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La crescita di Rubin, le geometrie di Vacca, la corsa delle mezzali: le pagelle di Lecce-Foggia

Grande prestazione del gruppo. Il grande lavoro di Gerbo e Agnelli, perfetto supporto per la creatività del regista rossonero. Bene anche il pacchetto arretrato

Non avrà vinto, ma ha sicuramente convinto. Se non sempre lo 0-0 regala degli spunti interessanti, il pari del ‘Via del Mare’ contiene invece tanti motivi per poter disegnare un sorriso sul viso di Stroppa e dei suoi giocatori. Bel gioco, carattere e personalità non sono mancati a Lecce, a dispetto delle due trasferte precedenti di Matera e Castellammare.

Emozioni, zero gol, ma grande Foggia: pari a reti bianche al ‘Via del Mare’

Segno che il vero Foggia non è quello dimesso che pareggiò soffrendo con i lucani, e ne ha beccato quattro in casa delle ‘vespe’, ma quello gagliardo e sprezzante del pericolo visto ieri sera. E poco importa se il primato ora è caduto in mano alla Juve Stabia. Il campionato è lungo e l’equilibrio regnante (quattro squadre raccolte in punto) porterà a molti cambi di testimone in cima alla classifica. L’importante è farsi trovare pronti nei momenti cruciali. E il Foggia di Lecce ha sicuramente dato un grosso segnale alle avversarie e anche a se stesso.

FOGGIA (4-3-3) Sanchez 6,5; Angelo 6 Martinelli 6,5 Empereur 7 Rubin 6,5; Agnelli 6,5 Vacca 7 Gerbo 6,5; Chiricò 6 (35’st Sarno s.v.), Padovan 5,5 Mazzeo 6 (27’st Sainz Maza s.v.). A disposizione: Tucci, Loiacono, Quinto, Letizia, Agazzi, Sicurella, Dinielli, Riverola, Sansone. All. Stroppa 6,5

Sanchez 6,5 – Per la prima volta la rete della sua porta resta sgonfia. Sbarra la strada a Caturano, e mostra una certa sicurezza tra i pali e al centro dell’area sulle palle alte.

Angelo 6 – Centellina le discese, perché trova Ciancio che non scollina quasi mai. Dietro balla un po’ troppo, e infatti il Lecce fa male proprio dalla sua parte.

Martinelli 6,5 – Sbavature poche, a fronte di buone chiusure e una certa sicurezza in fase di impostazione.

Empereur 7 – Determinante in una delle ripartenze dei leccesi, quando impedisce a Caturano di girarsi e calciare. Abbina le rudezze degli stopper vecchio stampo, all’eleganza dei centrali moderni. Difensore di spessore.

Rubin 6,5 – La cannonata al volo che maltratta la traversa, meritava migliori fortune, e forse avrebbe generato un gol più spettacolare di quello rifilato al Monopoli. Se non altro per la posizione più defilata, i tempi per la coordinazione più ristretti, e la totale incolpevolezza del portiere avversario. Il quasi gol gli dà fiducia, perché spinge, attacca, cerca il tiro, e tiene bene dietro. In crescita costante.

Agnelli 6,5 – Senza quel tiro ciabattato, sarebbe stato il migliore in campo. Nel primo tempo è onnipresente, recuperando una vagonata di palloni, senza disdegnare le finezze, come la caramellina per Rubin. Criticato troppo, oltre i reali demeriti.

Vacca 7 – Porta palla dando come sempre un senso a ogni sua giocata. C’è sempre un pensiero profondo dietro ogni tocco. Due verticalizzazioni ‘zemaniane’ avrebbero meritato maggiori fortune.

Gerbo 6,5 – Corre tipo i fan che rincorrono i ciclisti durante le scalate più dure del Giro d’Italia. E quando trova il pertugio giusto, va via che è un piacere. Da una sua fuga in cui ne fa fuori due, si origina la palla gol sciupata da Agnelli.

Chiricò 6 – Poco spazio per cercare la soluzione a lui più congeniale, il movimento verso il centro e la conclusione mancina. Quando ci riesce, Bleve può solo ringraziare i santi a cui è devoto. Va a sprazzi, ma corre e si sacrifica molto (35’st Sarno s.v. – Entra e subito cerca di purgare il Lecce per la terza volta su punizione. Non ci riesce. Però è tornato, ed è già una gran bella notizia)

Padovan 5,5 – Tanto movimento, poca concretezza. E in un paio di occasioni ha il piede di legno. Giornata no

Mazzeo 6 – Sacrificato sulla corsia, ma il lavoro che fa è un esempio di intelligenza tattica (27’st Sainz Maza s.v.)

All. Stroppa 6,5 – Per oltre mezz’ora incarta il Lecce, e mostra una superiorità nel gioco e nelle occasioni. Alla sua squadra è mancato solo il gol. Piace l’atteggiamento e la personalità con la quale i suoi ragazzi hanno interpretato la gara in casa della rivale più pericolosa del girone. E questo vale anche più dei semplici tre punti, perché ti dà nuove consapevolezze, rappresentare anche una svolta per il prosieguo del campionato. Fossimo in lui, saremmo soddisfatti.  

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