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Foggia-Turris 2–2: le pagelle dei rossoneri

Curcio autentico protagonista, ottimo l’approccio di Balde. Giornataccia per Gavazzi, Kalombo e Fumagalli, protagonisti in negativo nelle azioni dei due gol campani

Fa bene mister Marchionni quando analizza la sfida con la Turris parlando di due punti persi. Perché la squadra ha giocato, prodotto molto in fase offensiva e non è affatto un delitto sostenere che ai punti avrebbe meritato di vincere. A questo punto della stagione, con la crescita evidente della squadra sotto il profilo del gioco, alzare l'asticella è un obbligo oltre che un impegno. ll Foggia ieri ha giocato bene; la vittoria non è arrivata per una serie di ragioni che vanno dagli episodi (il rigore solare negato ai rossoneri sul 2-2, ndr) ad alcuni meccanismi di gioco ancora in fase di rodaggio. La squadra troppe volte è venuta meno nella tenuta difensiva, per gli errori dei singoli e una mediana i cui interpreti scelti dal 1' non sono mai riusciti a uscire dal limbo della mediocrità. E deve migliorare nell'uscita palla al piede. L'origine dei due gol si cela in questi due difetti palesatisi oltremodo ieri pomeriggio. Dazio da pagare se si vuol ragionare sin dalla propria area di rigore e se si vuol raggiungere il risultato con un calcio manovrato e non votato alla ricerca della seconda palla da attaccare. Ma il bicchiere è anche mezzo pieno: la squadra è riuscita raddrizzare due volte la partita, dimostrando quella forza mentale che nelle prime uscite non aveva messo in mostra neppure lontanamente. Aspetto da non sottovalutare affatto. 10 punti in 8 gare restano un bottino di tutto rispetto.

Le pagelle dei rossoneri 

FOGGIA (3-5-2) Fumagalli 5; Anelli 6 (19’st Germinio 6), Gavazzi 4,5 Del Prete 6; Kalombo 5 Vitale 5,5 (12’st Balde 6,5) Gentile 5 (19’st Salvi 6) Rocca 5 (39’st Garofalo 6) Di Jenno 6; Curcio 8 (39’st Dell’Agnello s.v.) D’Andrea 6. A disposizione: Vitali, Ndiaye, Raggio Garibaldi, Lucarelli, Aramini, Pompa, Regoli. All. Marchionni 6,5

TURRIS (3-5-2) Abagnale 7; Rainone 6 Di Nunzio 6,5 Lorenzini 4.5; Esempio 6 Romano 6 Franco 6,5 Tascone 6,5 (31’st R. Fabiano 6) Da Dalt 7; Pandolfi 7 (46’st Marchese s.v.) Longo 6,5 (20’st Giannone 5,5). A disposizione: Lonoce, Barone, Loreto, Giannone, Esposito, Alma, Lame Elhadji, D’Ignazio. All. Fabiano 6,5

Arbitro: Virgilio di Trapani 5,5 – Assistenti: Ciancaglini di Vasto 6 – Valente di Roma2 6 

Fumagalli 5 - Nella distribuzione delle colpe, stavolta non è spettatore, ma uno dei protagonisti. Il tiro di Pandolfi è piuttosto infido, ma centrale. E gli passa tra le gambe. Avrebbe potuto fare di più. 

Anelli 5,5 - C’è poco di Anelli nelle nequizie difensive del Foggia. Eppure, difficilmente trasmette sicurezza, specie quando la squadra subisce la ripartenza (19’st Germinio 6 - Marchionni si affida a lui perché c’è bisogno di un braccetto più propositivo nell’uscita palla al piede. I risultati si vedono. Sarebbe un cambio super se la sua ‘sporca’ inzuccata non fosse ricacciata dal palo).

Gavazzi 4,5 - Ritrova i fantasmi delle prime gare. I suoi errori sono determinanti ai fini del risultato. Detto del primo gol che porta in toto il suo marchio, anche nel secondo non è esente da colpe. Arranca su Pandolfi e gli concede troppo spazio per il tiro. Giornataccia. 

Del Prete 6 - Il più intraprendente di default, dati i lunghi trascorsi da terzino, anche se stavolta gli manca un po’ di pulizia nei passaggi. 

Kalombo 5 - Generoso quanto pasticcione. Alterna giocate interessanti a errori da censura. Lo stop ciabattato che la Turris converte subito in ripartenza è roba da far vedere nelle scuole calcio, tra le cose da non ripetere mai. Insufficienti i tentativi di riabilitazione.  

Vitale 5,5 - Il Foggia produce tantissimo malgrado le due mezzali non offrano una grande prestazione. Il che la dice lunga. Tenta gli assalti, ma spesso trova gli spazi intasati. In altri casi gli manca la pulizia del tocco. La sua partita dura meno di un’ora, anche perché il suo cognome era finito nell’elenco dei cattivi (12’st Balde 6,5 - Continua la lenta (e un po’ inconcepibile) corsa verso un impiego dal 1’. Con lui in campo il Foggia riprende vivacità in avanti, perché gioca) 

Gentile 5 - Riproposto da regista, stavolta le cose non vanno bene come a Caserta. Anche perché di fronte c’è un centrocampo di qualità e più aggressivo. In impostazione, qualcosa di buono la produce anche, ma la percentuale di errori è decisamente più alta. Poco fortunato al tiro, anche grazie a un super Abagnale. Ma è in fase di filtro che il suo contributo è quasi scadente. La squadra non tiene le distanze e si scolla come due tubi attaccati con la coccoina. E nel primo gol fa da spettatore all’incursione di Longo (19’st Salvi 6 - Con il suo ingresso la squadra riprende le misure e rialza il baricentro. C’è anche maggiore qualità nel palleggio. E’ in fiducia, lo si vede da come si presenta più volte al tiro. Certo, potrebbe mettere a freno la foga che lo porta all’ennesimo cartellino giallo per un fallo a metà campo). 

Rocca 5,5 - Poche incursioni, al’intasamento degli spazi non lo aiuta. Il miglior inserimento porterebbe a un penalty solare che solo l’arbitro non vede. (39’st Garofalo s.v.). 

Di Jenno 6 - Incompiuto. E’ la sensazione che lascia a fine partita, perché potrebbe incidere molto di più sulla corsia e dentro al campo. 

Curcio 8 - Al netto dei gol, decisivi, è il vero fulcro del gioco. Fa la prima e la seconda punta, anche per la - a tratti - cronica inconsistenza del partner, con lo stesso alto profitto. Suggerisce, rifinisce, gioca di sponda, cerca il tiro dalla distanza. Un tuttofare con piedi di categoria superiore che meriterebbero maggiore e migliore supporto di chi gli sta accanto (39’st Dell’Agnello s.v.). 

D’Andrea 6 - Strappa la sufficienza con il rigore che si costruisce dopo aver annusato le incertezze dello sciagurato Lorenzini. Restano le perplessità sul resto della gara. Il lavoro di sponda funziona a singhiozzo, ovvero quando il controllo di palla non gli fa difetto. Al tiro ci arriva una volta sola, con una capocciata da dimenticare molto presto. 

All. Marchionni 6,5 - E’ vero, la partita del Foggia non è stata perfetta, viceversa il risultato sarebbe stato diverso. Ma gli errori che la squadra commette sono la naturale conseguenza di un percorso di crescita, per forza di cose più lungo di quanto ne avrebbe richiesto un gioco più sparagnino. 

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