Celli, Ramè, Tarolli. All. Stroppa 7

PERUGIA (4-3-1-2) Rosati 5,5 (1’st Nocchi 6,5); Zanon 6,5 Volta 5,5 Monaco 5 Belmonte 5,5; Brighi 5,5 Colombatto 6 Bandinelli 5,5; Falco 5 (22’st Cerri 6); Han 5,5 Di Carmine 6 (34’st Terrani s.v.). A disposizione: Santopadre, Coccolo, Casale, Choe Song, Emmanuello, Mustacchio, Buonaiuto, Bianco. All. Giunti 6

Arbitro: Di Paolo di Avezzano 5 Assistenti: Soricaro 6 - Raspollini 6

Guarna 6,5 – Stavolta non ha paura di prendere freddo, ed esce quando deve. Scherzi a parte, dà e riceve sicurezza. Si concede anche un volo per i fotografi su un sinistro birichino di Colombatto.

Gerbo 8 – Schierato a furor di popolo, manco Baggio ai Mondiali del ’98, tenendo conto delle differenze, ovviamente. Stroppa però insiste nel piazzarlo in difesa, e ha ragione. Attacca come un fluidificante navigato, e difende da terzinaccio vecchio stampo. Segna pure. E non si dimentichino certi lanci da regista puro. Giocatore totale, che forse pure in B è sprecato. Figurarsi in panchina.

Camporese 7 – La presenza di Coletti gli dà un pizzico di sicurezza in più, fondamentale per sgomitare con Di Carmine. Regge il confronto, anzi, lo vince.

Coletti 6,5 – L’episodio del rigore lo penalizza forse oltre gli effettivi demeriti. Perché Han fa il furbetto e l’arbitro ci casca. A fregarlo è il movimento della gamba, che forse avrebbe potuto evitare. Ma tant’è. Gioca bene, e restituisce sicurezza a un reparto in difficoltà.

Loiacono 7 – Chiamato a un superadattamento, visto che Stroppo lo ripropone come terzino sinistro. In difesa le prende tutte, e si fa apprezzare anche in fase propositiva dopo un’iniziale e logica impasse.

Agazzi 7 – Eccolo l’Agazzi che piace e convince. Stavolta limita ai minimi termini i pisolini. Anzi, si prende i titoli di governante, quando Vacca avanza per dar manforte a Beretta in alleggerimento. Comanda, domina, governa. Novello Rottermeier.

Vacca 7,5 – L’assist per Mazzeo è roba da piedi delicati, per pochi, insomma. Riscatta con un secondo tempo tutto cuore e polmoni un paio di errori in disimpegno e un avvio di stagione complicato.

Deli 5 – A conti fatti l’azione da rigore parte da un suo banalissimo errore. Non sarà l’unico. Appesantito anche se volenteroso. Ma alla lunga risulta poco utile (23’st Fedele 6 – Cazzuto, com’è giusto che sia in un momento di sofferenza. Tanta sciabola e poco fioretto. Venti minuti di utilità)

Chiricò 5 – Sempre un dribbling di troppo. Peccato, perché spesso perde il tempo di gioco rendendo vane situazioni potenzialmente pericolose per gli avversari (12’st Fedato 5,5 – La volontà non manca, gli errori pure. Ha l’occasione su un tap in, ma ‘bacia’ la palla con l’esterno. Non felici altre scelte di gioco)

Mazzeo 7 – Meriterebbe di più se solo non sciupasse un paio di ripartenze per due controlli difettosi. Poco male. Il voto premia la dolce freddezza con la quale fredda Rosati. E sono cinque in nove partite. Sì, lui, che per molti non era buono in B (27’st Calderini 5 – Quando sei lanciato a rete e un difensore tenta disperatamente di fermarti, due sono le cose: o segni, nonostante tutto, oppure ti fai fare fallo. Lui resiste alla carica ma poi tira fuori una conclusione formato ricotta. Costringendo i compagni e uno stadio intero a tribolare fino al 95’).

Beretta 6 – Grave l’errore nella ripresa, quando ignora Mazzeo, salvo poi servirlo (e male) quando è troppo tardi. Peccato perché la sua è una grande partita, per applicazione e intelligenza tattica. Da rivedere, per affinare l’intesa con Mazzeo e migliorare la condizione. Encomiabile il suo spirito combattivo, anche quando si accende la spia della riserva.

All. Stroppa 7 – Trova la vittoria interna al quarto tentativo, e nella gara più complicata, perché il Perugia è la prima squadra che viene allo ‘Zac’ per giocarsela. Interpreta bene le diverse fasi di gioco. La squadra lo segue e si predispone alla lotta. E le sue scelte iniziali (Beretta e soprattutto Gerbo) vengono premiate.

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