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Giovedì, 25 Aprile 2024
Calcio

Zeman al vetriolo, il boemo pungola Canonico: "Per migliorare la squadra bisogna investire"

Il boemo critico sulla questione campo di allenamento e sul mercato: "I nuovi sono arrivati gratis e così non si migliora molto. Per una società professionistica non avere un terreno disponibile è sempre un difetto"

"È difficile programmare. Penso che per raccogliere sia necessario prima seminare. I sei calciatori giunti a gennaio sono arrivi, non acquisti, visto che non sono stati pagati. Per migliorare la squadra bisognava comprare". A Zdenek Zeman non ha mai fatto difetto la schiettezza, una dote che in passato gli ha creato più di qualche problema, specie quando le sue frecciate hanno colpito i piani alti. 

E nella conferenza stampa che precede la sfida con il Picerno, il tecnico boemo ha dato l'ennesima dimostrazione: destinatario delle sue punzecchiature, la società e il presidente Canonico, criticati soprattutto quando il discorso si è spostato sulla programmazione futura: "A gennaio i nuovi sono arrivati tutti praticamente gratis e così non credo si possa migliorare molto, anche perché già lo avevamo fatto in estate". Il mercato è solo uno degli argomenti attraverso i quali Zeman ha lanciato dei segnali inequivocabili. Il primo colpo lo ha inflitto a proposito dei campi di allenamento, annoso problema condiviso con i suoi predecessori, che gli impedisce di far lavorare la squadra con i ritmi a lui più congeniali (due doppie sedute settimanali): "Questo mercoledì siamo riusciti a fare una doppia seduta. In Figc ci alleniamo quando non ci sono le altre squadre. Due volte ci siamo allenati al campo di San Michele. Per una squadra professionistica non disporre di un terreno di gioco è sempre un difetto, ma questo lo abbiamo detto dal primo giorno. La società dice che paga 5 campi e tutti in provincia, visto che si hanno dieci squadre (alludendo alle formazioni giovanili, ndr), ma questo per me non è normale". 

Parole al vetriolo che alimentano dubbi sul futuro del boemo, peraltro mai cancellati totalmente neppure in seguito al rinnovo del contratto sottoscritto a fine gennaio, periodo a cui risale l'ultimo contatto con il patron, come confessato nella conferenza di stampa pre-derby con il Bari

Nell'analisi zemaniana, le buone parole vengono declinate solo per i calciatori: "Di loro non mi posso lamentare, sono ragazzi educati, sempre presenti. Poi se non sono fenomeni è un altro discorso. Ma la squadra si è sempre comportata bene e ha sempre cercato di fare il massimo, senza riuscirci sempre per questioni tecnico-tattiche".

Ci sono poi le contingenze a causa delle quali il rendimento nel girone di ritorno della squadra non è stato al livello di quello di andata: "Non ha reso per quello che doveva e poteva, ma i motivi sono diversi. C'era il Covid, ci sono stati tanti infortunati, abbiamo giocato dieci partite in poco più di un mese. I sei nuovi, non potendosi allenare tra una partita e un'altra, hanno avuto difficoltà a entrare nei meccanismi e hanno giocato più per esigenza, visto che senza di loro non saremmo arrivati a undici. Ora, queste difficoltà spero siano passate, abbiamo di nuovo 19 giocatori a disposizione e si può iniziare a ragionare. Anche i nuovi stanno migliorando come concetto di squadra, non facendo più le cose che facevano nelle squadre precedenti". 

Poi si concede una battuta, in riferimento alla celeberrima frase pronunciata nell'intervallo di Foggia-Juve del 1992 - e rivelata nel post gara da Andrea Seno - quando ai suoi disse che il riscaldamento era finito e che potevano iniziare a giocare seriamente: "Adesso credo che siamo ancora nella fase di riscaldamento e dobbiamo uscirne". 

E a proposito di squadra, domani con il Picerno il mister riavrà a disposizione Rocca e un Garattoni pienamente disponibile dopo la panchina di sabato scorso: "Può entrare come può giocare dall'inizio". 

Sulla panchina del Picerno siede Leonardo Colucci, cerignolano doc e vecchia conoscenza di Zeman: "È stato un mio giocatore alla Lazio, lo conosco. È un ragazzo serio, penso stia facendo un buon lavoro. Come gioco il Picerno non è cambiato molto rispetto all'andata, giocano prevalentemente con il 4-4-2, ma se sono attaccati a noi vuol dire che hanno fatto bene o che noi abbiamo fatto male". 

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