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Foggia-Spezia 2-1: le pagelle dei rossoneri

Floriano conferma il buon momento, condito anche da un gol. Strepitoso quello firmato da Tonucci, ritornato in condizione dopo un periodo di appannamento.

54 punti e salvezza raggiunta, ora, anche aritmeticamente. Tutto questo a 3 giornate dalla fine, quando la zona playoff è lontana ma non ancora irraggiungibile, anche in virtù del mezzo stop interno del Perugia, ora in ottava posizione. I cinque punti di distacco sono complicati da azzerare, perché oltre a vincere bisogna anche auspicare che il Perugia non faccia più di 3 punti nelle prossime tre sfide, e inoltre all’orizzonte per i rossoneri ci sono le trasferte di Venezia e Frosinone (all’ultima giornata). Ma per lo meno le ultime tre gare di campionato non saranno delle inconsistenti scampagnate, ma gare vere, match a cui dare un significato. Un tocco di colore in più a una stagione, la prima in B dopo 20 stagioni di oblio, che comunque sarà ricordata positivamente. Al netto di tutte le varie vicissitudini (sportive e non) che l’hanno contraddistinta. E, allora, divertitevi e fateci divertire.

Gli highlights della partita

Foggia batte Spezia: Il film fotografico

Le pagelle

FOGGIA (3-5-2) Noppert 6; Tonucci 7 Martinelli 5,5 Calabresi 6; Gerbo 6,5 Agazzi 7 Greco 6 (12’st Agnelli 6) Deli 6,5 Kragl 6,5; Floriano 7 (30’st Nicastro 6) Mazzeo 5,5 (19’st Beretta 6). A disposizione: Guarna, Figliomeni, Loiacono, Zambelli, Rubin, Celli, Ramè, Camporese, Scaglia. All. Stroppa 6,5

SPEZIA (3-5-2) Manfredini 6; Terzi 5,5 (19’st Marilungo 6,5) Giani 5 Ceccaroni 6; De Col 6 Maggiore 5,5 (30’st Ammari 5,5) Bolzoni 5,5 Mora 5 Augello 6,5; Granoche 5 Forte 5,5 (19’st Mulattieri 5,5). A disposizione: Di Gennaro, Capelli, Gilardino, Corbo, Awua, De Francesco, Pessina, Masi. All. Gallo 5

Arbitro: Di Martino di Teramo 6,5

Noppert 6 – Dopo l’esordio infausto di Cittadella ecco il battesimo allo ‘Zac’. Fortunatamente il finale è più lieto, ma sul gol perde le coordinate e si fa uccellare da Marilungo. Rimedia poco dopo mollando un ceffone alla palla colpita di testa da Granoche.

Tonucci 7 – Si riprende la titolarità dopo un periodo di flessione e qualche panchina di troppo. Tiene botta agli avanti liguri, e poi decide di dare un tocco di magia alla sua partita con un super gol. Più alla Carlo Parola che alla Cr7, ma sufficientemente bello per far esplodere lo Zaccheria.

Martinelli 5,5 – Nella robusta rotazione decisa da Stroppa, rivede il campo dopo i pasticci di ‘Pasquetta’. Da centrale nella linea a tre è un po’ più tutelato, ma dissimulare tutte le magagne è impresa ardua. Un suo intervento scomposto cagiona un potenziale rigore che Di Martino non segnala. E pure nel finale, quando lo Spezia comincia a gettare palloni in area, perde l’uomo e la posizione.

Calabresi 6 – Quelli dello Spezia chiedono un rigore per un suo fallo di mano. In verità lui la palla la prende con la mano, ma la tiene attaccata al corpo e la porta anche dietro la schiena. L’assoluzione è piena. Avrebbe sul destro la palla della gloria, ma Manfredini gli chiude la porta.

Gerbo 6,5 – Marilungo lo anticipa, ma l’errore in primis è di Noppert. Bello il cross che manda in gol Tonucci. Nel complesso il suo è un ottimo rientro dopo lo stop causa appendicite.

Agazzi 7 – Ripete la bella prova offerta contro l’Ascoli, quando ispirò la maggior parte delle azioni offensive. Manda in gol Floriano con un preciso assist al termine di una bella giocata sull’out di destra. Si ripete nella ripresa quando pesca il corridoio perfetto per l’inserimento di Deli, che conclude male. Peccato che prestazioni di questo tipo non le abbia offerte con la giusta continuità.

Greco 6 – Regia pulita ed essenziale. Non sfigura né fa strabuzzare gli occhi. Però dà ordine al gioco rossonero, finché non è costretto a chiedere il cambio (12’st Agnelli 6 – Mezz’ora o poco più di sostanza, ma la cosa più bella la fa nel finale, quando con una splendida verticalizzazione di prima manda Beretta verso la porta).

Deli 6,5 – La sua prima iniziativa rischia di spaccare il match a metà primo tempo. Anche nella ripresa trova lo spunto giusto, ma al momento del tiro sbaglia la misura del cucchiaio. E Manfredini ringrazia.

Kragl 6,5 – Una giornata di sosta a Cittadella, giusto per far sentire la propria mancanza. Perché la sua prorompenza è una delle armi più letali di cui può servirsi il Foggia. Non trova il gol, ma solo per questione di centimetri.

Floriano 7 – Meritava una chance da titolare, se non altro perché quando entra, anche per pochi minuti, si dà da fare con un impegno encomiabile. E le cose non cambiano quando Stroppa lo lancia dal 1’, a oltre 4 mesi dall’ultima volta. Segna un gol semplice, ma terribilmente pesante. Ne sfiora un altro paio. Tutti fattori per i quali meriterebbe una riconferma nelle prossime partite (30’st Nicastro 6 – Un quarto d’ora in appoggio a Beretta. Fa il suo, compreso l’assist che manda il compagno a un passo dal 3-1).

Mazzeo 5,5 – Quando esce dall’area per lavorare da rifinitore è sempre un piacere per gli occhi. Manca la brillantezza per abbinarci anche il lavoro da attaccante puro. Per la verità, le occasioni non è che gli arrivino a palate. Ma la sensazione è che le energie siano ormai ridotte al lumicino. Nemmeno il gol in acrobazia (alla Tonucci, verrebbe da dire) gli riesce (19’st Beretta 6 – Sfortuna come in occasione del palo, e l’eccessiva leggerezza nel tocco, come nel primo gol sfiorato, gli negano la gioia del 3-1. Ma il doppio spunto è comunque da premiare. Il ragazzo c’è e sembra anche in condizione).

All. Stroppa 6,5 – Ha detto che avrebbe fatto giocare chi sta meglio, bene. Ha detto che la squadra se la giocherà fino alla morte, finché l’aritmetica la terrà in corsa per i playoff, benissimo. Fare nove punti (con le trasferte di Venezia e Frosinone alle porte) in tre gare è oggettivamente difficile, così come rimontare 5 punti al Perugia. Ma provarci, anche solo per divertirsi e dare un senso all’ultimo spicchio di stagione non costa nulla. Intanto festeggia l’aritmetica salvezza, già virtualmente acquisita da alcune settimane. Ed è una gran risultato. Specie per chi a dicemrbe lo dava per spacciato e senza speranza alcuna. 

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