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Venerdì, 29 Marzo 2024
Calcio

Col Monterosi per dimenticare il derby e le incognite societarie, Gallo: "Il pallone che rotola è la medicina migliore"

Il mister alla vigilia della sfida contro il Monterosi: "È stata una settimana particolare, diversa, ma abbiamo cercato di concentrarci il più possibile su ciò che dobbiamo fare in campo"

Si dovrebbe parlare solo del post derby e invece quanto accaduto nella settimana fa quasi passare in secondo piano il campo. Per Mister Gallo gli ultimi giorni non sono stati i più semplici. Perché c'è poco da dire, pensare solo al campo quando a livello societario domina l'incertezza e una figura come il diesse Lauriola è venuta meno, tenere a freno angosce e preoccupazioni non è affatto semplice: "Abbiamo cercato di isolare il più possibile la squadra. Ho cercato di compattare il gruppo analizzando dettagliatamente la sconfitta. È stata una settimana particolare, diversa, ma abbiamo cercato di concentrarci il più possibile su ciò che dobbiamo fare in campo", le parole del tecnico alla vigilia della gara con il Monterosi. Gallo che è stato scelto da Lauriola a sua volta chiamato in causa da Canonico per rimettere in sesto la barca rossonera.

Ecco perché il mister ha ben chiaro chi siano i suoi interlocutori. Uno su tutti, Nicola Canonico: "L'ho sentito due giorni fa. Il mio referente è lui, non ho parlato con nessun altro. Per me, in questo senso non è cambiato nulla. Poi non so che cosa accadrà". In attesa di comprendere gli scenari, il mister prova a concentrarsi sul campo. Battere il Monterosi è fondamentale per cestinare definitivamente il derby, affinché diventi a tutti gli effetti solo un incidente di percorso: "I ragazzi sono consapevoli di quello che non è stato fatto bene. Venivamo da un periodo in cui si è subito poco. Loro sanno che hanno sbagliato, ma non è stata solo una colpa del terzetto difensivo. Quando si prende gol è perché tutta la squadra difensivamente non ha lavorato bene: i quinti facevano fatica a rientrare. Petermann mi ha chiesto se l'ho tolto perché stava giocando male, io invece gli ho detto che l'ho sostituito perché era ammonito. Ma lui aveva la sensazione che non stesse giocando bene".

La fase difensiva, dunque, è l'urgenza da affrontare, prima ancora degli errori in fase offensiva, che pure ci sono stati contro l'Audace: "È un tema ricorrente. Un aspetto che dobbiamo migliorare, non è semplice perché poi ci sono le qualità e le abilità dei giocatori. Ma è da tempo che lo diciamo. Bisogna analizzare che la squadra ha preso tre gol in pochi minuti perché c'è stata la sensazione di poter vincere bene. Quando dico che non sono stato in grado di trasmettere le mie sensazioni intendo questo. Il resto è opinabile. Ascolto e leggo tutto, condivido alcune cose altre no, ma le scelte sono le mie e sono io il responsabile sia nel bene che nel male. Si sono dette tante cose con i tempi e i modi sbagliati. Ma l'aspetto determinante su cui io devo lavorare è aver preso tre gol in poco tempo, pensando di dover fare il terzo e il quarto gol. La lettura della partita diventa fondamentale. Ci sono dei momenti in cui è giusto far sfuriare gli avversari".

Un passo indietro per farne due in avanti. Il Foggia deve tornare quello visto fino alla gara di coppa con il Crotone: "Dobbiamo ricominciare a fare le cose che i ragazzi sanno fare in una settimana non semplice, ma che vede far crescere i ragazzi nella personalità. Il che vuol dire assumersi della responsabilità. Nella vita, in un modo o nell'altro tutto si sistema. La palla che rotola è la medicina migliore".

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