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Sant’Antonio Abate-Acd Foggia Calcio 0-0 | A vincere è soltanto la noia

Nell'ottava giornata di Serie D, girone H, la squadra di Padalino non va oltre uno scialbo pari a reti bianche. Pochissime occasioni e un gioco poco incisivo contro la volenterosa ma mediocre squadra di casa

 

Diventa davvero dura commentare una partita che offre tra le due e le tre occasioni, peraltro neanche troppo limpide, in tutto l’arco dei novanta minuti. Soprattutto se l’intera ora e mezza di gioco è costellata da errori banali, gioco approssimativo e confusione. Sono questi gli ingredienti del brutto pareggio ottenuto dal Foggia in quel di Sant’Antonio Abate, in una partita che alimenterà più di un rimpianto, considerando la tutt’altro che irresistibile squadra di casa.

FUORI QUINTO, DI NUOVO NIANG - La novità di formazione è quella di Niang riproposto come titolare, due settimane dopo l’infausta trasferta di Bisceglie. Gli cede il posto Quinto. I restanti dieci giocatori sono gli stessi di domenica scorsa.

DOMINA LA NOIA – Il tema della partita è abbastanza semplice. Il Foggia prova a tenere in mano le chiavi del gioco, cercando con i tagli centrali di Palazzo e le incursioni di Villani sulla corsia mancina, di far male alla retroguardia avversaria. Di contro, i padroni di casa, si affidano ai lanci lunghi. Il risultato è un primo tempo davvero brutto e del tutto avaro di emozioni. A parte qualche brivido prodotto da un paio di uscite avventate di Mormile, che fanno ormai parte del suo pedigree, e alcune sgroppate interessanti dell’esterno destro Schettino, i taccuini dei cronisti dopo i primi quarantacinque minuti, restano vergini. L’unica occasione degna di nota giunge al 43’, ad opera di Zambardino che trova la respinta di Mormile.

SECONDO TEMPO – Cambia poco lo scenario nella ripresa. La manovra rossonera è raffazzonata e senza costrutto. In ogni tentativo di tessitura delle trame offensive, ad emergere è soltanto la confusione, testimoniata anche dalla disposizione in campo molto disordinata. Si fa fatica infatti a comprendere già il modulo di partenza, un’ibrida via di mezzo tra il 4-2-3-1 e il 3-4-2-1. Ed è un peccato perché non è che dall’altra parte il Sant’Antonio Abate palesi così grandi qualità.

SOSTITUZIONI E POCO PIU’ - Carannante punta su Romano e Tedesco, mentre Padalino rileva l’impalpabile Palazzo cercando nuove soluzioni offensive con l’innesto di Ferrante. La prima occasione per i rossoneri arriva al 27’, con il colpo di testa di Giglio, su cross di Villani, e grande parata in tuffo di Apuzzo. Lo stesso terzino sinistro lascia il posto a Cassandro a 13 minuti dal termine, non benissimo oggi il giovane di San Marco in Lamis. Il finale è di marca rossonera, ma di occasioni se ne vedono come le bistecche di manzo in una convention di vegetariani. Quinto rileva l’inconsistente Coccia, nel 4-3-3 finale con il quale il Foggia conclude la partita. Basta ci prova dalla distanza con una insidiosa rasoiata, ad un minuto dal termine, ma Apuzzo è molto attento. E’ l’ultimo evento significativo di una gara, che di contenuti appetibili ne ha offerti davvero pochi. Il fischio finale può alimentare soltanto sollievo per chi ha avuto la sfortuna di assistere al match, insieme ai rimpianti per una partita che non sembrava impossibile vincere. 

LE PAGELLE DELLA GARA

I tabellini

Sant’Antonio Abate: Apuzzo; Giordano, Punziano, Morella, D’Aniello, Lagnena, Schettino (34’st Buonocore), Cirillo, Martone (18’st Tedesco), Corsale, Zambardino (13’st Romano). A disposizione: Grenni, Cornicelli, Volpicelli, Salvatore. Allenatore Carannante

Foggia (4-2-3-1) Mormile; Basta, Loiacono, Esposito, Villani (32‘st Cassandro); Agnelli, Niang; Coccia (39’st Quinto), Agostinone, Palazzo (19’st Ferrante); Giglio. A disposizione: Leo,Tommaselli, La Torre, Maimone. Allenatore Padalino

Arbitro: Massimi  di Termoli

Ammoniti: Morella (S), Cirillo (S), Giordano (S)

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