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Grassadonia guarda il bicchiere mezzo pieno: “Perso per degli episodi, ma la squadra sta lavorando bene”

Il tecnico ha analizzato la sfida persa a Crotone: “Malgrado il punteggio, siamo stati compatti e abbiamo fatto un’ottima fase difensiva. Dobbiamo migliorare nel possesso palla. Gli attaccanti? Una volta trovati gli equilibri potremo dar sfogo alle qualità di questo gruppo”

Sono passati tre giorni dal pesante tonfo dello ‘Scida’. Una battuta d’arresto che ci può stare, considerando la caratura dell’avversario e l’attuale status del Foggia, che per una serie di motivi (le tante assenze in primis) è ancora un cantiere aperto. Eppure mister Grassadonia non si scompone, né si rammarica tanto per il k.o. di Crotone, anzi. Per lui il bicchiere è mezzo pieno, perché malgrado il pesante passivo, le cose buone da evidenziare ci sono, e non sono neppure poche.

“Nel primo tempo la squadra è stata compatta, corta e aggressiva. Abbiamo cercato di non far giocare il Crotone, e per larghi tratti ci siamo riusciti applicando le disposizioni sulle quali abbiamo lavorato in settimana”. Fa riferimento alle due palle recuperate sulla trequarti, in particolare quella di Cicerelli, che con un po’ più di malizia si sarebbero convertite in gol, cambiando magari la storia della partita. “La squadra sta lavorando su certi concetti, deve migliorare la mentalità, ma il primo tempo ha giocato bene, concedendo poco al Crotone, a parte un colpo di testa di Budimir e una punizione di Firenze”.

E non critica neppure la fase difensiva, ma si concentra più sulla qualità della costruzione del gioco: “Dobbiamo lavorare molto sulla fase di possesso, per creare la superiorità numerica. E non sempre lo abbiamo fatto. La fase difensiva, invece, per me è stata ottima. Abbiamo mantenuto un equilibrio, siamo rimasti squadra anche sul 4-0 e questo mi conforta. I gol li abbiamo presi su errori singoli, che ieri abbiamo analizzato riguardando la partita. E’ una sconfitta pesante, che ci suggerisce di lavorare tanto, ma la strada intrapresa è quella giusta”.

Insomma, una sfida persa più per episodi, quelli che una squadra matura deve essere brava a condurre dalla propria parte. Ma sicuro l’assenza del tecnico, confinato in tribuna per la squalifica comminatagli dal giudice sportivo, non ha influito sul risultato: “Le partite le prepariamo in settimana, e la squadra si è preparata bene. Gli episodi hanno inciso, ma come ho già detto, siamo rimasti uniti senza mai affidarci alla giocata estemporanea”.

La squadra ha un’anima, rimasta intatta a Crotone anche quando il gol di Firenze ha di fatto tagliato le gambe ai suoi giocatori. Ma il tecnico insiste sulla qualità del palleggio, che deve alzarsi per competere con squadre come il Crotone, secondo lui la squadra più forte della categoria insieme al Palermo, prossimo avversario allo Zaccheria, dopo la sosta. Quindici giorni che serviranno come il pane, magari per recuperare gli infortunati e per consolidare i concetti di gioco: “La sosta sarà fondamentale per recuperare gli infortunati. Trascorreremo la settimana lavorando come sempre, chiudendo sabato con un’amichevole. E poi martedì prossimo riprenderemo gli allenamenti preparando la sfida con il Palermo”.

Capitolo infortunati: nessun cenno su Rizzo e Buselato, le cui assenze sono destinate ad allungarsi, mentre Deli e Zambelli “conto di recuperarli, spero che già oggi si aggreghino al gruppo. Sabato daremo la possibilità di giocare a chi fin qui lo ha fatto con poca continuità”. Sul morale della squadra spiega: “Quando prendi quattro gol è normale essere demoralizzati. Ho cercato di incontrare i ragazzi quanto prima, perché giungesse loro il mio sostegno. Bisogna ripartire da quanto di buono fatto nel primo tempo. Ma analizzando insieme il match, la squadra si è resa conto che ha sempre lavorato da squadra. Bisogna ripartire da qui, con la giusta umiltà, consci che la strada intrapresa è quella giusta".

Chiusura sul reparto offensivo, da cui un po’ tutta la piazza si attende molto, alla luce del ricco materiale a disposizione del mister, infortuni permettendo: “Al momento ci sono fuori giocatori di qualità, ma per innescarli bisogna esaltarne le doti, e quindi fargli arrivare la palla, possibilmente a terra. Dobbiamo essere bravi a far partire l’azione dal basso, con il Crotone questo non lo abbiamo fatto molto bene. Bisogna innescare il centrocampo che poi dovrà fornire le punte: è una catena di montaggio che salta nel momento in cui dal primo settore vuoi arrivare direttamente al terzo scavalcando la mediana. Questo non possiamo permettercelo perché non è il tipo di calcio sul quale stiamo lavorando.

La squadra è forte e va assemblata, deve crescere mantenendo un certo equilibrio. Domenica c’è stato, perché abbiamo svolto bene la fase difensiva tenendo fissi tre giocatori nella metà campo avversaria per chiudere le fonti di gioco avversarie. Nel momento in cui consolideremo questi equilibri, potremo dare sfogo a tutte le qualità che ha il gruppo, a patto che i tre davanti diano sempre una mano nella fase di non possesso”.

Chiaretti e Mazzeo vanno serviti palla a terra – rincara – e quando lo abbiamo fatto siamo stati bravi. Questa è una squadra che può far tutto quando avremo tutti i giocatori a disposizione, ma faccio un appello: noi dobbiamo lavorare sulle nostre idee senza lasciarci travolgere dalle negatività. L’ambiente deve sapere che stiamo lavorando in maniera seria e compatta per colmare quanto prima il gap. Cicerelli? Può giocare come esterno del centrocampo a cinque anche dal 1’, ha caratteristiche ben precise, come tutti ha dato il massimo domenica. Ha avuto anche qualche spunto interessante che andava finalizzato meglio, ma è un giocatore che può essere utilizzato in diversi ruoli”.

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