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Catania-Foggia 2-1: le pagelle dei rossoneri

Dell'Agnello si conferma, ma non basta a evitare la prima sconfitta dell'anno. Male il centrocampo, malissimo la difesa. Le scelte di Marchionni non convincono

Partiamo da un principio: perdere a Catania non è uno scandalo. La squadra di Raffaele ha una identità precisa e individualità di livello. Ma ogni sconfitta ha una sua storia. Esistono le sconfitte onorevoli e quella del Foggia non lo è stata. Al di là di quanto possa suggerire il punteggio finale, il Catania è apparso almeno due spanne sopra la formazione di Marchionni, pallida controfigura della sorprendente squadra apprezzata fino alla fine del 2020. I rossoneri hanno confermato le difficoltà già denunciate contro la Juve Stabia. Scarichi fisicamente e, forse, anche mentalmente, ma soprattutto poveri di idee. Gli ingranaggi ben oliati fino a qualche mese fa sembrano inceppati. Difficile comprendere se, per una volta, le solite problematiche societarie stiano incidendo sulle prestazioni dei giocatori. È certo però, che sin dalla prossima partita, serva una inversione di tendenza per non sciupare quanto di buono è stato costruito nella prima parte della stagione. Inoltre, la partita di ieri ha fatto riemergere delle problematiche che i buoni risultati di fine anno avevano nascosto solo parzialmente. Alla squadra manca il piano B, quando Curcio e Rocca sono poco ispirati. Povertà di alternative che si è palesata ulteriormente quando l’ex Livorno ha alzato bandiera bianca per un guaio muscolare che tutti auspicano non sia troppo grave. A due settimane dal termine della sessione invernale del mercato certe riflessioni sono doverose: il Foggia non ha bisogno solo di sfoltire la difesa (dove pure bisognerebbe ovviare alle ormai croniche topiche di Gavazzi e c.) e irrobustire l’attacco, ma anche di mettere qualità in mediana. Appoggiarsi a un solo giocatore è un lusso che non ci si può concedere.

Le pagelle dei rossoneri  

CATANIA (3-4-3) Confente 6; Sales 6 Silvestri 6,5 Tonucci 6,5; Calapai 6,5 Welbeck 7 Dall’Oglio 7 (20’st Rosaia 6) Zanchi 6,5 (20’st Biondi 6); Piccolo 7 (42’st Izco s.v.) Sarao 6,5 (35’st Reginaldo s.v.) Russotto 6,5 (20’st Manneh 6). A disposizione: Martinez, Noce, Claiton, Pellegrini, Albertini, Maldonado, Vrikkis. All. Raffaele 7

FOGGIA (3-5-2) Fumagalli 6; Anelli 5 Gavazzi 4 Galeotafiore 4,5 (1’st Germinio 5); Kalombo 5 Garofalo 5 (23’st Morrone 6) Salvi 5 (40’st Raggio Garibaldi s.v.) Rocca 5,5 (40’pt D’Andrea 5) Cardamone 4,5 (1’st Di Jenno 5); Curcio 5,5 Dell’Agnello 6,5. A disposizione: Vitali, Lucarelli, Pompa, Di Masi, Agostinone, Moreschini, Aramini. All. Marchionni 5

Arbitro: Gualtieri di Asti 6,5; Assistenti: Pompei Poentini di Pesaro 6 - Teodori di Fermo 6

Fumagalli 6 – Poco gli si può chiedere sui due gol. Attento e puntuale a sbrigare l’ordinario, malgrado uno stile che non fa strabuzzare gli occhi. Fatto sta che anche nei pomeriggi più grigi riesce a non fare brutta figura.  

Anelli 5 – Prova ad affidarsi all’anticipo per evitare che gli avversari gli scappino in campo aperto. Ma quanti affanni e sofferenze quando Zanchi e Russotto passano al setaccio la sua zona.

Gavazzi 4 – Il suo marchio, in negativo, è ben visibile in entrambe le marcature catanesi. In ritardo su Sarao che confeziona la sponda a Dall’Oglio; sbaglia completamente il tempo dell’uscita su Sarao, in occasione della seconda rete. Un disastro.

Galeotafiore 4,5 – A sorpresa Marchionni si affida a lui per completare il terzetto difensivo. Scelta infelice. Non ha il passo per tenere Calapai e quando Piccolo crea la superiorità con i suoi tagli centrali, si fa notte fonda (1’st Germinio 5 – Subito in campo in avvio di ripresa, ma non è che le cose cambino molto. Piccolo lo incenerisce letteralmente nell’azione del raddoppio).

Kalombo 5 – Torna a presidiare la corsia dopo il turno di squalifica, ma della sua presenza se ne sono accorti in pochi. Zanchi lo tormenta fino a ridicolizzarlo. In proiezione offensiva è pressoché nullo.

Garofalo 5 – Non offre inserimenti, né riesce a dare una mano in fase passiva, dove pure servirebbe il contributo delle mezzali per contenere gli inserimenti di centrocampisti avversari e i tagli dei due esterni alti (23’st Morrone 6 – La sensazione è che, Rocca a parte, sia il centrocampista con i piedi più educati. Forse è giunto il momento che gli venga data una chance dall’inizio).

Salvi 5 – Per la seconda gara di fila perde il duello a distanza con i colleghi avversari. Non imposta né fa filtro. È come se fluttuasse in un limbo dove scarseggiano le idee, dove non c’è il calcio (40’st Raggio Garibaldi s.v.)

Rocca 5,5 – Dà forfait pochi minuti prima che Dell’Agnello illuda i suoi. Fino ad allora la luce si era accesa pochissimo. Il problema è che senza di lui è blackout totale (40’pt D’Andrea 5 – Si ritrova a fare la mezzala, il che la dice lunga sulla qualità delle alternative in mediana. Poi Marchionni lo riavvicina a Dell’Agnello arretrando Curcio. Nel rimescolamento delle posizioni l’unica cosa che rimane intatta è la totale mancanza di spunti).

Cardamone 4,5 – Esordio dal 1’, per far rifiatare Di Jenno. Peggior avversario non poteva esserci. Con Galeotafiore viene travolto dal misto di estro e dinamismo che la coppia Calapai-Piccolo dispensa in campo. Un tempo di angosce cui Marchionni pone fine nell’intervallo (1’st Di Jenno 5 – L’ingresso in avvio di ripresa che sa tanto di pentimento (di Marchionni). Ma pure lui non è che riesca ad alzare il livello. A disagio su Zanchi e le cose non migliorano granché quando subentra Biondi).

Curcio 5,5 – L’impegno non trova il supporto delle idee. Ha il merito di battere il corner che Dell’Agnello trasforma in gol. Nella ripresa lo si nota per un destro dai 25 metri che non spaventa più di tanto Confente. Troppo poco per alimentare i rimpianti della sua ex squadra.

Dell’Agnello 6,5 – Timbra il cartellino per la seconda volta in sei giorni. Stavolta, però, non serve a portare punti a casa. Lotta, sgomita e si muove molto su tutto il fronte d’attacco. Gli manca la necessaria assistenza.

All. Marchionni 5 – Paga scelte iniziali poco lungimiranti. Il tempo dirà se si sia trattato solo di un incidente di percorso o se le alternative a cui si è affidato siano effettivamente meno valide dei titolari. Le premesse non sono delle migliori. Come non sembra delle migliori la condizione della squadra.

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