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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Foggia sogna il ripescaggio in C2: Padalino si allontana, ma c’è la firma di Agnelli

Dubbi di Padalino nascono proprio dall'incertezza sul progetto tecnico. Altrettanto poco scontata sembra essere la permanenza di Beppe di Bari. Il Capitano firma per un altro anno con i rossoneri

Come l’anno scorso, come due anni fa, come tre anni fa, come sempre nell’ultimo ventennio. Il mese di giugno sta per presentarsi e per il Foggia ancora una volta si accumulano punti interrogativi senza il briciolo di una certezza. Siamo chiari, non sembra esserci il pericolo di un nuovo fallimento, ma che ad ora il progetto Foggia si sia impantanato, appare evidente. Fortuna però che in queste ore è stato ufficializzata la conferma di Agnelli, il capitano, quello che Pelusi aveva deciso di clonare prendendo spunto dall'idea di Alex Tew.

Incertezze di natura tecnica ed economica permangono a distanza di oltre tre settimane dalla fine della stagione rossonera, il cui sorprendente epilogo, avrebbe dovuto stimolare un nuovo interesse verso il calcio foggiano da parte degli imprenditori (locali e non).

Da tempo Pelusi e company attendono l’ingresso di nuovi soci a rimpolpare le casse rossonere, non illimitate, e soprattutto non sufficienti ad allestire un organico che possa fare la voce grossa in Serie D, emulando le gesta dell’Ischia, per poi fare il doppio salto in Serie C, con l’accorpamento delle due divisioni di Lega Pro.

Esiste poi il nodo ripescaggio, non una chimera per i rossoneri, se è vero quel che ha affermato il presidente della Lega Pro Mario Macalli, sul rischio di non iscrizione di una decina di squadre.  Un numero ingente, che oltre a certificare una crisi che si estende a macchia d’olio, alimenta anche le speranze del Foggia di riassaporare ugualmente la Seconda Divisione di Lega Pro attraverso i ripescaggi.

L’ipotesi di tornare nella vecchia Serie C2 ingolosisce soprattutto i tifosi, ma la sua realizzazione, ad oggi, si rivela un percorso tra i più impervi. Qui ritornano in auge le questioni economiche, e l’impellente necessità di accogliere nuove forze. Lo ha rimarcato il presidente Pelusi, rivelando l’ipotesi concreta di un ripescaggio, obiettivo però da perseguire solo se si è dotati di risorse importanti, che consentano anche l’allestimento di una squadra competitiva che eviti il rischio di una nuova retrocessione che, solo per il prossimo anno, sarebbe più forte, a causa del maggior numero di retrocessioni che la riforma impone (6, ndr).

Per concludere dunque, l’ingresso di denaro fresco, è imprescindibile sia che si debba tentare la vittoria del campionato di serie D, sia che si debba conquistare la permanenza in Lega Pro. Alla costituzione di solidi basi economiche, si legano le questioni prettamente tecniche, come la permanenza di Giglio, del tecnico Padalino, e del diesse Di Bari.

LA FIRMA DI GIGLIO

Quindici giorni per rendersi economicamente più forti, e poter quindi affrontare il ripescaggio e la composizione di un organico competitivo. Intanto crescono i dubbi sulla permanenza di Padalino e Di Bari. All’indomani della sconfitta di Matera, il tecnico aveva già affrontato il tema della sua conferma, avanzando dubbi legati soprattutto a questioni personali.

L’incontro tra staff tecnico e società tenutosi lunedì scorso, oltre a evidenziare il “clima amichevole e sereno” e il comune obiettivo di ritornare ad essere competitivi, non ha detto nulla di più, se non un ideale “Ci risentiamo”, sul quale è difficile generare pensieri positivi.

Al di là dei problemi di carattere personale, i dubbi di Padalino nascono proprio dall’incertezza sul progetto tecnico sui cui pensieri albergano il pericolo di dover affrontare un’altra stagione come quella appena conclusasi, e la prospettiva di poter lavorare in palcoscenici più prestigiosi.

Altrettanto poco scontata sembra essere la permanenza di Beppe di Bari, il cui destino però, non è necessariamente legato a quello dell’allenatore. In attesa di aggiornamenti, si naviga a vista, tra il sogno di un ritorno nel calcio professionistico, e l’incubo di un altro anno in Serie D all’insegna della sofferenza, due strade opposte separate da un sottilissimo confine.

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