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Col Melfi decide Martinelli: allo Zaccheria si fa festa per la B

Finisce 1-0 l'ultimo appuntamento casalingo della regular season. Decide il primo sigillo stagionale del difensore. A fine gara, Agnelli alza la coppa

A quattro mesi da quella gara da ‘sliding doors’, il Foggia ritrova il Melfi stavolta con il titolo di vincitore del campionato. Come aveva predetto lo stesso Stroppa nella conferenza stampa della vigilia. “Vinceremo il campionato”, detto fatto. Si festeggia allo Zaccheria, si può alzare la coppa dinanzi al pubblico delle grandi occasioni, tra coreografie da serie A e cori dedicati a tutti gli eroi di una stagione da incorniciare.

PRIMO TEMPO – La città è bardata di rossonero, così come lo Zaccheria, che finalmente può far festa, nella sua veste più bella. Celebrata anche dai circa cento supporter del Melfi, con un messaggio di vicinanza e allo stesso tempo ironico verso i ‘cugini’ tarantini, destinati al ritorno nei dilettanti. C’è un campionato da onorare, alcuni numeri da consolidare, ecco perché Stroppa manda in campo i titolari, con le sole novità di Sarno e Agazzi, non proprio due rincalzi. Non c’è la pressione del risultato, ecco perché il Foggia gioca con scioltezza, sciorinando giocate di classe, e dominando in lungo e largo. La conferma di Maza e l’innesto del numero 10 napoletano sono propedeutici alla ricerca del gol di Mazzeo. A gonfiare la rete di Gragnaniello ci pensa però Martinelli, con un preciso diagonale sugli sviluppi di un corner. E’ il primo gol per il difensore che proprio nella gara di andata visse uno dei momenti più bui della sua stagione. Il destino a volte, quando si impegna regala scenari impensabili.

Foggia batte Melfi 1-0: le foto di R. D'Agostino

SECONDO TEMPO – L’ingresso di Gerbo serve soprattutto per tributare la più meritata delle standing ovation al capitano Cristian Agnelli. La ripresa scivola via, tra un tentativo di Mazzeo finito alto, e le due curve che intonano un coro per ogni giocatore del Foggia. Ma lo ‘Zac’ si scatena quando si alza al cielo il nome di mister Stroppa, che ringrazia. Il campo non racconterà altro, se non una bella respinta salvarisutato di Guarna, e un ‘dispetto’ di Gragnaniello che mura una conclusione sotto rete di Mazzeo, oltre alla consueta girandola di cambi che vede Chiricò e Di Piazza prendersi la giusta vetrina. Fischia l’arbitro, si può far festa. Vince il Foggia che, per gli amanti dei numeri, allunga ulteriormente sul Lecce fermato sul pari a Pagani. Il capitano Agnelli può (ri) sollevare la coppa al cielo, ma stavolta nel teatro rossonero. Ed è assai più bello.

Si festeggia la promozione, il Capitano alza la coppa: foto R. D'Agostino

FOGGIA (4-3-3) Guarna; Loiacono, Martinelli, Coletti, Rubin; Agnelli (15’st Gerbo), Vacca, Agazzi; Sarno (28’st Di Piazza), Mazzeo, Sainz Maza (28’st Chiricò). A disposizione: Angelo, Figliomeni, Tucci, Sicurella, Dinielli, Pompilio, Sanchez, Martino, Faber. All. Stroppa

MELFI (4-4-1-1) Gragnaniello; Grea, Laezza, Romeo, Lodesani; De Vena (24’st Mangiacasale), Ferraro (14’st Demontis), Vicente, Gammone; Esposito, Foggia (32’st De Angelis). A disposizione: Viola, Bruno, De Giosa, Libutti, Pandolfi, Obeng, Gava, Sciretta. All. Diana

Arbitro: De Remigis di Teramo

Marcatori: 13’pt Martinelli (F)

Ammoniti: Vacca (F), Lodesani (F)

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