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Foggia-Paganese 3-0: le pagelle dei rossoneri

Positiva la prova di tutta la squadra: su tutti, spicca la prestazione del terzino destro Garattoni, che mette lo zampino nell’azione del gol di Ferrante. Piacevoli conferme giungono anche da Garofalo e Maselli

Quinta vittoria stagionale per il Foggia di Zeman, che interrompe la striscia di pareggi consecutivi e ritrova i tre punti che mancavano dal 17 ottobre scorso. Battuta la Paganese dell’ex Grassadonia, la cui resistenza è durata poco più di mezz’ora. Un gran sinistro di Ferrante ha spezzato l’inerzia dell’incontro, dieci minuti prima del bis su rigore di Curcio. Il dieci rossonero ha poi chiuso il match nella ripresa. Positiva la prova di tutta la squadra: su tutti, spicca la prestazione del terzino destro Garattoni, che mette lo zampino nell’azione del gol di Ferrante. Piacevoli conferme giungono anche da Garofalo e Maselli.

FOGGIA (4-3-3) Alastra 6,5; Garattoni 7 Sciacca 6,5 Di Pasquale 6 (1'st Girasole 6) Martino 6; Garofalo 6,5 (31'st Ballarini 6) Maselli 6,5 Gallo 6 (19'st Di Jenno 6); Tuzzo 6,5 (31'st Rizzo Pinna 6) Ferrante 6,5 (1'st Merkaj 6) Curcio 6,5. A disposizione: Volpe, Rocca, Vigolo, Petermann. Allenatore: Zeman 6,5

PAGANESE (4-3-3) Baiocco 6,5; Zanini 5,5 Bianchi 5,5 Sbampato 5 Manarelli 5,5 (32'st Viti 6); Cretella 5,5 (31'st Volpicelli 6) Tissone 6 (24'st Vitiello 6) Zito 6 (24'st Sussi 6); Guadagni 6,5 Iannone 5,5 (31'st Campanile 5,5) Firenze 5. A disposizione: Pellecchia, Caruso, Perlingieri, Pica, Scanagatta, Del Regno. Allenatore: Grassadonia 5,5

Arbitro: Frascaro di Firenze 6,5

Alastra 6,5 – Si prende un altro clean-sheet e ci mette del suo, neutralizzando due conclusioni dal coefficiente non troppo basso, perché giungono da distanza ravvicinata e con tante gambe a complicargli la visuale.

Garattoni 7 – Gran bel motorino con un piede pure interessante. Il gol di Ferrante porta anche il suo marchio perché è lui a uncinare la palla lunga di Garofalo e ad appoggiarla al nove rossonero. Nella ripresa è protagonista con una serie di incursioni che creano più di un disagio. Bravo.

Sciacca 6,5 – Capitano a sorpresa, per volere presidenziale, ma non serviva la fascia per certificarne la leadership già in essere da tempo. Ha il suo bel daffare quando la Paganese tenta le imbucate alle spalle della difesa, ma sa disimpegnarsi come sempre alla grande. Pregevole, e non è una novità, il contributo in fase di costruzione.

Di Pasquale 6 – Meno pulito negli interventi con la macchia di un giallo che ne tiene a freno l’istinto dell’anticipo (1'st Girasole 6 – Ha mezzi fisici interessanti, ma ha bisogno di una guida accanto per non andare in bambola. Soffre un po’ nelle rare incursioni degli avversari, che fortunatamente pungono poco).

Martino 6 – Strappa la sufficienza con due tre interessanti uscite nella ripresa, dopo un primo tempo fatto di ombre (tante) e di luci (decisamente poche).

Garofalo 6,5 – La sensazione è che il suo minutaggio crescerà ulteriormente nelle prossime gare, perché, pur non avendo piedi da cantera blaugrana, sa stare sul pezzo e, forse, è uno dei pochi a sapere come attaccare gli spazi. E nella gara di ieri c’è anche altro, come il lancio che avvia l’azione del vantaggio e un altro paio di verticalizzazioni che assecondano le sgroppate di Garattoni (31'st Ballarini 6 – Un quarto d’ora per partecipare alla giornata di festa).  

Maselli 6,5 – Contrariamente a Petermann, gioca almeno quindici-metri più alto, quasi da trequartista, ma con compiti difensivi, essendo quello deputato a disturbare Tissone nella fase di prima costruzione. La personalità non gli manca, né le qualità da regista. Ma può alzare ulteriormente il livello. Non va trascurata l’opportunità di riprovarlo accanto all’ex Cesena.

Gallo 6 – Per la dose di corsa che spende, meriterebbe un otto perpetuo. Ma bisogna anche valutare altro. Nel primo tempo sbaglia tanto, beccandosi anche un giallo che lo condiziona. Meglio nella ripresa con la partecipazione nell’azione del terzo gol (19'st Di Jenno 6 – Zeman lo piazza sul centrosinistra, segnale evidente di come non lo veda tanto come terzino sinistro. Fa il compitino).

Tuzzo 6,5 – Parte a destra, ma il modo in cui si accentra e si piazza a ridosso dell’area di rigore, denuncia una vocazione da trequartista. E quando ha lo spazio produce cose assai interessanti. Sfiora il gol del 3-0 che poi Curcio gli “scippa” con il tap-in. Una buona risorsa in un periodo di penuria di attaccanti (31'st Rizzo Pinna 6 – Entra a giochi fatti, come Ballarini).  

Ferrante 6,5 – Il voto sta tutto nel grande gesto tecnico con il quale spezza l’equilibrio. Ma fino a quel momento era stato decisamente tra i peggiori. Spesso anticipato, altrettanto spesso fuori posizione nelle sortite offensive. Lascia il campo nell’intervallo, per un piccolo guaio tecnico (1'st Merkaj 6 – Lavora molto di sponda, a volte pasticciando un po’, ma si fa apprezzare per l’approccio alla gara, sicuramente migliore rispetto alle ultime apparizioni).  

Curcio 6,5 – Fa specie un voto così dopo una doppietta, ma la sua prestazione non è stata delle migliori. Sbaglia molto, soprattutto nel primo tempo, dando l’idea che lui e Ferrante parlino due lingue diverse. Dimostra personalità quando si ripresenta dal dischetto dopo l’errore in Coppa. La buona sorte lo aiuta, perché il rigore lo calcia davvero male. Bravo e fortunato anche in occasione del tris, che segna a porta vuota, ma ha il pregio di farsi trovare al posto giusto.

Allenatore: Zeman 6,5 – Festeggia le mille panchine nei campionati italiani con una vittoria rotonda e mantenendo la porta inviolata. La squadra gioca meglio nella ripresa, confortata dal doppio vantaggio. Restano le perplessità sulla qualità della manovra negli ultimi venti metri. L’intesa tra Curcio e Ferrante tarda a concretizzarsi.

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