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Greco fa bis. Lo Zaccheria soffre, ma poi festeggia: Perugia k.o., il Foggia si gioca tutto a Verona

Un penalty del centrocampista romano, alla mezz’ora della ripresa, decide il posticipo della 37esima giornata. I rossoneri superano il Venezia e accorciano sulla Salernitana. Vincendo a Verona, sarebbero sicuri di giocare almeno i playout

C’è vita su Marte? Chissà. Sicuro c’è vita ancora allo Zaccheria. C’è vita, c’è voglia di lottare e di salvarsi. Lo testimonia la partita vinta dal Foggia contro il Perugia, cercata, sofferta e meritata. Ma soprattutto il quarto d’ora abbondante successivo al rigore vincente di Greco trascorso a soffrire il forcing del Perugia, puntualmente sbattuto contro il muro rossonero e contro il disperato desiderio di acciuffare una salvezza difficile, ma ancora possibile. Intanto, a Verona i rossoneri sanno di essere per una volta padroni del proprio destino. Una vittoria potrebbe anche non bastare a evitare i playout, ma almeno servirebbe a scongiurare la retrocessione diretta. 

PRIMO TEMPO – Fa freddo a Foggia, il che non sarebbe una notizia clamorosa se fossimo a febbraio. Invece è il 6 maggio. Stranezze meteorologiche, come strano è questo campionato di B, che a due giornate dal termine tiene ancora in vita le speranze di salvezza dei rossoneri. Anche senza lo scoglio dei playout. Ma la condizione essenziale perché quelle speranze si alimentino è la duplice vittoria contro Perugia e Verona. Squadre in difficoltà, ma squadre forti (almeno sulla carta) e con un obiettivo prestigioso da raggiungere, i playoff. Nesta arriva a Foggia con una squadra tutt’altro che morbida, nulla di paragonabile alla sbrindellata Salernitana di cinque giorni fa. E infatti è una partita dura, pur se equilibrata. Grassadonia sorprende nella scelta del sostituto di Kragl: non Cicerelli come si aspettavano in molti, né Ranieri avanzato. A sinistra ci va Zambelli con il resto della formazione inalterata rispetto al primo maggio. Nesta invece va di 4-3-1-2, affiancando il guizzante Vido a Sadiq, con Verre tra le linee. A protezione della difesa e come primo costruttore di gioco c’è l’ex Carraro, mentre ai lati il Perugia si affida all’esplosività di Kouan e alla tecnica di Dragomir. È una bella squadra, indubbiamente. E il Foggia ne soffre quando il palleggio umbro aumenta di velocità. Cosa che, fortunatamente, accade a corrente alternata: in particolare quando riesce il gioco d’appoggio su Sadiq. Dall’altra parte si apprezza la buona volontà della squadra, la spinta costante di Gerbo a destra, l’inedita mobilità di Greco, e l’esplosività di Busellato. Ma in assenza delle percussioni teutoniche a sinistra – dove pure Zambelli generosamente si spende fino a rimediare un colpo alla gamba che lo costringe all’uscita anticipata per Loiacono – servirebbe qualcosa in più in termini di qualità, specie tra le linee. Deli tarda ad accendersi e ad accendere il Foggia, e in avanti, a parte la buona predisposizione alla corsa di Iemmello, è un pianto greco. Eppure le occasioni non mancano. Nascono tutte da destra, prima con un taglio di Gerbo e cross mancino stile gol con lo Spezia, sul quale Iemmello non arriva per un nonnulla. Poi con una pregevole percussione di Busellato, conclusa con un tiro mancino neutralizzato da Gabriel, un minuto prima del sinistro a lato di Iemmello. L’estremo difensore umbro si ripeterà su Deli in chiusura, al termine dell’ennesimo pallone perso a sinistra da Mazzocchi, vero anello debole della squadra umbra. Dalle parti di Leali, pure, ne succedono di cose. Il più pimpante resta Verre, piedino caldo e tante idee buone. Tuttavia, la parata più difficile Leali deve farla sul sinistro velenoso di Carraro, mentre trema lo Zaccheria quando Verre scheggia il palo al 36’.

SECONDO TEMPO – Falasco per Mazzocchi, la prima scelta di Nesta, evidentemente accortosi delle difficoltà del terzino sinistro. Grassadonia lascia le cose come stanno, d’altronde un cambio è stato già speso, e centellinare le energie è un dogma da osservare. Ma intanto al 4’ si registra il primo brivido, quando Verre tira fuori un’altra perla, Sadiq scappa a Billong, dribbla anche Leali ma si porta il pallone in una zona diventata presto innocua. Fuoco di paglia, perché la qualità del palleggio del Perugia si abbassa, malgrado la lampadina di Verre resti accesa. Alla formazione di Nesta manca un cecchino, e magari un Vido un po’ più concreto e meno cincischiante. Dall’altra parte il Foggia viaggia a folate, affidandosi agli strappi di un Deli che fatica a entrare in partita e a produrre palloni interessanti per le due punte. La partita dell’ex Paganese dura poco più di un’ora, prima che Grassadonia rispolveri Galano, come un cappotto ripreso dall’armadio per l’impronosticabile ritorno del freddo di questi giorni. Si passa a un 3-4-3 che cambia pelle quando Ranieri si abbassa e Martinelli si defila sulla destra. Quel che cambia sul serio è il destino del match alla mezz’ora: Mazzeo trova il corridoio in area e Sgarbi – subentrato all’acciaccato El Yamiq – lo affossa. L’arbitro fischia il penalty, Greco trafigge Gabriel, che pure la tocca senza mantenere inviolata la porta. A quel punto lo stadio si appresta a vivere venti minuti (15 più i 6 di recupero) di sofferenza, nei quali l’assedio del Perugia porta solo a traversoni innocui. È anzi la squadra di Grassadonia a peccare di lucidità nella gestione di alcune ripartenze, mentre sul sinistro di Galano si consuma una buona occasione per raddoppiare. Ma basta il rigore di Greco: il triplice fischio di Di Paolo ha un suono dolcissimo per i tifosi rossoneri. C’è ancora da soffrire, ma quel che conta è che si può ancora sperare. Non tutti lo avrebbero detto solo due settimane fa.

Foggia-Perugia 1-0

FOGGIA (3-5-2) Leali; Martinelli, Billong, Ranieri; Zambelli (37’pt Loiacono), Busellato (33’st Agnelli), Greco, Deli (22’st Galano), Gerbo; Mazzeo, Iemmello. A disposizione: Noppert, Agnelli, Tonucci, Arena, Ngawa, Cicerelli, Galano, Chiaretti, Boldor, Matarese, Di Masi. All. Grassadonia

PERUGIA (4-3-1-2) Gabriel; Rosi, Gyomber, El Yamiq (27’st Sgarbi), Mazzocchi (1’st Falasco); Kouan, Carraro, Dragomir (20’st Michael); Verre; Sadiq, Vido. A disposizione: Bizzarri, Perilli, Felicioli, Ranocchia, Cremonesi, Moscati, Falzerano, Han. All. Nesta

Arbitro: Di Paolo di Avezzano

Marcatori: 30’st rig. Greco (F)

Ammoniti: Vido (P), Sgarbi (P)

Note: 32’st espulso Tonucci (F) dalla panchina per proteste

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