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Foggia-Avellino 2-1: le pagelle dei rossoneri

Grande partita di Loiacono e di Gerbo, che si procura il rigore e serve a Mazzeo la palla del 2-1. Bene anche il centrocampo. Buono anche l'impatto di Duhamel

I tempi della scoppola del ‘Partenio’ sembrano lontani. Anche perché in quell’occasione scese in campo una squadra profondamente diversa, negli interpreti e nella mentalità. Il Foggia dello Zaccheria è più maturo e completo, ma soprattutto sul pezzo. E porta a casa tre punti pesanti, belli quanto sofferti. Quasi quattro mesi senza vincere nel proprio stadio era un’onta che una squadra come il Foggia doveva cancellare, e ci è riuscito.

Gli highlights di Foggia-Avellino

Peccato solo che il pubblico (quello pagante) non abbia potuto assistere. Ora servirà continuità, quella che un po’ a fatica la squadra sta cercando di imbastire. La trasferta di Palermo dirà, al di là del risultato in sé, a che punto è il processo di crescita della squadra. Certo, uscire dal ‘Partenio’ con un buon risultato sarebbe grandioso. Non sarà facile, ma neppure impossibile.

Le pagelle

FOGGIA (3-5-2) Guarna 6; Tonucci 6,5 Camporese 5,5 (15’st Floriano 6) Loiacono 7; Gerbo 7 Agnelli 6,5 Greco 6,5 Deli 6 (38’st Martinelli s.v.) Kragl 5,5; Nicastro 6 (38’st Duhamel 6) Mazzeo 6. A disposizione: Tarolli, Figliomeni, Fedato, Beretta, Celli, Ramè, Scaglia, Calabresi, Noppert. All. Stroppa 6,5

AVELLINO (4-5-1) Radu 6; Ngawa 5,5 Migliorini 5,5 Morero 6 Marchizza 5 (31’st Moretti 5,5); Laverone 5 (9’st Vajushi 5,5) De Risio 5,5 Di Tacchio 6 D’Angelo 5 Molina 6 (14’st Falasco 6); Asencio 6,5. A disposizione: Lezzerini, Pecorini, Kresic, Evangelista, Rizzato, Wilmots. All. Novellino 5,5

Arbitro: Di Martino di Teramo 5

Guarna 6 – Sul gol il delitto lo commette la difesa, ma lui restando piantato sulla linea di porta non è d’aiuto. Poi fa bene, anche uscendo con una certa regolarità.

Tonucci 6,5 – Rimedia un giallo per un gomito birichino. Non si scompone continuando a lottare nei modi rustici che lo contraddistinguono. Si concede anche qualche sortita offensiva, oltre a due lanci in verticale niente male.

Camporese 5,5 – Dei tre dietro è quello che mostra qualche insicurezza in più. Stroppa decide di rinunciare a lui – peraltro ammonito – quando si gioca la carta del terzo attaccante (15’st Floriano 6 – Si piazza a sinistra per sfruttare la velocità e i guizzi. Cosa che fa, seppur a fasi alterne. Chiude da mezzala, e non sembra per niente a disagio).

Loiacono 7 – Finalmente una prova gagliarda. Chiude e rattoppa ovunque, sbrogliando situazioni potenzialmente infuocate. Bene anche quando ritorna alla difesa a quattro.

Gerbo 7 – Inizio sonnecchiante, un po’ come tutta la squadra. Poi il motore ingolfato, comincia a girare come deve. E lui diventa protagonista nelle due azioni più importanti della gara. Si procura il rigore – e l’espulsione di D’Angelo – e fa recapitare a Mazzeo il classico pallone con allegato il messaggio “segna”. Efficace anche in fase difensiva. Inzaghi lo voleva a Venezia, Stroppa non ha voluto rinunciare alle sue qualità. Mica fessi, tutti e due.

Agnelli 6,5 – E’ tra le vittime dell’intransigenza di certi soggetti, pronti alla critica anche per un ciuffo di capelli fuori posto. I suoi errori sono evidenti, ma pesano di più i chilometri e le energie spese per la squadra. E poi ci sono le due palle che confeziona per Gerbo, giusto per mettere a tacere i soggetti di cui sopra.

Greco 6,5 – Al piccolo trotto, ma con giudizio. La sua presenza è di vitale importanza, perché pensa verticale, e lo fa con la sveltezza che il suo ruolo impone.

Deli 6 – La sua gara fotografa il suo momento e il suo attuale status di giocatore incostante. Quello che alterna giocate sopraffine e progressioni spacca partite, a errori pacchiani e pause imbarazzanti. C’è pure una puntina di sfortuna a penalizzarlo, perché se quel destro a giro fosse finito sotto il sette, invece che limonare con la traversa, la valutazione sarebbe differente (38’st Martinelli s.v.).

Kragl 5,5 – Gli spazi intasati al centro richiederebbero uno sfogo sulle corsie. Lui viene coinvolto a sprazzi, ma la giornata non è di quelle che ispirano. Pochi squilli e un po’ di imprecisione sui cross.

Nicastro 6 – In occasione del gol fa di tutto per non segnare. Fortuna che poi segni. E le note positive terminano qui. Perché al netto della buona volontà, sembra un po’ fuori partita. Nella ripresa cala di condizione, Stroppa lo lascia al centro, ma non riesce a tenere su nemmeno un pallone (38’st Duhamel 6 – L’attenzione mediatica è alta, tanto che una mezza spizzata appare come una giocata di classe sopraffina. Però poi qualcosa di interessante si nota. A cominciare dalla protezione della palla in due tre occasioni, e da una fuga palla al piede che per poco non chiude la partita).

Mazzeo 6 – Come a Chiavari segna un gol facile facile, che addolcisce una prestazione altrimenti negativa. Sì, perché il rigore fallito a fine primo tempo rischiava di pesare come un macigno nell’economia della gara e della classifica.

All. Stroppa 6,5 – Non è una scusa banale: giocare in uno stadio vuoto – con tutte le altre situazioni extracalcistiche a far da contorno – non è bello, né aiuta a giocare con serenità. Specie se l’avversario ti piazza dieci giocatori dietro la linea della palla. Ma alla fine porta a casa i tre punti, anche azzeccando i cambi. E se il piatto Duhamel si conferma buono come il suo profumo, allora può guardare al futuro con ottimismo.

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