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Foggia dà il benvenuto (e il bentornato) a Grassadonia: "E' un sogno essere qui"

Dopo Padalino, De Zerbi e Stroppa, è il quarto ex calciatore rossonero a sedere sulla panchina dei satanelli: "Voglio una squadra che imponga il suo gioco. Con questa società, questo direttore sportivo e questo pubblico molti mi invidieranno"

Sguardo serio, pochi sorrisi, l'impaccio di chi non riesce a nascondere l'emozione. La prima di Grassadonia si consuma così, nella relativa tranquillità, che però non ridimensiona la portata del compito. Il nuovo allenatore del Foggia si presenta insieme a Nember, che confessa di averlo "spiato" nel corso della stagione. 

Grassadonia è il quarto allenatore consecutivo che arriva a Foggia dopo esserci già stato da calciatore. Una tradizione che, a partire da Padalino, passando per De Zerbi e Stroppa, va avanti da 6 anni. "Una caratteristica fondamentale, perché rende più semplice l'impatto con l'ambiente. Siamo grati al mister di aver accettato il nostro progetto biennale", esordisce il diesse Nember, che dà il benvenuto al nuovo tecnico, e ribadisce ancora una volta, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che l'obiettivo resta quello della serie A entro due anni. "Ce la metteremo tutta indipendentemente dalla penalizzazione. Siamo felici della scelta. Oltre a Empoli e Foggia, ho sempre sostenuto che la Pro Vercelli fosse la squadra che giocava meglio. Testimonianza del fatto che lui era uno dei profili che seguivamo".

I concetti, elemento fondamentale che, ballottaggio con Oddo a parte, ha spinto Nember a riservare le sue attenzioni verso l'ex tecnico della Pro Vercelli, perché "al di là della classifica, conta come lavori e quali concetti vuoi portare avanti. Cercherò di allestire una squadra solida che possa dare soddisfazioni".

"E' un sogno che si avvera, sono contento", esordisce il nuovo allenatore del Foggia. "Non ci ho pensato molto, quando sono stato chiamato, e ho accettato subito con grandissimo entusiasmo e determinazione. Per me è un cerchio che si chiude: sono arrivato qui da giocatore alle prime armi, esordendo con il maestro (Zeman, ndr) in serie A, e ora mi ritrovo da giovane allenatore in una piazza importante ed esigente, che ha fatto ottime cose negli anni". 

Il mister non si sbilancia sui moduli, né sui nomi, ma qualcosa la lascia intendere: "Il diesse mi ha 'spiato' in segreto, mi conosce bene e quindi sa i profili che mi piacerebe allenare. Deli? E' un calciatore fantastico, un ragazzo buono, forse anche troppo, in campo dovrebbe incattivirsi un po'. Mi piacerebbe allenarlo, ma decide sempre la società". E prosegue: "Mi piace fare calcio, costruire una squadra che abbia un'idea ben precisa, che punti a fregare l'avversario, senza subirlo. Mi piace una squadra con dei concetti chiari. Non amo i moduli prestabiliti. Ho uno staff importante (con lui ci saranno il vice Salvatore Russo, il collaboratore Pierluca Cincione, il preparatore dei portieri Vincenzo Di Muro, il match analyst Michele Aquino e il preparatore atletico Sergio Giovine, ndr), con cui lavorerò bene, e ci faremo capire dai calciatori. Ma intanto lasciatemi ringraziare il gruppo di calciatori che abbiamo avuto l’onore di allenare, malgrado le difficoltà a Vercelli". 

E non manca neppure la parentesi sulla giustizia sportiva: "Avrei allenato anche in serie C, ma sono sempre stato convinto che la giustizia avrebbe fatto il suo corso. Il -15? Non pensiamoci io parto da zero, non mi piace pensare che ci sia il -15. Vediamo che succederà, dobbiamo partire con idee chiare ed entusiasmo, e provare a crescere giorno dopo giorno". 

Vecchie conoscenze

Grassadonia ritroverà Agnelli, con cui giocò a Salerno. Siamo stati insieme quando io ero a fine carriera e lui giovanissimo. Ora è un uomo, ma lo era anche a 18 anni. Lo ritrovo molto volentieri, e da lui, come da tutti quanti, mi aspetto tanto. Il gruppo è sacro, chi non rientra nei canoni del rispetto e della condivisione di un progetto è fuori, a prescindere dall'età". Agnelli capitano e membro della vecchia guardia insieme a Loiacono: "L'ho allenato a Pagani, era un giovane proveniente dalla Primavera del Bari. E' cresciuto tanto. Ma in generale conosco tutta la squadra, sono giocatori che ho affrontato in B e in C. Gli altri avrò modo di conoscerli in ritiro". 

Mercato 

Si ritroveranno stasera e proseguiranno a parlare domani. Nember e Grassadonia hanno però già le idee chiare. Al di là dei settori sui quali bisognerà intervenire, c'è una ottima base dalla quale si potrà partire: "Confermare la rosa che ha espresso nel girone di ritorno qualcosa di buono, è una buona base, alla quale poi aggiungere i tasselli che decidiamo di inserire. Tra questi potrebbero esserci anche dei volti noti a Grassadonia, che possano facilitare l'apprendimento dei concetti di gioco, "ma per ora non abbiamo ancora parlato di nomi. Mi piace parlare di caratteristiche, mi piacerebbe avere giocatori duttili, non vorrei fossilizzarmi su un modulo. Non apprezzo la gente che vaga per il campo, o il fai da te, vorrei gente che rispetti i compiti e copra bene il campo. Sono convinto che il diesse riuscirà a trovare giocatori con le proprie caratteristiche. Avere giocatori che ho già allenato potrebbe agevolare la crescita del gruppo".

Continuità

Da Padalino a Grassadonia, l'idea resta sempre quella di produrre un gioco propositivo ed esteticamente piacevole. "Questa è una squadra che ha sempre avuto allenatori con concetti di gioco importanti. Ora tocca a me, sarà il campo a giudicare". Risultati che potranno essere agevolati dalla forza trascinante dei tifosi, che nei primi tre giorni di campagna abbonamenti (siamo in fase di prelazione per i vecchi abbonati) hanno già prodotto 850 sottoscrizioni. "Sono venuto qui diverse volte e ho trovato sempre lo stadio pieno. A Vercelli c'era la curva piena, il settore dei distinti e la tribuna piena di foggiani. I dati parlano chiaro: il Foggia è la squadra che ha portato più tifosi in trasferta. Questo entusiasmo, unito alla bontà della società e alle capacità del diesse ci può portare lontano. Di certo molti colleghi mi invidieranno".

Ancora una decina di giorni e poi si partirà per il ritiro. Giorni che si preannunciano infuocati in sede di trattative. Nember è già al lavoro e il mister ha già ricevuto le necessarie garanzie: "Cercheremo di partire per il ritiro con un organico completo al 70-80%. C'è da fare un grande lavoro di conoscenza e di acquisizione dei concetti e l'ideale sarebbe avere quanti più giocatori a disposizione".

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