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Zeman festeggia le cento vittorie sulla panchina del Foggia: "Con la Juve la più bella. I derby? Vincere con il Bari era facile"

Con il 5-2 rifilato alla Vibonese il tecnico boemo ha ottenuto il centesimo successo da allenatore del club rossonero: "Soddisfatto di quanto fatto fin qui dalla squadra. Con la Juve nel '92 la vittoria più bella per il prestigio"

Gli dei del calcio hanno l’occhio lungo. E quindi, la centesima vittoria sulla panchina del Foggia per Zdenek Zeman non poteva che giungere con una miriade di gol, e la girandola di emozioni che il calcio del boemo ha saputo e sa ancora regalare a distanza di decenni: “Sì, me lo hanno detto. Fare cinque gol è importante contro una squadra che aveva una buona difesa. Sono soddisfatto di quanto fatto fin qui dalla squadra, è normale che mi aspetti qualcosa di più sempre, non mi accontento mai e spero sia così anche per la squadra. Sono partite che bisogna giocare, andandoci con la testa a posto”.

Con la Vibonese si è visto il miglior Foggia della stagione nella prima frazione, mentre nella ripresa la squadra ha sofferto non poco: “Son contento del primo tempo, in generale, al di là dei gol fatti, per la costruzione che mi ha soddisfatto. Nel secondo tempo loro hanno cambiato, giocando a cinque nel mezzo, eravamo due in meno e non riuscivamo a prenderli. Bisognava fare un lavoro diverso sugli esterni”.

Le scelte di D’Agostino hanno messo in difficoltà il Foggia nella ripresa, mentre quelle iniziali hanno sicuramente favorito il gioco dei satanelli: “Mi ha sorpreso il modulo visto che hanno giocato sempre con il 3-5-2. Ci hanno agevolato per costruire di più nel mezzo e sugli esterni. La prestazione del primo tempo mi è piaciuta, siamo spesso arrivati in attacco. Nel secondo tempo abbiamo avuto la possibilità di fare tre gol su occasioni chiare (Garofalo, Tuzzo e Ferrante), però non siamo riusciti a giocare come nel primo tempo perché eravamo sempre in inferiorità numerica a centrocampo”.

Per ‘Sdengo’ la metamorfosi rossonera tra i due tempi ha solo una spiegazione: “Per me è una questione tattica, a centrocampo loro hanno creato superiorità. Non sapevamo che pesci prendere, anche per lo stato fisico di Nicoletti che non ci ha aiutato, visto che chiudeva spesso in ritardo accentrandosi troppo. Però, pur soffrendo, tre palle gol le abbiamo costruite”.

E a proposito di calo fisico, quello degli infortuni resta il problema principale, come testimonia la scelta del mister di effettuare soltanto un cambio: “Maselli è entrato perché Petermann aveva dolore al ginocchio. Per il futuro spero di non avere più questi problemi, ma molto dipende da dove ci alleniamo e come ci alleniamo. Per Catanzaro spero di recuperare Martino che ha la febbre e domani farà il tampone. Di Grazia dovrebbe cominciare a lavorare con il gruppo, Merola e Markic no. Rocca continua ad avere dolore, se ce la fa a lavorare con il dolore può aggregarsi. Bisogna soffrire ogni tanto”.

Chiusura sulle 100 vittoria in rossonero: “La più bella? E chi se li ricorda (ride, ndr). Forse quella con la Juve (2-1, con gol di Bresciani e Mandelli) per il prestigio. I derby? Vincere con il Bari era facile”.

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