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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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La crescita di Agazzi e Maza, l'involuzione di Chiricò e Vacca: le pagelle di Foggia-Casertana

Buona prestazione del regista ex Catania, tra i più lucidi nella turbolenta serata dello Zaccheria. Positiva, gol a parte, anche la gara di Sainz Maza; male invece i due esterni d'attacco, e il regista apparso fuori partita e a tratti svogliato

Partiamo dai lati positivi: la squadra è ancora al secondo posto, male che vada si troverà due squadre sopra di due punti. E non è così da buttare via come situazione. E poi, basta. Si va subito al bicchiere mezzo vuoti: 2 vittorie (contro Catanzaro e Monopoli), 6 pareggi e una sconfitta, lo score del Foggia successivo alla sestina vincente di inizio stagione. 12 punti in 9 gare a fronte dei 18 nelle prime 6 danno da pensare. Pensare a quale sia il vero volto del Foggia. Non quello degli ultimi due mesi, si spera.

FOGGIA-CASERTANA: 1 A 1 IL FINALE

Una squadra bella a tratti, incompleta quasi sempre, sciupona tanto, concreta poco. Una squadra che nonostante tutto è ancora lì, ma non dà garanzie né trasmette fiducia al pubblico, che oggi più che mai ha levato al cielo il proprio disappunto. Servirà una scossa, perché il Foggia visto oggi con la Casertana dalla mezz’ora del primo tempo in poi, difficilmente potrà arrivare lontano. Lo sa Stroppa, lo sanno i giocatori. Forse è il caso che certe consapevolezze vengano tradotte anche sul campo.

L'ANALISI DI MISTER GIOVANNI STROPPA

Le pagelle

Guarna 6 – Bene nelle uscite, un po’ meno quando deve giocarla coi piedi. La pressione della Casertana e la lentezza dei suoi compagni non aiutano di certo.

Angelo 5 – Corre col freno a mano tirato e ultimamente non sembra una novità. A corollario di una gara non indimenticabile il fallo che causa il rigore.

Loiacono 4,5 – Sbanda già verso la fine del primo tempo, quando la Casertana comincia a spingere. Spesso fuori posizione, perde subito la trebisonda, e rimedia un rosso evitabile. Sembra che dopo il flop di Pisa non si sia ancora ripreso del tutto.

Coletti 5 – Perde un pallone sanguinosissimo che porta al quasi gol di Carlini. Anche lui sbanda, la presenza dell’ancor più incerto Loiacono non lo agevola. Cambierà di nuovo partner sabato prossimo a Reggio.

Rubin 6 – Tra i più positivi nel primo tempo, dove mette a segno un paio di discese con cross anche interessanti. Va in debito di ossigeno come tutti, ma continua a spingere finché c’è fiato e speranza.

Agnelli 5,5 – Non parte neppure male, tra buoni inserimenti e pregevoli recuperi. Ma l’autonomia è parecchio ridotta, e le idee si appannano presto (16’st Gerbo 6 – Non sta bene e un po' si vede, ciò non toglie che nella sua mezz’ora sia tra i pochi a mantenere un briciolo di lucidità).

Agazzi 6,5 – La rincorsa sull’avversario con recupero palla finale in tackle per rimediare al precedente errore, fotografa alla perfezione la sua gara. È in fiducia, e si vede dalla qualità dei tocchi, e dalla razionalità delle sue scelte.

Vacca 5 – Se Angelo da qualche settimana tira il freno a mano perché in questo momento non ne ha, il playmaker campano invece sembra attraversare una fase narcisistica. Si piace troppo, e questo non va bene in una squadra in difficoltà. Da mezzala sbaglia spesso i tempi della giocata. A tratti (e siamo buoni) sembra giocare con l’atteggiamento di chi è in campo solo perché glielo ordina qualcuno. 

Chiricò 4,5 – Altro giocatore decisamente involuto. Parte benino, poi si perde nei suoi soliti numeri da giocoliere, ormai pratici con le infradito in Alaska. Nella ripresa mette in fila una serie di scelte sbagliate, il pubblico si spazientisce, e quasi esulta al momento del cambio (26’st Padovan 4 – Bastano le parole di Stroppa: che senso ha fare quell’intervento a 5 secondi dalla fine?)

Sarno 5 – La parte migliore del Foggia coincide con la parte migliore di Sarno, che poi abbandona il campo e lascia il posto al suo alter ego, quello indisponente e poco pratico.

Sainz Maza 6.5 – Un premio al suo gran primo tempo, condito anche dal gol, il secondo stagionale in campionato. Meno brillante nella ripresa, anche se le cose migliori le fa vedere sempre lui. Sperando che sia l’inizio di una svolta, e non un semplice fuoco di paglia.

All. Stroppa 5 – La squadra è in preoccupante involuzione. E in più commette sempre gli stessi errori: si affloscia dopo il vantaggio, non è capace di gestire le fasi ‘morte’ con la qualità del palleggio, si espone alle ripartenze. Pleonastico sottolineare quanto sia determinante la mancanza di un centravanti di livello, ma se pure gli altri giocatori di qualità (Sarno, Chiricò, Vacca su tutti) sono con la testa altrove, il compito rischia di diventare ancora più arduo.

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