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Mazzeo e Guarna lanciano il Foggia. Battuto anche il Messina: rossoneri primi da soli

I rossoneri espugnano anche il "Franco Scoglio" di Messina e conquistano la quinta vittoria di fila. Determinanti la doppietta dell'ex Benevento e le parate dell'estremo difensore, che salva il risultato allo scadere. Satanelli primi da soli. Lecce a -2

“Oggi eravamo un po’ stanchi”, il commento a caldo di Giovanni Stroppa. Ed è difficile dargli torto dopo la trasferta di Messina. La sua squadra vince, ma offre la prestazione meno convincente di questo primo segmento di stagione. Merito anche dei padroni di casa, va detto. La squadra di Marra è rimasta sul pezzo sempre, anche dopo lo svantaggio, e deve rammaricarsi per non aver sfruttato completamente le debolezze mostrate dai rossoneri, che hanno sì gestito il possesso palla, ma con estrema lentezza, prestando il fianco alle ripartenze.

La quinta vittoria consecutiva, che vale il primato in solitaria, si costruisce sulle prodezze di Mazzeo e Guarna, i due vertici della squadra. L’attaccante mette definitivamente a tacere i dubbi circa il suo acquisto, con una preziosissima doppietta, così come doppio è stato il miracolo di Guarna, all’inizio e alla fine del match.

MESSINA-FOGGIA: LE PAGELLE DEI ROSSONERI

PRIMO TEMPO – Partendo dai primi minuti, la gara già offre una situazione da sliding doors, perché mentre il Messina al 3’ va a un niente dal vantaggio – Guarna grandioso su Mancini – il Foggia il gol lo trova tre minuti dopo con Mazzeo, che deve solo mettere il piattone per deviare in rete il perfetto assist di Angelo. Da lì cominciano i problemi per il Foggia, perché al netto di un possesso palla monotematico (65% alla fine del primo tempo) i rossoneri fanno circolare la sfera piuttosto lentamente.

Merito del Messina, che con il rombo creano la superiorità numerica in mezzo, grazie al prezioso lavoro di Mancini, trequartista quasi sempre francobollato a Vacca. Mossa tattica che toglie un po’ di rifornimenti lì davanti, e costringe i rossoneri quasi sempre a impostare da dietro o a smistare frettolosamente il pallone sulle corsie. Lì dove però i messinesi chiudono bene i varchi. C’è poi l’atteggiamento del Foggia oggetto dei rimbrotti e improperi di uno Stroppa progressivamente più nervoso e meno felice della prova dei suoi. Non è un Foggia brillante quello scelto da Stroppa, che ripropone Riverola a centrocampo (più ombre che luci), e Chiricò (fumoso) e Mazzeo in avanti.

Il Messina trova il gol a corollario di una fase di gioco nella quale i rossoneri hanno mostrato una certa incapacità di gestire il vantaggio. E poco importa se (forse) Pozzebon parte leggermente davanti ad Angelo. Il gol premia l’ottima reazione dei padroni di casa. Il Foggia si sveglia negli ultimi minuti, andando vicino al gol in tre occasioni, con Riverola, Sarno e soprattutto Mazzeo, che a pochi metri dalla porta sguarnita, fallisce un gol semplice quasi quanto quello realizzato a inizio gara.

SECONDO TEMPO – Capua per Bramati è la prima scelta in corsa di Marra, che rinuncia al suo metronomo, scongiurando il rischio doppio giallo. L’avvicendamento non snatura troppo il gioco del Messina, il cui atteggiamento tattico resta il medesimo della prima frazione. Il Foggia invece prosegue nel suo fraseggio lento e spesso frammentato. Il terreno di gioco del “Franco Scoglio” poi, non contribuisce a dare qualità al possesso palla. Se poi le mezzali si muovono poco e male, Sarno ingaggia una battaglia personale con il suo sinistro che non gira, e Chiricò si perde nei continui dribbling fini a se stessi, ritrovare il vantaggio si fa impresa ardua.

Si accentuano invece i rischi nelle ripartenze, specie se i ritmi sono compassati. Stroppa corre ai ripari richiamando un inconcludente Chiricò e giocandosi la soluzione del doppio attaccante, con Padovan al centro e Mazzeo slittato a sinistra. Scelta taumaturgica, perché dopo quattro minuti Mazzeo si concede il bis, beneficiando dell’assist involontario di Maccarrone, che colpisce male di testa su cross proveniente dalla destra. Il Messina accusa un po’ il colpo, Marra cerca la scossa gettando nella mischia l’artiglieria pesante con Ferri e Madonia, e chiudendo col 4-2-4. Stroppa si affida alla corsa di Gerbo e Letizia, per dare freschezza alla mediana, e avere una risorsa in più in contropiede. Il palo di Sarno su punizione dal limite, nasce proprio da una velocissima transizione condotta dall’ex materano, un minuto dopo il suo ingresso.

Il Messina non riesce ad andare oltre dei tentativi disperati quanto confusi, il Foggia paradossalmente ritrova la qualità del palleggio e la capacità di gestire il possesso proprio quando tutti si aspettavano l’assedio dei giallorossi. Vince il Foggia, non prima però di aver provato un brivido all’ultimo secondo, sulla conclusione di Maccarrone, stoppato da un fenomenale Guarna. L’estremo difensore festeggia come se avesse segnato. E fa bene, perché la sua parata vale il primato.

MESSINA Berardi, Ionut, Maccarrone, Mileto, Akrapovic; Lazar (32’st Madonia), Bramati (10’st Capua), Foresta; Mancini (24’st Ferri); Pozzebon, Milinkovic. A disposizione: Russo, Bruno, Fusca, Marseglia, Ricozzi, Fafati, Gaetano, Maniscalchi, Crudo, Ferri, Madonia. All. Marra

FOGGIA (4-3-3) Guarna; Angelo, Coletti, Empereur, Rubin; Agnelli, Vacca (31’st Gerbo), Riverola; Sarno, Mazzeo (34’st Letizia), Chiricò (19’st Padovan). A disposizione: Sanchez, Loiacono, Quinto, Sainz Maza, Martinelli, Sicurella, Dinielli. All. Stroppa

Arbitro: Amorosa di Paola

Marcatori: 6’pt Mazzeo (F), 23’pt Pozzebon (M), 23’st Mazzeo (F)

Ammoniti: Riverola (F), Bramati (F), Ionut (F), Gerbo (F), Agnelli (F)

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