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Nember difende la squadra e Grassadonia: "Tecnico mai in discussione. C'è in giro troppa negatività"

Alla vigilia della partita contro il Cittadella il diesse rossonero prende la parola bacchettando la stampa e l'ambiente: "Senza la penalizzazione saremmo a 3 punti dalla promozione diretta"

Un'ora abbondante di conferenza, durante la quale si è detto tutto e niente. Ma tra le tante parole e un prolungato confronto con la stampa, forse l'obiettivo Luca Nember lo ha centrato. 

Il diesse rossonero, approfittando del turno infrasettimanale e dell'esigenza di partire già in mattinata alla volta del Veneto, prende la parola mentre la squadra stava salendo sul pullman che l'avrebbe condotta all'aeroporto, e 'mourinhianamente' prova a tenere fuori la squadra dalle polemiche bacchettando stampa (soprattutto) e l'intero ambiente sull'alone di negatività che accompagnerebbe la squadra, a suo dire ingiustificamente. 

"Dimenticate il percorso difficile che abbiamo intrapreso, ricordo a tutti quello che è accaduto solo pochi mesi fa, e che il commissario è andato via un mese fa. Il percorso non è ancora concluso. Dobbiamo tutti capire che la società sta costruendo un progetto che però già avete distrutto da un punto di vista mediatico". 

Insomma, per il direttore sportivo, qualcuno ha calcato troppo la mano sulle critiche, perché "un conto è evidenziare i difetti della squadra, un altro è parlare di squadra fanalino di coda, quando sul campo abbiamo conquistato 13 punti, 3 in meno della zona promozione". Rimarca, nuovamente, le intenzioni della società, di arrivare in A entro due anni, ma la squadra deve alzare sin da subito l'asticella. E quindi l'obiettivo playoff deve essere perseguito fino alla fine, correggendo le cose che ancora non vanno bene. Ma gli errori, le situazioni negative come la trasferta di Cosenza sono frutto di una maturità ancora non consolidata, non della eventuale scarsa qualità del lavoro "che non può essere messo in discussione".

Poi passa in rassegna alcune situazioni, a partire dal mercato: "Greco è andato via per scelta personale, non perché non abbiamo voluto tenerlo. Adesso che ha risolto i suoi problemi vorrebbe già tornare. Su Agazzi, invece, è stata fatta una valutazione di natura economica, c'erano delle situazioni per le quali non abbiamo ritenuto idoneo il suo riscatto". Sul resto delle operazioni è convinto: "Abbiamo costruito una buona rosa, poi alla fine vince chi sbaglia meno". 

Poi si concentra sulla squadra, partendo dall'allenatore: "Grassadonia non è mai stato in discussione. Non c'è nulla in discussione. E' stato brutto sentire di altri allenatori presenti in tribuna". Non nega i problemi della difesa: "A nessuno piace prendere tanti gol, se accade è perché bisogna lavorare e migliorare. La difesa a tre non è un diktat, i gol li prendiamo a difesa schierata e questo dà fastidio. Il Lecce ha pareggiato in contropiede. Su questo aspetto c'è da migliorare e anche alla svelta. Da parte nostra c'è sempre autocritica e arrabbiatura per quello in cui possiamo migliorare. Ma nel complesso la vedo meno tragica, il messaggio che deve passare è che abbiamo fatto 13 punti, non che siamo ultimi". 

Qualcosa comunque cambierà. A partire dagli attaccanti. Nember preannuncia che quando la squadra sarà pronta tatticamente, si vedranno le tre punte. E a tal proposito dice la sua su Mazzeo: "Forse fa un lavoro diverso dall'anno scorso. Magari dobbiamo cercare di migliorare e fa arrivare più palloni, ma oggi la squadra deve lavorare per far bene, non lavorare per uno o per l'altro. Può darsi che ora faccia un po' fatica, ma allo stesso tempo qualcun altro venga favorito. Però non parlerei di penalizzazione, semplicemente Mazzeo ora fa un tipo di gioco diverso. Quando passeremo a tre cambierà qualcosa".

Il diesse poi chiude con altre smentite: "Mi vien da ridere quando si parla di problemi nello spogliatoio. Mercoledì scorso siamo andati tutti a cena. Vedo gli allenamenti e tutti danno il massimo, perché tutti avranno l'occasione di farsi vedere. Mi ha fatto piacere vedere la bella prestazione di Ranieri, sono contento per lui e per noi che lo abbiamo scelto. Anche Boldor è entrato bene. Non sarebbe stato così se ci fossero problemi di spogliatoio". Ora la parola, però, passa al campo: "Ci attendono due partite, dai ragazzi la risposta me l'aspetto sempre. Il nostro percorso prosegue e quindi ci aspettiamo una crescita prima della sosta". 

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