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Basta figuracce: il Foggia pensa al Palermo, ma perde Empereur

La squadra con la testa alla prossima sfida di sabato pomeriggio. Obiettivo: riscattare le due sconfitte di Pescara e Avellino. Lesione di secondo grado per il difensore

Riscatto. Pochi giri di parole e un unico intento comune. Il Foggia attende il Palermo per dimenticare la scoppola di Pescara e quella ancor più dolorosa di Avellino. Troppo brutta la squadra del ‘Partenio’ per essere vera. Una prestazione inaccettabile, della quale Antonio jr. Vacca, capitano di quella formazione, si è assunto ogni responsabilità assolvendo Mister Stroppa.

La squadra continua la preparazione in vista della sfida di dopodomani, nella quale non ci sarà sicuramente Alan Empereur. Il difensore brasiliano, uscito anzitempo nel corso della gara di Avellino, ha accusato una lesione di secondo grado del tendine riflesso del retto anteriore della coscia sinistra. Non noti i tempi di recupero, ma si teme che il giocatore resti fuori per almeno tre settimane.

Il ritorno di Figliomeni scongiura quella che sarebbe stata una piccola emergenza in difesa per il tecnico Stroppa, che potrà contare ancora su 4 centrali (cinque, se si conta anche Loiacono, ndr). Squadra dunque (quasi) al completo, che si prepara per la sfida contro il Palermo. Forse il peggiore avversario, visto il momento, ma, paradossalmente, anche il migliore. Perché un risultato positivo, magari corroborato da una prestazione gagliarda, potrebbe ridare fiducia e autostima a un gruppo segnato psicologicamente dal pessimo avvio di stagione.

Ne è convinto Matteo Rubin, intervenuto stamani in conferenza stampa: lui è tra i simboli del momentaccio rossonero, visto che nelle prime tre giornate è apparso lontanissimo parente del devastante pendolino del binario mancino, tra gli artefici della storica promozione in B. Serve un cambio di approccio, perché la squadra ha le caratteristiche fisiche e tecniche per ben figurare anche in un campionato più competitivo come quello cadetto: “Siamo consapevoli di aver fatto una brutta figura e di non essere quelli lì scesi in campo ad Avellino. Si può perdere, ma nella giusta maniera, lottando”. Un passaggio dalla terza serie alla B che psicologicamente non sembra essere stato assorbito appieno dalla squadra, contrariamente a quanto è accaduto in passato ad altre neopromosse come Frosinone o Spal: “Eravamo consapevoli di arrivare in una categoria, sotto vari punti di vista, più tosta rispetto alla C. L’anno scorso scendevamo in campo consapevoli di essere forti. Quest’anno abbiamo avuto un approccio sbagliato, ma siamo consapevoli che il campionato sarà duro. Per questo già da sabato dobbiamo fare una grande partita, per noi soprattutto, ritrovare l’autostima che avevamo l’anno scorso”.

Voglia di rimettersi in gioco e di ritrovare anche la brillantezza fisica: “Non sono ancora al 100%, spero già da sabato di stare meglio e dare contributo importante, per risollevarci e darci quell’autostima che questa squadra si merita”. E sulle prime giornate di B Rubin commenta: “È sempre lo stesso campionato duro. Ogni partita non è scontata, non c’è mai un vincitore in partenza. Per questo serve concentrazione per tutti i 90’. Se approcci bene hai già un vantaggio”.

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