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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Pisa-Foggia, il primo atto. All'Arena Garibaldi c'è in palio un pezzo di Serie B

Tutto pronto per la finale di andata. Il miglior attacco contro la miglior difesa. Gattuso contro De Zerbi, Nerazzurri contro rossoneri. Il tecnico del Pisa recupera Verna, dubbio Gerbo-Angelo tra i Satanelli

Sono passati 27 anni da quel 4 giugno del 1989. Antonio Narciso doveva compiere ancora 9 anni, Angelo ne avrebbe compiuti 8 una settimana dopo, Coletti andava all’asilo, De Giosa alle elementari, il piccolo Agnelli avrebbe dovuto attendere la seconda metà di settembre per festeggiare i suoi primi 4 anni. Circa cinque mesi dopo, in un piccolo paesino della provincia di Alessandria, e a Istres, cittadina della Regione della Provenza, nascevano a poche ore di distanza Alberto Gerbo e Guillaume Gigliotti. Mister De Zerbi avrebbe festeggiato il suo primo decennio di vita due giorni dopo.

PER LA STORIA – Il 4 giugno del 1989 fu il giorno della gloria. Quello che celebrò il ritorno in serie B del Foggia, allora guidato da Caramanno. Poi in estate tornò Zeman, che dopo una stagione interlocutoria, condusse i rossoneri in massima serie, dando inizio all’epopea di Zemanlandia. A 27 anni (e un giorno) di distanza il Foggia si gioca una fetta di Serie B, all’Arena Garibaldi di Pisa. Un pezzo di storia, che quei ragazzi allora piccolini, insieme agli altri protagonisti che sarebbero nati anni dopo, possono e vogliono riscrivere. Servirà un’impresa, contro un Pisa forte e carismatico. Plasmato a immagine e somiglianza del suo condottiero, quel Gennaro Gattuso che proprio nella città della torre pendente, ha trovato le sue prime reali gioie da allenatore, dopo le infauste esperienze di Sion, Palermo e Creta. Pisa-Foggia è anche De Zerbi contro Gattuso. Due giovani allenatori emergenti, piuttosto distanti per caratteristiche tecnico-tattiche da giocatori, più simili ora che i giocatori li dirigono da una panchina. Due allenatori a cui piace il bel gioco, ma soprattutto due uomini dalla forte personalità, che cercano di infondere nelle rispettive squadre. Pisa-Foggia non sarà solo la gara tra due grandi squadre, ma soprattutto il confronto tra le due formazioni più cazzute della Lega Pro.

I PRECEDENTI – Dieci volte si sono affrontate Pisa e Foggia all’Arena Garibaldi, 8 volte in campioonato e due in coppa Italia. Il bilancio è di quattro vittorie per i nerazzurri, cinque pareggi e un successo per i rossoneri, risalente alla stagione 2010/11 (quella del ritorno di Zeman, ndr). Agodirin e Insigne risposero all’iniziale vantaggio di Carparelli per il 2-1 finale. Sempre Carparelli siglò il gol del definitivo 1-1 dopo il vantaggio firmato da Defrel, la stagione successiva.  Alla stagione 2005/06 risale l’ultimo successo del Pisa, firmato Galuppo. Con molto piacere i tifosi del Pisa ricorderanno il 2-0 della stagione 89/90 (gol di Incocciati e Cuoghi), nella stagione che vide i nerazzurri salire in Serie A. Una vittoria per il Pisa nel 91/92 e un pareggio la stagione successiva, il bilancio della coppa Italia.

SFIDA EQUILIBRATA – Gattuso, forse anche per dirottare la tensione sugli avversari, ha consegnato al suo collega rossonero i galloni della squadra favorita. “Loro hanno qualcosa più di noi, giocano un calcio che in Lega Pro non si vede, e hanno una giusta mentalità, ma non sempre vince la squadra più forte. Dobbiamo farci trovare pronti e battaglieri. Dobbiamo fare una grande prestazione, senza lasciargli campo e prestando la massima attenzione”. Dall’altra parte De Zerbi, com’è già capitato nelle ultime settimane, fa il pompiere, cercando di tenere sì alta la tensione, ma evitando il buonumore sconfini nell’esaltazione di chi si sente già vincitore. “Nelle finali le favorite non esistono. Noi e il Pisa, seppur con caratteristiche diverse ci equivaliamo. Chi sbaglierà meno e chi avrà più mentalità potrebbe avere la meglio”. E a proposito delle motivazioni dice: “Questo è un gruppo partito 2 anni fa dal niente. Tanti giocatori, io compreso, venivamo dalla Serie D e molti da esperienze negative. Tanti dei miei giocatori con lo stipendio che avevano non arrivavano a fine mese. Con il sacrificio, la voglia di emergere e la fame ci ritroviamo oggi a giocarci un obiettivo enorme. E queste componenti sono quelle che hanno fatto la differenza non il tipo di calcio giocato. 
Vogliamo regalare a Foggia una cosa che manca da 18 anni”. Un traguardo da raggiungere, per coronare una grande stagione, che ha visto anche momenti piuttosto difficili, forse determinanti per la crescita della squadra: “Ricordandoci cosa abbiamo passato per arrivarci. Soprattutto le cose brutte. Due mesi fa eravamo contestati e io a rischio esonero. La nostra spinta deve essere l'orgoglio”.

ULTIME DAI CAMPI – Nessuno dei due allenatori ha voluto lasciare indicazioni sull’undici che schiererà in campo. È verosimile che, rispetto ai precedenti turni dei playoff, non vi siano grosse rivoluzioni. In casa nerazzurra Gattuso recupera Verna a centrocampo, e in attacco dovrebbe confermare Çani al centro con Lores e Mannini sugli esterni. Stesso discorso per De Zerbi, che potrebbe confermare in toto la formazione che ha superato il Lecce. Nessuna variazione, nonostante i ben 8 diffidati (Narciso, Gerbo, Loiacono, Agnelli, Vacca, Riverola, Iemmello e Chiricò). L’unico dubbio potrebbe riguardare la fascia destra in difesa, dove Angelo è pienamente recuperato. Ma il favorito resta Gerbo.

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