rotate-mobile
Sport

Sarno decide la sfida di Francavilla, il Foggia è primo con il Lecce

I rossoneri vincono ancora e mantengono la testa della classifica a punteggio pieno insieme ai cugini leccesi. Decisivo il gol del fantasista al 4' della ripresa. Finale in affanno con i padroni di casa che colpiscono due legni

Il Lecce chiama, il Foggia risponde. E lo fa in una maniera preoccupante… per gli avversari. Perché se si riesce a portare a casa la vittoria nonostante gli avversari colpiscano due legni, e giochino costantemente all’attacco l’ultimo quarto di gara, vuol dire che quella di Stroppa è una squadra tosta. In questa occasione anche fortunata, ma è risaputo che la dea bendata, sotto braccio a Eupalla, spesso strizzino l’occhio ai più virtuosi. Vince il Foggia che ha giocato bene per oltre un’ora, salvo poi subire il logico ritorno degli avversari sommatosi anche a un altrettanto prevedibile calo fisico. Quello psicologico no. La squadra è rimasta sul pezzo, fino al 94’, dando una grande risposta al suo tecnico, che voleva una squadra concentrata, che cercasse la vittoria. “Si vince essendo pratici” aveva detto ieri in conferenza stampa. Detto fatto. I campionati alla fine si vincono anche così.

MINI TURNOVER – Non c’è il turnover massiccio, Stroppa si affida a un turnover light proponendo tre sole novità rispetto alla gara con la Vibonese. Dentro Gerbo per Riverola a centrocampo, e il rilancio di Maza e Padovan in avanti insieme all’inamovibile Sarno. Per il resto, solo conferme. Tutto sommato si può eccepire poco sulle scelte del tecnico rossonero. La squadra approccia bene, prendendo subito il pallino del gioco, e costruendo le occasioni più nitide, in barba al sintetico del Giovanni Paolo II, e a un campo le cui ristrette misure impediscono un gioco in ampiezza.

EQUILIBRIO – Eppure il Foggia prova ugualmente a coinvolgere le fasce, con un Angelo sempre ispirato sia come assistman che alla conclusione (bello il destro al 18’ di poco alto). C’è però anche la Virtus, sistemata da Calabro con un 3-5-2 piuttosto mobile, dove le due mezzali Biason e Prezioso si staccano a turno dalla mediana per andare in appoggio ai mobilissimi attaccanti Abate e De Angelis. Tutto il gioco ruota attorno ai piedi del metronomo Galdean, elegante quanto ispirato. Un po’ come il suo collega Vacca, che al netto di qualche leziosità di troppo, dà fluidità alla manovra rossonera, riuscendo a gestire a proprio piacimento i tempi di gioco.  Sulle fasce Vetrugno e Triarico sono piuttosto propositivi, soprattutto il secondo a destra in più di un’occasione crea i presupposti per qualcosa di interessante. La conseguenza è quello che Annibale Frossi definiva il risultato perfetto, ovvero lo 0-0.

LAMPO DI SARNO – Un tiro preciso quanto carogna di Sarno uccella un Albertazzi non irreprensibile e rompe l’equilibrio del match. Un gol prezioso visto che arriva all’inizio del secondo tempo e un po’ manda in bambola i padroni di casa. Si aprono spazi invitanti per le ripartenze, anche perché la Virtus non è più così precisa in fase di impostazione. Calabro inserisce Gallù e Nzola, passando a un più propositivo 3-4-3. La scelta produce degli effetti visto che il primo ispira una buona occasione per Abate (colpo di testa sul fondo) e il secondo costringe Vacca al fallo da ammonizione al primo scatto palla al piede. Anche perché il Foggia per qualche minuto si scolla un po’, perdendo le giuste distanze tra i reparti.

Lega Pro, Virtus Francavilla-Foggia 0-1: le foto di Vito Massagli

SOFFERENZA – Non a caso Stroppa richiama Maza, un po’ a corto di energie, inserendo Chiricò, e Quinto al posto di Agnelli. La pressione dei padroni di casa aumenta, come logicamente impone il risultato, mentre per il Foggia si aprono ulteriormente le praterie. De Angelis becca il palo, mentre Sarno impegna Albertazzi con un’altra velenosa conclusione mancina. Quando la tenuta fisica dei suoi comincia seriamente a vacillare, Stroppa decide di cementare il fortino difensivo giocandosi la carta Loiacono al posto di Sarno e passando al 5-3-2. Serve anche un po’ di fortuna per custodire il vantaggio, come quando al 40’ Abate si vede respingere dalla traversa un preciso colpo di testa a Guarna battuto. L’occasione per andare in gol ce l’ha anche il Foggia, e serve un formidabile Albertazzi per negare a Padovan il terzo gol personale in stagione. È l’ultimo atto di un pomeriggio carico di sofferenza, ma altrettanto bello da raccontare. Vince il Foggia, che fa quattro su quattro. Non accadeva da oltre sessant’anni.

Virtus Francavilla (3-5-2) Albertazzi; Idda, Faisca, Abruzzese; Triarico, Biason (16’st Nzola), Galdean, Prezioso (27’st Finazzi), Vetrugno (10’st Gallù); Abate, De Angelis. A disposizione: Costa, Pastore, Liberio, Pino, Tundo, Albertini, Salatino, Turi, Monopoli. All. Calabro

Foggia (4-3-3) Guarna; Angelo, Coletti, Empereur, Rubin; Agnelli (27’st Quinto), Vacca, Gerbo; Sarno (35'st Loiacono), Padovan, Sainz Maza (20’st Chiricò). A disposizione: Sanchez, Chiricò, Quinto, Letizia, Martinelli, Agazzi, Sicurella, Dinielli, Mazzeo, Riverola. All. Stroppa

Arbitro: Zingarelli di Siena

Marcatori: 4’st Sarno (F)

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sarno decide la sfida di Francavilla, il Foggia è primo con il Lecce

FoggiaToday è in caricamento