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Sabato, 20 Aprile 2024

Dopo 40 anni torna il pallone pressostatico: "Qui campioni e vite salvate". Emiliano: "Basket è l'anima di San Severo"

Il pallone pressostatico della Palmieri, simbolo di questa bella storia, è stato ricostruito dopo 40 anni, dopo che era andato perduto negli anni Ottanta. È stato ricostruito dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Francesco Miglio, figlio del prof. Miglio

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, questa mattina ha partecipato all'inaugurazione del pallone pressostatico della scuola media Palmieri di San Severo, intitolato alla memoria del prof. Antonio Miglio, che in quella scuola si è distinto per il suo impegno come educatore e come preside vicario.

In questa scuola sono stati avviati alla pratica sportiva centinaia di ragazzi, dallo stesso Antonio Miglio e da Cosimo Morfeo. Il basket ha rappresentato per molti di loro un importante momento di aggregazione, di crescita e di riscatto, una alternativa alla strada ed ai suoi pericoli.

Inoltre nel pallone pressostatico della Palmieri, negli anni Settanta, ha avuto impulso la storia della pallacanestro sanseverese. Si sono disputate le gare ufficiali della Cestistica San Severo nelle cui fila militava il sanseverese Walter Magnifico, poi diventato capitano della nazionale italiana di basket e della Scavolini Pesaro. "E' una sensazione di grande emozione mista anche a commozione perché qui ho cominciato a fare i primi tiri a canestro, qui c'è stato il mio inizio. Per me che ho vissuto qui momenti emozionanti, è una cosa bella e importante. Non vedo l'ora di entrare nel pallone, dove noi neri entravamo e davamo spettacolo" ha detto il campione di basket

Il pallone pressostatico della Palmieri, simbolo di questa bella storia, è stato ricostruito dopo 40 anni, dopo che era andato perduto negli anni Ottanta. È stato ricostruito dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Francesco Miglio, figlio del prof. Miglio. "Questo è un luogo in cui grande impulso ha avuto il movimento cestistico sanverese, qui attraverso lo sport si è combattutta l'evasione scolastica, è un istituto prossimo a quartieri popolari e con un certo degrado e il basket è stato lo strumento per allontanare tanti ragazzi dalla strada"

Qui il basket è l'anima stessa della città. Venire a giocare a San Severo significa fare l'impossibile per vincere una partita. Ci sono dei luoghi dove si prova in tutte le maniere a realizzare l'impossibile. San Severo è uno di questi. È uno di quei posti in cui anche le cose difficilissime diventano possibili, forse anche grazie a quella rabbia che dalle periferie, se viene incanalata bene, ti fa vincere un mondiale, una Olimpiade, un campionato. Quella rabbia che alle volte fa disperare i professori, ma, come raccontato anche da LeBron James, ti può salvare da una brutta fine. Tutto questo ha costruito un’idea di una città, perché questa città senza il basket non avrebbe l'identità che ha. E questa forza di San Severo io l'ho vista, l'ho apprezzata ed è il motivo per il quale faccio il tifo per voi. Con tutto il cuore e tutta l’anima. Forza San Severo!”.

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