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Un Foggia già in vacanza si arrende anche al Cosenza

I rossoneri cedono 1 a 0 in una brutta partita. Tra i rossoneri solo un palo di Sau. Complice la vittoria dell'Andria a Terni, i calabresi condannati ai playout contro il Viareggio

In una partita davvero squallida, il Foggia di Zeman chiude la sua stagione perdendo anche a Cosenza nell'ultima giornata del campionato di prima divisione di Lega Pro. Una gara poverissima di emozioni, nella quale le poche motivazioni, il caldo e le notizie provenienti dalla gara di Terni, hanno reso la partita un noioso countdown lungo novanta minuti. A poco è servita ai rossoneri la voglia (annunciata da Zeman ma mai vista in campo) di ''inguaiare'' i padroni di casa dopo il ''furto'' dell'andata, troppa la voglia di giungere quanto prima al fischio finale per chiudere una stagione che nel finale ha regalato soltanto amarezze.

FORMAZIONI - Fuori Ivanov per infortunio, Zeman rilancia in porta Santarelli che vince il ballottaggio con Dazzi; a centrocampo a Laribi viene assegnata la cabina di regia con Kone e Agostinone ai fianchi. Nel Cosenza Essabr affianca in attacco Biancolino e Matteini.

LA PARTITA - Si era detto di un Foggia alla ricerca di un buon risultato per onorare un campionato nel quale il sogno dei playoff, cullato per mesi, si è infranto proprio sul più bello. Si era detto di una squadra alla ricerca di un buon risultato per interrompere una striscia negativa lunga quattro partite, eppure l'impressione è che i rossoneri abbiano staccato la spina già dalla gara di Benevento di due domeniche fa.

Dall'altra parte c'è un Cosenza alla ricerca della vittoria per evitare i playout evitabili solo in caso di pareggio tra la Ternana e l'Andria. La partita ha i ritmi blandi tipici di una gara tra over 40, tra i rossoneri l'impressione è che molti pensino già a dove trascorrere le vacanze estive, mentre tra i calabresi c'è la consapevolezza di poter colpire senza sforzarsi troppo. Eppure sono i satanelli a sfiorare la rete al 4' con il capocannoniere Sau che ben servito da Regini, converge verso il centro partendo da sinistra e tenta il destro a giro, ma il palo gli nega la gioia del gol. E' la prima delle due occasioni da gol costruite in tutta la partita.

Al 10' è Stefano Fiore a cercare la conclusione per il Cosenza, ma Santarelli blocca facilmente; al 13' l'ultima azione stagionale del Foggia: Insigne si improvvisa Alberto Tomba effettuando uno slalom in area, ma il suo tiro viene deviato in angolo dal portiere Marino. La partita si trascina stancamente verso l'intervallo con ritmi sempre più blandi e squadre incapaci di azzeccare più di due passaggi di fila. Nel Foggia mancano idee, vuoi per l'assenza contemporanea dei due registi Burrai e Salamon, vuoi per la testa che proprio non c'è, nel Cosenza si attende l'errore avversario che puntualmente si verifica al minuto 29: Kone non sale in tempo per mettere in fuorigioco Biancolino che, pescato alla perfezione da Aquilanti, fulmina Santarelli, 1 a 0.

Nella ripresa la gara non decolla e l'unico momento clou si registra al primo minuto, quando in campo si apre un irrigatore che causa l'interruzione della partita per alcuni minuti di gioco. Ciò non basta ad evitare l'inaridimento della partita, ancor meno servono i due cambi di Zeman che toglie gli impalpabili Insigne e Farias per inserire Varga e Agodirin. Anche il Cosenza si scioglie come un gelato esposto al sole di agosto, complice il gol nel finale a Terni dell'Andria che salva i pugliesi e condanna i rossoblu a disputare i playout contro il Viareggio. Per il Foggia solo la soddisfazione dell'esordio nel calcio professionistico del giovane Marinaro entrato al posto di Laribi, l'unica nota lieta di un pomeriggio che i tifosi rossoneri cercheranno quanto prima di rimuovere dall'album dei ricordi.
 

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