Dopo 13 anni tra B e C, il 19 maggio 1991, con un sonoro 5 a 1 rifilato alla malcapitata Triestina (che retrocesse), il Foggia di Zeman e del presidente Casillo, tornava in serie A. Una liberazione al triplice fischio finale dell’arbitro Dal Forno di Ivrea. Questi gli undici scesi in campo quella domenica: Mancini, List, Codispoti, Manicone, Bucaro, Napoli, Rambaudi, Porro, Baiano, Caruso (sostituito da Lo Polito), Signori. Tripletta di Baiano e doppietta di Rambaudi, nel mezzo il gol della bandiera di Trombetta. In panchina anche Zangara, Grandini, Ardizzone e Casale.

Quella stagione il Foggia chiuse al primo posto con 51 punti davanti a Verona, Cremonese e Ascoli. Con 67 gol fatti e 33 subiti la compagine del boemo l’anno successivo si piazzò nona in campionato con il secondo migliore attacco dopo il Milan schiacciasassi e campione d’Italia. Retrocesse e tornò in B nel 94-95. Dalla B retrocesso in C nel campionato 97/98. Un lungo calvario terminato quest’anno con la promozione nella serie cadetta.