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Al Foggia basta Mazzeo: Salernitana domata, lo Zaccheria festeggia

La diciottesima rete del bomber regala i tre punti ai rossoneri, che chiudono la stagione al nono posto con una giornata d'anticipo

La decide lui, l’uomo simbolo del Foggia. La diciottesima perla stagionale di Fabio Mazzeo chiude la stagione in casa del Foggia, che voleva e doveva chiuderla con un successo. L’epilogo perfetto di una stagione nata male, complicatasi assurdamente nella prima parte, e raddrizzatasi meravigliosamente nel girone di ritorno, come conferma uno striscione esposto dalla ‘Sud’ nel post gara. Vince il Foggia che chiude aritmeticamente al nono posto (lo Spezia è a -4 e il Perugia è a +3 con il vantaggio negli scontri diretti, ndr). Un risultato decisamente positivo per i rossoneri: dopo 19 anni di oblio, campionati anonimi, speranze e promesse disattese, il ritorno in B merita un voto positivo.                                               

PRIMO TEMPO - L’ultima allo Zac è stata bella, soprattutto nella prima parte. Se al 25’ i rossoneri fossero sul 3-0 ci sarebbe poco da obiettare. Il Foggia arriva con regolare bellezza a insidiare la porta di Radunovic. Manca il colpo del killer, quello che manca a Mazzeo a inizio gara, a Floriano e a Deli. Però il pubblico apprezza. La Salernitana si affida alle incursioni di Rosina, luce un po’ sbiadita della Salernitana. Il duello ingaggiato con Agnelli, classe ed estro contro corsa e grinta, è uno dei più belli del match. Apprezzabile anche la prestazione di Akpa Akpro, specie quando parte palla al piede e tenta il coast to coast. Uno gli riesce benissimo nella ripresa, e sarà vanificata dall’errata scelta nell’ultimo passaggio. Il Foggia invece è un rullo compressore, attacca e spinge sia per vie centrali quando Agazzi abbandona la postazione del regista per agire da mezzala, e Deli trova gli spazi per i suoi proverbiali slalom, sia sulle corsie dove Gerbo e Rubin appoggiano la manovra con regolarità. 
Il gol arriva con una combinazione sullo stretto. Il classico ‘dai e vai’ che solo due giocatori che si intendono a occhi chiusi come Deli e Mazzeo possono architettare. Il resto lo fa il mancino di ‘Don’ Mazzeo, che timbra per la 18esima volta il cartellino. Chapeau. 


SECONDO TEMPO - La ripresa vede la Salernitana più propositiva, ma il terzetto difensivo anestetizza il duo Bocalon-Sprocati. E laddove non ci arriva il reparto arretrato, ci pensa la buona sorte, come quando Di Roberto si inserisce alla perfezione, ma grazia Noppert con un blando colpo di testa. Stroppa cambia subito, inserendo Kragl per uno stremato Rubin, e aumentando i chili dell’attacco con Nicastro per Floriano. Il terzo cambio, Scaglia per Agnelli, è forzato dai crampi che assalgono il capitano, tra i migliori in campo. Il finale offre pochi contenuti, a parte un potenziale fallo di mano di Tonucci in area di rigore, e un paio di uscite di Noppert accolte con un boato dal pubblico. Dopo di che, c’è spazio per i festeggiamenti. “Girone d’andata da dimenticare, girone di ritorno da apprezzare”, il messaggio con il quale la curva ‘Sud’ saluta i calciatori. Difficile dissociarsi. 

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