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Michele Notarangelo non c'è più: la comunità piange il 'Faro' dello sport e dei giovani di Vieste

Decine e decine i messaggi comparsi sui social, di alunni e conoscenti. Lo ricordano come un maestro di vita e di sport, un insegnante esemplare, che nella città del faro ha lasciato il segno. "Grazie per quello che sei stato per l'intera comunità e per quello che hai fatto per i giovani"

Nel 2020 a Michele Notarangelo era stato consegnato il premio ‘Fair Play’ dal comitato nazionale italiano, come riconoscimento di una vita dedicata allo sport e alla famiglia, a un uomo di grande spessore morale e spiccata virtù umana. Il prof. Michele Notarangelo era una tra le persone più stimate a Vieste, tanti i meriti accumulati negli anni. E' venuto a mancare questa mattina. La camera ardente verrà allestita domani mercoledì 15 marzo dalle 9 presso l'obitorio del cimitero di Vieste. Le esequie si terranno alle 15 presso la chiesa Gesù Buon Pastore, in via San Nicola di Mira.

Decine e decine i messaggi comparsi sui social, di alunni e conoscenti. Lo ricordano come un maestro di vita e di sport, un insegnante esemplare, che nella città del faro ha lasciato il segno. "Grazie per quello che sei stato per l'intera comunità e per quello che hai fatto per i giovani".

“L’ambiente dello sport e dell’associazionismo viestano gli deve tantissimo e ne sentirà la mancanza. Tutti gli riconosciamo i meriti maturati con il Suo instancabile attivismo a servizio di tante discipline sportive, alle quali ha assicurato ogni risalto organizzando manifestazioni, tornei, memorial, raduni a conferma che la pratica sportiva, se promossa da persone capaci come lui, possa rappresentare un formidabile strumento di crescita ed emancipazione della nostra comunità”. Si è guadagnato ammirazione e rispetto indistintamente tra i giovani e i meno giovani, meritandosi nel 2021 un attestato di civica benemerenza da parte del Consiglio Comunale. “Il Prof. Michele Notarangelo è stato anche un apprezzato amministratore di questo Comune con incarichi nei quali vi ha profuso serietà e meticolosità. Anche in quell’ambito ha riscosso meritati apprezzamenti. Non dimenticheremo il suo straordinario apporto” il commento del sindaco Nobiletti. Anche l’Atletico Vieste lo ha ricordato con un post su Facebook.

L’ultima di tante, tantissime, innumerevoli imprese sportive l’aveva portata a termine appena domenica scorsa, quando la squadra femminile della pallavolo viestana si laureava campione provinciale. Michele Notarangelo, che molti di noi hanno avuto la fortuna di conoscere come insegnante di Educazione Fisica, è stato indiscutibilmente il più grande protagonista della storia sportiva locale degli ultimi 40 anni. Vera e propria icona dello sport in generale, ha ricoperto diversi e prestigiosi incarichi istituzionali, a testimonianza del grande impegno e dell’eccellente lavoro svolto negli anni per tantissime associazioni locali, in diverse discipline sportive.

“Ho avuto la fortuna di incrociare più volte sul mio cammino il Professor Notarangelo - commenta Lorenzo Spina Diana - e, ogni volta che ciò è accaduto, la sua personalità ha influito in maniera determinante sul mio percorso. Dal primo schiaffone ricevuto alle scuole medie (altri tempi), a redarguire l’esuberanza di un giovane, a volte, fuori dalle righe, al passaggio di consegne che lui stesso costruì fra me e l’Ing. Michele Silvestri, allora Presidente dell’Atletico Vieste. In tutti questi anni, ho sempre custodito tra i miei ricordi, con senso di affetto e gratitudine, entrambi i passaggi. Un proverbio che recita: la critica è facile e l'arte è difficile, ci ricorda che è molto più semplice giudicare quando non si ha idea delle capacità che ci vogliono per portare a termine qualcosa, ma è decisamente molto più complicato avere tali abilità per produrre un'opera d'arte. Ebbene, Michele la sua opera d’arte l’ha compiuta. Oggi, lascia a tutti noi “addetti ai lavori” un’enorme capitale, una cultura ed una realtà sportiva costruite e coltivate con passione e competenze, un‘eredità che con grande senso di responsabilità saremo chiamati a portare avanti”

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