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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Sarno gol e sacrificio, Sicurella un talismano: le pagelle di Foggia-Cosenza

Il fantasista rossonero ancora una volta decisivo, segna l'ottavo gol stagionale. Seconda rete consecutiva per il centrocampista siciliano che timbra il cartellino due minuti dopo l'ingresso in campo. Bene anche Loiacono ed Empereur, male Riverola

È stata la vittoria del carattere e del gioco. Il Foggia chiude il girone di andata con 37 punti, a due dalla vetta occupata a braccetto da Matera e Lecce, ma soprattutto ritrovando convinzione e mostrando quel temperamento che troppo spesso, nei momenti cruciali, era venuto a mancare.
Non aveva mai vinto rimontando un iniziale svantaggio la formazione di Stroppa, così come non ci era mai riuscita l’anno scorso, quando al timone c’era De Zerbi. Per questo la vittoria di ieri assume dei significati diversi, più profondi al di là dei canonici tre punti. Ha vinto il carattere di una squadra che continua a recitare il suo spartito, senza sconfessare il proprio pensiero di gioco né ricercare nuove alchimie tattiche. Tutto questo nonostante gli infortuni stiano decimando una rosa che già ad agosto presentava degli evidenti squilibri. Il mercato di gennaio, si spera, provvederà ad assemblare meglio l’organico, ma intanto c’è un 2016 da completare al meglio con Andria e Siracusa.

Le pagelle

Guarna s.v. – I suoi guanti profumano di ‘nuovo’. Ma non tema, lo stipendio lo percepirà lo stesso.

Loiacono 7 – Fare il vice Angelo è un compito assai arduo. Ci mette tutto quello che ha e che può. Nonostante spesso Chiricò non lo guardi, o faccia finta di non notarlo. Nel suo primo tempo fatto di attenzione, ma di relativo anonimato, sfrutta il momento propizio raddrizzando il match. E sarà un gol preziosissimo.

Coletti 6,5 – Piccole sbavature, ma si guadagna la pagnotta. Cerca il gol con continuità, sia con la conclusione dalla distanza, che con il colpo di testa sui corner. Non arriva, ma arriverà.

Empereur 7 – Quando Vacca resta basso, lui si lancia in avanti ad appoggiare la spinta di Rubin. Lo fa con continuità e relativa qualità. Una delle sue percussioni ispira il gol di Sarno. Dietro è la solita sicurezza.

Rubin 6,5 – Al netto di un paio di cross sui quali è meglio sorvolare, è da lodare per l’intensità della spinta offensiva, che non si arresta mai.

Agnelli 5,5 – Di fatto più mediano in un centrocampo a quattro, con l’arretramento di Vacca. Ma spesso resta troppo alto lasciando un buco al centro. E non trova neppure il guizzo giusto negli inserimenti.

Vacca 6,5 – Non è ancora il Vacca straripante di inizio stagione, ma sta tornando. Sperimentato in una posizione alla Bonucci, consente alla squadra di far partire meglio l’azione da dietro. Nella ripresa avanza di qualche metro e fa partire tutte le azioni rossonere (45’st Quinto s.v.)

Riverola 5 – Fuori posizione, a volte sembra addirittura fuori contesto. Incredibile la metamorfosi rispetto a Melfi (40’st Sicurella 7 – Due minuti scarsi per entrare e mettere a segno il terzo gol stagionale. È una sentenza, un talismano. Forse meriterebbe più fiducia dall’inizio, non soltanto a gara in corso).

Chiricò 6,5 – Nel primo tempo è tra i migliori. L’assenza di Angelo fa sì che sia l’unico a dover e poter puntare l’uomo e andare sul fondo. Lo fa con continuità, puntando spesso la porta. Nella ripresa si ammoscia un po’.  

Sarno 7 – Da centrale soffre, ma si sacrifica e tanto. E comunque trova il gol (molto bello) con un movimento da attaccante puro. E anche il suo score lo è: ottavo gol (senza giocare tutte le gare), di gran lunga il miglior cannoniere rossonero.

Sainz Maza 6 – Come Riverola, non brilla in continuità. Se non altro fa vedere di esistere, cerca la porta, tenta di saltare l’uomo. (46’st Martinelli s.v.)

All. Stroppa 7 – La vittoria è di quelle che ti possono far svoltare. Non tanto per i tre punti in sé, ma per come è maturata.

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