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Giovedì, 25 Aprile 2024
Sport Manfredonia

Addio a Lino Sdanga, storico e amato ex presidente del Manfredonia Calcio

Angelo Riccardi: “Un personaggio che ha fatto breccia nel cuore di tutti ed ha contribuito a costruire la storia del Manfredonia Calcio”

Addio a Lino Sdanga, ex presidente del Manfredonia Calcio e padre di Antonio, attuale patron della compagine sipontina. Una persona che ha legato il suo nome, negli anni Ottanta, a quello del sodalizio calcistico sipontino, portandolo a vincere due campionati consecutivi che consentirono il balzo in avanti dalla Promozione, in cui militava la squadra biancoceleste, sino all’Interregionale (attuale Serie D)”.

A ricordare “l’indimenticabile” “storico e amato” numero uno, giocatori e dirigenti biancoazzurri, ma soprattutto il sindaco Angelo Riccardi: “Era quasi un rito a cui non mancavo mai: incontrarsi con gli amici e raggiungere rapidamente il campo sportivo per assistere alla partita. Un grande Manfredonia con grandi calciatori manfredoniani come Michele “U black” Totaro, i fratelli D’Errico, Dario e Valerio, Arnaldo Trombetta, Michelino Rinaldi e tanti altri”

Il primo cittadino prosegue: “Duelli sportivi che diventavano, a volte, epici per l’agone che veniva profuso sul terreno di gioco, quello stesso rettangolo di dura pietra che si trasformava in pantano quando cadeva la pioggia e rendeva ancora più duri gli scontri di gioco. Mi piaceva, come tanti, spostarmi da un settore all’altro per trovarmi dietro il portiere avversario, sempre speranzoso di vedere quella rete gonfiarsi per i nostri goal. Lino lo vedevo seguire la squadra immancabilmente dalla panchina, scontata e costante la sua partecipazione alle vicende dei ventidue in campo”.

E ancora: “Un calcio pionieristico perché i calciatori sognavano semplicemente di diventare calciatori, un po’ ricchi e un po’ famosi, mentre i presidenti come Lino Sdanga profondevano sforzi economici notevoli nel nome dell’amore per la squadra della propria città. Credo che fosse più facile appassionarsi quando il calcio era ancora un gioco, quando si giocava solo di domenica, quando alla sera i bar esponevano il pannello verde con i risultati delle partite in schedina. Ed era più facile appassionarsi quando la squadra della nostra città era guidata innanzitutto da un concittadino e poi da una persona vulcanica, propositiva e mai doma come è sempre stato Lino, non solo nel contesto sportivo”

Il sindaco conclude: “Tanti i ricordi indelebili stampati nella mente di ogni tifoso manfredoniano, calciatore o addetto ai lavori, a testimonianza dell’enorme bagaglio umano, prima ancora che sportivo e dirigenziale, di un personaggio che ha fatto breccia nel cuore di tutti ed ha contribuito a costruire la storia del Manfredonia Calcio. Esprimo, perciò, a titolo personale e come sindaco di Manfredonia, le più sentite e partecipi condoglianze ai figli Clementina, Rita e Antonio, alla famiglia ed ai suoi cari”

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