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Foggia-Cesena 2-1: le pagelle dei rossoneri

Grande serata di capitan Agnelli che festeggia il traguardo delle 200 presenze realizzando il gol del momentaneo 1-1. Mazzeo ancora una volta decisivo, Kragl prezioso. Serataccia per Fedato

Settima vittoria nelle prime nove partite del girone di ritorno (manca ancora quella con l’Empoli, ndr). Sono numeri che certificano una crescita obiettiva. Il Foggia è migliorato tantissimo, e si sta avvicinando con passi da giraffa alla quota salvezza. “Se vinciamo possiamo iniziare un discorso diverso” aveva affermato Stroppa nella conferenza stampa della vigilia. La vittoria di ieri, arrivata a un passo dal ‘gong’ per ora gli dà ragione, perché il Foggia è assai più vicino ai posti nobili della classifica, che alle acque putride della zona playout. Forse non è ancora il momento giusto per dire che il vento ha cambiato direzione, però conquistare una vittoria allo scadere, su una delle famigerate “palle sporche”, insomma, nella modalità con la quale troppe volte la squadra aveva scialacquato punti nel girone di andata, è un dato indicativo. Un nuovo Foggia è nato. Deve solo crescere e maturare.

Gli highlights del match 

Il film fotografico di Roberto D'Agostino

Le pagelle

FOGGIA (3-5-2) Guarna 6; Tonucci 6.5 Camporese 6 Loiacono 6; Fedato 4,5 (28’st Scaglia 6) Agnelli 7 Greco 5,5 Deli 6 (42’st Floriano s.v.) Kragl 7; Mazzeo 7 Duhamel 6 (27’st Nicastro 6). A disposizione: Noppert, Figliomeni, Beretta, Martinelli, Nicastro, Rubin, Agazzi, Celli, Ramè, Scaglia, Calabresi. All. Stroppa 7

CESENA (4-4-1-1) Fulignati 5; Donkor 4,5 Suagher 5,5 Scognamiglio 5,5 Perticone 5; Vita 5,5 (1’st Kupisz 5,5) Schiavone 6 Di Noia 5,5 (19’st Fedele 5,5) Dalmonte 6 (27’st Chiricò 5,5); Laribi 7; Moncini 5,5. A disposizione: Agliardi, Melgrati, Cascione, Eguelfi, Fazzi, Chiricò, Emmanuello. All. Castori 5,5

Arbitro: Marini di Roma1 6

Guarna 6 – Laribi prova a beffarlo da centrocampo, la mira è imprecisa, per sua fortuna. Poi l’ex rossonero lo supera con un colpo da biliardo. E poi… poi niente. Prese alte, e ordinaria amministrazione.

Tonucci 6.5 – Stavolta mette da parte gli interventi ‘arringa folla’ anche perché i dirimpettai non sono proprio dei gladiatori. Mette in serie qualche errorino in impostazione, cestinati dalla spizzata che accompagna Mazzeo verso la gloria.

Camporese 6 – La difesa non ha bisogno di strafare, al netto di qualche contropiede. Una bella chiusura nel primo tempo e poco più.

Loiacono 6 – Sollecitato oltremodo in impostazione, perché il gioco della squadra pende a sinistra dove operano Kragl e Deli. Di fatto i suoi sforzi maggiori li profonde maggiormente in quel settore.

Fedato 4,5 – Brucia una chance notevole e, forse irreparabilmente, anche il rapporto con il suo pubblico. Parte anche bene, inabissandosi progressivamente a ogni errore, innalzando i decibel dei mugugni dello stadio. Fino al cambio con gesto di stizza, Brozovic style (28’st Scaglia 6 – Nulla di eclatante, ma almeno con il sinistro produce dei cross decenti).

Agnelli 7 – Valutazione edulcorata da un gol bello e prezioso, misto alla consueta garra da prendere a esempio (capito, Fedato?). Qualche errore di troppo in impostazione, ma è negli inserimenti che fa le cose migliori, gol a parte, che gli permette di celebrare al meglio il traguardo delle 200 (e uno) presenze in rossonero.

Greco 5,5 – Troppi tocchi e tempi di impostazione che si dilatano, rendendo più farraginosa l’azione. Quando velocizza la palla scorre velocemente e il gioco ne beneficia. Ma accade di rado.

Deli 6 – Nel primo tempo i suoi inserimenti sono le cose migliori insieme alle sgroppate di Kragl. Bellissima la fuga spacca difesa che manda Duhamel in porta. Come spesso gli capita sbaglia la scelta finale (si vedano i due tiracci in curva nella ripresa), ma per le sue caratteristiche (e l’intesa con Kragl) è un elemento al quale è difficile rinunciare (42’st Floriano s.v.).

Kragl 7 – Donkor si ricorderà a lungo di lui, e solo la bontà d’animo di Marini gli consente di restare in campo e provare a contrastare il tedesco con ogni mezzo. A riuscirci. Perché Kragl è pressoché immarcabile. E da Krag(o)l si trasforma in Krag(assist)l, offrendo ad Agnelli la palla del pari. In aggiunta a tante altre grandi giocate.

Mazzeo 7 – Con Duhamel può pensare a lavorare di più nella fase di cucitura, lasciando al francese il lavoro sporco in area. Fino all’ingresso di Nicastro, quando gli tocca tornare a fare il centravanti puro. E lo fa alla grande con la dodicesima perla, che fa esplodere lo ‘Zac’.

Duhamel 6 – Di giustezza prova a ribadire in rete l’assist di Deli, trovando il muro Perticone. Sarà di fatto l’unico vero tiro di tutto il match, condito però da un ottimo lavoro senza palla (27’st Nicastro 6 – Stroppa si affida al suo terzo tempo da cestista per avere un vantaggio in più sulle palle alte. Ha un ottimo impatto sul match, pur senza produrre cose fantascientifiche).

All. Stroppa 7 – Vince meritatamente, anche se a fatica. Le scelte iniziali sono logiche e in parte obbligate (soprattutto Fedato). Giusti anche i cambi: forse gli si può criticare – ma sarebbe eccesso di zelo – la tempistica. Fa sorridere chi gli dà del fortunato. Considerando molti precedenti, dovrebbe vincere almeno altre cinque-sei partite allo stesso modo per essere in pari con la buona sorte.

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