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Foggia, fine dei sogni? Tris del Catanzaro, rossoneri travolti al "Ceravolo"

Dopo un buon avvio, la squadra di De Zerbi va sotto grazie al gol dell'ex Rigione. Raddoppia Russotto in contropiede al 39' del primo tempo. Nella ripresa non c'è la reazione dei rossoneri, che invece nel finale regalano a Giampà la rete del 3-0

Se il cambio di proprietà, annunciato dal presidente Verile, ha scioccato non poco i tifosi rossoneri, effetti non molto dissimili deve aver avuto la batosta rimediata dalla squadra in quel di Catanzaro. Una sconfitta senza scusanti, che ha smascherato ulteriormente i difetti del Foggia. Per la prima volta la formazione di De Zerbi, si è scoperta fragile dal punto di vista psicologico. Lo dice il punteggio, con il quale i calabresi hanno surclassato i rossoneri, e anche il crollo successivo soprattutto alla seconda rete di Russotto. Ma anche dopo il vantaggio dell’ex Rigione, la squadra era apparsa scossa. I rossoneri tornano a casa con una doppia sconfitta rimediata in quattro giorni sul groppone. Più che pensare ai playoff, è necessario ritrovare la serenità che il gruppo sembra aver perduto.

LA GARA DEGLI EX – Contro il Savoia si era contestato l’approccio morbido, causa principale di un’impronosticabile sconfitta. A Catanzaro invece, almeno all’inizio si vede un Foggia diverso. C’è più voglia, cattiveria (agonistica, si intende) nella squadra che cerca subito di aggredire la formazione di casa. De Zerbi lancia Sicurella al posto di Minotti, tenendo in panchina D’Allocco, e lancia a sorpresa Barraco (uno dei tanti ex) al posto di Sarno. C’è poi il ritorno di Agnelli, che garantisce quella pericolosità negli inserimenti senza palla, dai quali i rossoneri difficilmente possono prescindere.
Proprio Sicurella, dopo cinque minuti rischia di fulminare l’ex rossonero Bindi, con una bordata dai venti metri, che sfiora la traversa. Il Catanzaro c’è ma agisce esclusivamente di rimessa, affidandosi alla velocità di Mancuso e Mounard (altro celebre ex), che al 9’ centra l’incrocio dei pali pieno su calcio di punizione. Dopo quell’episodio, è solo Foggia, la cui manovra avvolgente costringe la formazione calabrese a raggomitolarsi negli ultimi trenta metri di campo. Manca il gol, che suggellerebbe l’evidente predominio rossonero, e invece a segnare è il Catanzaro. La giornata all’insegna degli ex la battezza Rigione, a Foggia nella stagione di Zeman, che di testa anticipa la difesa rossonera in modalità belle statuine e fredda un Narciso rimasto a metà strada. Il gol non fa altro che intensificare il predominio della squadra di De Zerbi, che però è poco fortunata al 37’ quando Gigliotti centra la traversa direttamente dalla bandierina, e poi capitola in contropiede con il coast to coast di Russotto che semina la difesa avversaria e supera Narciso. Due a zero nella fiera del cinismo giallorosso, e della ingenua generosità rossonera. Per la cronaca: Russotto è stato oggetto dei desideri del Foggia nel mese di gennaio. Un quasi ex.

LE PAGELLE DEI ROSSONERI

SARNO PER L’IMPRESA – Sotto di due gol, non è il caso di fare calcoli. La pensa così De Zerbi, che infatti schiera subito Sarno, ma senza rinunciare ai tre attaccanti. A lasciare il campo è Sicurella, con conseguente passaggio al 4-2-3-1, e il folletto napoletano trequartista alle spalle di Iemmello. Ma la qualità del gioco rossonero negli ultimi 20 metri non migliora. La gara si incattivisce, come confermano i cinque ammoniti nei primi dieci minuti. De Zerbi rileva l’impalpabile Barraco puntando su Sain Maza, ma è il Catanzaro a sfiorare ancora il gol colpendo un palo con Rigione, sempre sugli sviluppi di un calcio piazzato. Per l’appunto. Se c’è una differenza tra le due squadre, è senza dubbio l’incisività sui tiri da fermo. Il Catanzaro produce un gol e due legni, il Foggia, eccezion fatta per una punizione di Sarno che impegna Bindi, dà dimostrazione di come non si dovrebbero battere i corner. Il terzo gol del Catanzaro, al termine di un secondo tempo ricco di errori, ha quasi del surreale. Mancuso che va a calciare verso la porta, Agostinone che salva sulla linea ma rinvia corto, per Bernardo che quasi incredulo appoggia il pallone in rete. Chi ci rimette di più nell’occasione è Guillaume Gigliotti, che finisce k.o. dopo lo scontro fortuito con Narciso. Epilogo di un pomeriggio nero, come il momento dei rossoneri, per i quali forse i playoff sono ancora raggiungibili, ma ora servirà un’impresa titanica.

CATANZARO (4-4-2) Bindi; Daffara, Rigione, Ghosheh, Squillace; Mancuso, Zappacosta, Sarr, Mounard (29’st Giampà); Razzitti, Russotto (36’st Bernardo). A disposizione: Migani, Calvarese, Orchi, D’Orsi, Caputa. All. Sanderra

FOGGIA (4-3-3) Narciso; Bencivenga, Potenza, Gigliotti, Agostinone; Agnelli, Quinto, Sicurella (1’st Sarno); Barraco (11’st Sainz Maza), Iemmello, Cavallaro (37’st Bollino). A disposizione: Micale, D’Angelo, Loiacono, D’Allocco. All. De Zerbi

Arbitro: Di Martino di Teramo

Marcatori: 28’pt Rigione (C), 39’st Russotto (C), 41’st Bernardo (C)

Ammoniti: Razzitti (C), Russotto (C), Sarr (C), Quinto (F), Iemmello (F), Agostinone (F), Sainz Maza (F),

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