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Matera-Acd Foggia Calcio 3-1, le pagelle: Indomito Agnelli, sciagura Cassandro

Il difensore decisivo con due errori gravi, nelle prime due reti del Matera. Il Capitano ultimo ad arrendersi

All’ultimo step si ferma la corsa del Foggia. “Proprio sul più bello” come amaramente affermato da mister Padalino nel post gara. Il Foggia paga lo stress psicofisico che l’usurante rincorsa in campionato, ha comportato. Come spesso accade, come è accaduto anche alle grandi squadre in campionati più prestigiosi.

Una sconfitta che fa male, che si specchia nell’errore di Giglio, autentico mattatore della stagione rossonera, la cui luce si è spenta proprio quando invece doveva fare uno sforzo in più per continuare a brillare. Si era sempre detto che questa squadra stesse facendo già tanto, e che anche un risultato negativo, non avrebbe dovuto inficiare sulle valutazioni globali, che vedono i ragazzi di Padalino, e lo stesso mister, promossi a pieni voti.

Ora sta alla società e, si spera, a chi vorrà dare il proprio contributo alla causa rossonera, tenere in piedi la struttura, perché l’anno prossimo si riparta da questo gruppo, per avere una base solida sulla quale costruire una stagione vincente.

LE PAGELLE

Foggia: Micale 5; Cassandro 4 D'Angelo 5,5 Tommaselli 5; Quinto 5 (41'st Gentile s.v.); Compierchio 5 (1'st Palazzo 5) Agnelli 7 Agostinone 5 Picascia 5,5 (33'st D'Ambrosio s.v.); Giglio 5 Leonetti 5. A disposizione: Mormile, Esposito, Villani, Ferrante. Allenatore Padalino 6

Micale 5 – Se sul primo gol è assolto da ogni capo di imputazione, qualcosa da rivedere sul secondo gol, e forse anche sul terzo, c’è. Due uscite, ritardata la prima, troppo anticipata la seconda, che denotano uno dei pochi difetti su cui dovrà lavorare. Ha le spalle forti e ottime doti, si può puntare su di lui anche il prossimo anno

Cassandro 4 – Si presenta con il non tanto invidiabile status di riserva della riserva. E di errori che facciano rimpiangere Basta e Loiacono, ne fa. Gravissimo l’intervento a vuoto che spiana la strada a Quacquarelli in occasione del vantaggio materano. Protagonista in negativo anche nel secondo gol, dove si fa uccellare dal cross che manda in porta Ceccarelli

D’Angelo 6 – La lentezza della circolazione di palla rossonera, fa sì che spesso sia lui ad impostare il gioco, spesso con il lancio alla ricerca di una spizzata dei due attaccanti. Dietro sbanda soltanto nelle ripartenze quando la retroguardia si trova in inferiorità numerica

Tommaselli 5 – Fortuna per lui che i due errori più gravi li commetta Cassandro, che gli toglie il poco ambito ruolo di “anello debole” della difesa. Il suo (in negativo) però lo fa sul contropiede che porta al terzo gol del Matera. Non è fortunato sul rimpallo, ma un difensore più malizioso avrebbe speso il fallo tattico.

Quinto 5 – Uno dei giocatori che avrebbero dovuto garantire il salto di qualità, e che invece si perde nella gara più importante. Tanti errori in fase di impostazione abbinati ad una lentezza di movimenti e di pensiero costante. Con l’ingresso di D’Ambrosio torna a fare la mezzala, cambia poco, anche perché il match ormai non ha più nulla da dire

Compierchio 5 – Una giocata bella, con quel sinistro che avrebbe potuto subito rimettere in sesto la partita. Poi scompare

Agnelli 7 – Come vuole il costume, come obbliga la fascia che cinge il suo braccio, come impone la maglia che indossa, trascina la sua squadra fino alla fine, arrendendosi solo all’impietoso galoppare del tempo. Riaccende la speranza con una sporca ma velenosa punizione, durerà poco, purtroppo

Agostinone 5 – Gli unici passaggi che completa sono quelli a Picascia, quando i due distano non più di due metri l’uno dall’altro. Errori e quel senso di incompiutezza ad ogni sua giocata, che provoca sconforto

Picascia 5,5 – Non gli si possono sempre chiedere 2 assist a partita, soprattutto quando manca la brillantezza. La corsa c’è sempre, pur senza il supporto di Agostinone, coinvolto in numerosi “dai e vai” puntualmente conclusisi con la palla in fallo laterale

Giglio 5 – Già con il Gladiator aveva sciupato un’occasione colossale con quel rigore sbagliato, per fortuna seguito dal bis di Agnelli. Stavolta la buona sorte non gli strizza l’occhio, non gli tende la mano, ma lo abbandona sul più bello. Avrà per molto tempo davanti agli occhi le immagini di quel gol mangiato sotto porta, molto più facile di tante altre occasioni in cui aveva depositato la sfera in fondo al sacco. Un errore che però non cancella le 19 perle in campionato. Senza le quali, non avremmo commentato questa partita

Leonetti 5 – Uomo playoff con il gol a Pomigliano, e la doppietta contro il Gladiator. Stecca anche lui nell’ultima gara. A parziale discolpa, il magro numero di palloni orbitati nella sua zona. Altro giocatore su cui puntare il prossimo anno

Palazzo 5 – Rileva Compierchio, con il compito di riuscire a far meglio. Non ci riesce, pur non essendo un’impresa ardua. Da video della Gialappa’s, il pallone che manda sul fondo dopo esserci inciampato sopra

D’Ambrosio s.v. – Forse il suo cambio poteva essere speso prima, vista la scarsa vena di Quinto, e in virtù della sua pericolosità sui calci piazzati

Gentile s.v.

Padalino 6 – Chiariamo: il suo voto, insieme alla valutazione di tutta la squadra, è relativa alla sola partita di ieri. Si trattasse di una valutazione globale, fioccherebbero i voti alti. Anche per lui, che ha sempre lavorato, a testa bassa con impegno e passione, buttando giù i bocconi amari della critica quando la squadra non girava, e arginando con pacatezza zemaniana, il crescente entusiasmo generato dalla remuntada finale. La sua resta una grande stagione, anche se la squadra è caduta sul più bello. A livello tattico, non c’è molto da imputargli: forse si poteva puntare prima su D’Ambrosio e Gentile, troppo poco per muovergli delle critiche.

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