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Il Monterosi sfiora il colpaccio, Rizzo Pinna salva i rossoneri: il Foggia chiude l'anno con uno scialbo pari

Finisce 1-1 allo Zaccheria la gara valida per la prima giornata di ritorno del girone C. Gli ospiti, ben messi in campo per tutta la partita, vanno in vantaggio al quarto d'ora della ripresa con Adamo. A un passo dal recupero il pari di Rizzo Pinna. Espulso Petermann nel finale

Classifica alla mano, sono due punti persi. Ma per l'andamento della partita, il Foggia può dire di averne guadagnato uno. Tra Zeman e Menichini, sarà sicuramente il secondo ad avere più di un motivo per recriminare. Perché la sua squadra ha giocato una gara di grande accortezza difensiva, colpendo al momento opportuno e avendo anche le occasioni per arrotondare il punteggio. Il gol di Rizzo Pinna ha il sapore di una vera beffa per gli ospiti.

PRIMO TEMPO – Il consueto calore delle due curve fa sì che non si avverta tanto la copiosa presenza di seggiolini vuoti. Si gioca alle 14,30, come una volta, ma di mercoledì, peraltro pre-natalizio. Ma tant'è. Rispetto ad Avellino Zeman cambia tre uomini, riproponendo Martino a sinistra per Nicoletti, Petermann torna a comandare la mediana. In avanti c'è nuovamente Tuzzo a destra. Più sorprendenti le scelte di Menichini, che sistema i suoi con un impronosticabile, ma ugualmente abbottonatissimo, 4-4-2. L'ex vice di Mazzone piazza due terzini a sinistra (Tonetto e Cancellieri) con Tartaglia e Verde a presidiare il versante opposto. In avanti, l'ex Adamo galleggia tra trequarti e attacco, dando una mano in mediana e supportando all'occorrenza la punta fisica Caon. La strategia di Menichini è abbastanza semplice: tenere le due linee da quattro strette e compatte, per levare ampiezza alla squadra di Zeman. In fase passiva, addirittura si vede una linea a sei quando i due esterni alti si abbassano in linea con i difensori. In mezzo, Di Paolantonio e Parlati a turno vanno a 'molestare' Petermann per complicarne i ragionamenti. Con linee di passaggio scarne e per di più frammentate, servirebbe una maggiore velocità nella trasmissione della palla. E qui vengono fuori i difetti della squadra, in particolare la carenza di qualità in mezzo al campo, dove la pur apprezzabile generosità di Gallo e Garofalo non può bastare. Nel grigiore globale, si apprezza la corsa di Tuzzo condita anche da qualche intuizione niente male, oltre alla solita solidità difensiva garantita dal duo Sciacca-Di Pasquale. Ma i rossoneri non vanno oltre una bordata centrale di Petermann e un paio di tentativi di Curcio, non proprio pericolosi per Alia. In chiusura di tempo, Zeman deve anche rinunciare alla spinta di Garattoni, bloccato da un colpo al ginocchio, e sostituito da Nicoletti. Alla fine, le occasioni migliori le possono vantare proprio gli ospiti. Perché la squadra di Menichini, sa come ripartire in velocità. E in due occasioni, con Adamo prima (ben bloccato dalla tempestiva uscita di Volpe) e con Di Paolantonio nel finale (conclusione dal limite respinta in tuffo dall'estremo difensore), vanno vicini al colpaccio.

SECONDO TEMPO – Chi si attendeva una ripresa arrembante del Foggia, sulla falsariga di quanto spesso accaduto nel corso del girone di andata, viene presto smentito. I rossoneri non trovano sbocchi perché il Monterosi continua a star bene in campo e a chiudere ogni varco. In gare di questo tipo servirebbe la scossa del talento, ma Curcio è nella classica giornata no. Zeman impiega quasi un quarto d'ora per cambiare qualcosa, inserendo Rocca e Merkaj. Ma la mezzala ex Samp va a intasare il versante mancino dove già agiscono Curcio e Nicoletti, aumentando la confusione. A complicare ulteriormente i piani rossoneri c'è il gol del Monterosi. Lo realizza Adamo, al termine di una pregevole e veloce azione orchestrata sulla destra. Lo 'Zac' comincia a mugugnare, anche perché la reazione dei satanelli è rabbiosa sì, ma senza idee né costrutto. Ferrante e c. non vanno oltre dei velleitari tiri al bersaglio puntualmente ricacciati indietro dalla muraglia difensiva eretta dagli avversari. Succede che serve un altro intervento di Volpe per tenere in piedi i padroni di casa e scongiurare una sconfitta clamorosa, quanto giusta. Nel finale Zeman le prova tutte, rispolverando Rizzo Pinna e Vigolo per un fischiato Curcio e Garofalo. Ed è proprio il primo a trovare il gol allo scoccare del 90' con una zampata di sinistro. Sembra il prologo di un recupero d'assalto, ma l'espulsione rimediata da Petermann (che nell'occasione si fa anche male) e l'ostruzionismo degli ospiti accorciano la fine prima che la sancisca il triplice fischio.

FOGGIA (4-3-3) Volpe; Garattoni (43'pt Nicoletti), Sciacca, Di Pasquale, Martino; Garofalo (39'st Rizzo Pinna), Petermann, Gallo (12'st Rocca); Tuzzo (12'st Merkaj), Ferrante, Curcio (39'st Vigolo). A disposizione: Dalmasso, Maselli, Vigolo, Di Jenno. Allenatore Zeman
MONTEROSI (4-4-2) Alia; Tartaglia, Borri, Mbende, Tonetto; Verde, Di Paolantonio, Parlati (51'st Buono), Cancellieri; Adamo (26'st Buglio), Caon (26'st Polidori). A disposizione: Marcianò, Polito, Tripoli, Nasini, Feudo. Allenatore: Menichini
Arbitro: Cherchi di Carbonia

Assistenti: Biffi di Treviglio – Lipari di Brescia

Quarto ufficiale: Eremitaggio di Ancona

Marcatori: 15'st Adamo (M), 45'st Rizzo Pinna (F) 

Ammoniti: Tonetto (M), Alia (M), Ferrante (F), Verde (M)

Espulso: 47'st Petermann (F) per gioco violento

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