rotate-mobile
Calcio

Il Foggia reagisce, Ferrante non fa il "Jorginho": i rossoneri sbancano il 'Massimino' all'ultimo respiro

Vittoria di grinta e cuore dei rossoneri che superano il Catania con un rigore del bomber al 94'. Padroni di casa avanti al 16' con Russini; nella ripresa Gallo ristabilisce la parità. In pieno recupero, il gol dell'attaccante su penalty da lui stesso procurato

Una vittoria voluta, forse non del tutto convincente, ma terribilmente preziosa. Il Foggia espugna il 'Massimino' contro un Catania fiaccato dalle assenze e incapace di chiuderla quando ne ha avuto l'occasione. Per Zeman tre punti che contribuiscono a rasserenare l'ambiente dopo una seconda parte di settimana resa turbolenta dalla penalizzazione inflitta dal tribunale Federale della Figc. Una vittoria per ripartire, malgrado una prestazione tutt'altro che scintillante. Ma per una volta, anche il boemo potrà farsi piacere la tesi risultatista. 

FERRANTE OUT – Malgrado sia stato recuperato, il capocannoniere rossonero resta in panchina. Zeman dà fiducia nuovamente a Merkaj nel ruolo di punta centrale, fiancheggiato da Curcio e Tuzzo. A centrocampo riecco Petermann, in coppia con Maselli, come nella prima gara di campionato con il Monterosi. L'ex Cesena parte centrale, ma i due play di tanto in tanto si alternano in cabina di regia, con risultati, purtroppo, modesti. Tante le assenze anche nel Catania, che Baldini schiera a specchio: nel 4-3-3 rossoblu Sipos guida il tridente completato da Ceccarelli e Russini, mentre a centrocampo il play Maldonado trova ai fianchi l’esperienza di Izco e la sostanza di Rosaia. Non è una bella partita, complici le situazioni extracalcistiche e un terreno di gioco tutt’altro che perfetto. Tra le due squadre si fa preferire quella di Baldini, che per lo meno prova a tenere alti i ritmi e ad alzare la pressione sui portatori palla rossoneri sin dalla prima fase di possesso. Macchinosi e imprecisi, invece, i ragazzi di Zeman. Non mancano gli errori in fase di palleggio, a volte anche troppo banali, così come le idee per rifornire le punte. Merkaj si batte, ma andrebbe cercato palla a terra, piuttosto che con lanci lunghi fini a se stessi. La maggiore intraprendenza dei padroni di casa trova il premio al 16’, quando Russini, raccoglie una spizzata di testa di Martino, su un cross di Calapai, e trova il gol con una conclusione violenta sì, ma non imprendibile per un incerto Alastra. La partita del Foggia, di fatto, inizia dopo la mezz’ora. Curcio prova a dare la scossa con una iniziativa personale, prima sottraendo il pallone a Calapai, poi sparando verso la porta un gran destro sul quale Sala è attento. L’ex capitano rossonero è sicuramente il più ispirato. Suo il traversone al bacio sul quale Tuzzo trova il tempo giusto dello stacco, ma senza inquadrare la porta. Il miglior Foggia si vede nell’ultimo quarto d’ora, troppo poco per agognare un risultato diverso da quello con cui va agli archivi la prima frazione.

SECONDO TEMPO L'esclusione di Maselli e Merkaj la dicono lunga sull'idea che Zeman si è fatto del primo tempo della sua squadra. Dentro Gallo e Ferrante, con Petermann che si riprende in esclusiva le chiavi della mediana. Chiariamo subito un punto: il Foggia non entusiasma neppure nella ripresa, ma quanto meno dà continuità alla sua spinta offensiva. Un contributo alla vittoria lo darà anche Šipoš, che con due gol divorati alimenta le maledizioni contro la sosta per le Nazionali che hanno privato i catanesi del capocannoniere Moro. E vien difficile pensare che anche quest'ultimo, a tu per tu con Alastra al 10', l'avrebbe messa fuori. Ma tant'è. Tirato il sospiro di sollievo, il Foggia trova il gol al 22'. Stavolta il tap-in di Gallo ha esito felice, dopo la corta risposta di Sala sulla velenosa punizione mancina di Petermann. Parità ristabilita e Foggia che continua a spingere, più per forza di nervi che attraverso una proposta offensiva di qualità. A emergere sono soprattutto gli errori tecnici da ambo le parti. Zeman ci prova con Rizzo Pinna e Ballarini per Tuzzo e un Garofalo tanto generoso quanto impreciso. Ma è ancora Šipoš protagonista, quando a pochi metri da Alastra non trova la deviazione vincente, ma travolge un difensore rossonero. La dea bendata, per una volta, veste di rossonero, consenso che non viene dissimulato per nulla. Ercolani completa il caleidoscopio di orrori catanesi facendosi prima aggirare da Ferrante per poi affossarlo in area; l'ex Ternana si prende il pallone, con il consenso di Curcio, e segna, non senza cagionare brividi, perché l'italoargentino scivola al momento della conclusione. Ancora la dea bendata. Vince il Foggia. Dopo tre giorni, non si parla più di penalizzazione. 

Catania-Foggia 1-2

CATANIA (4-3-3) Sala; Calapai, Ercolani, Monteagudo, Ropolo; Izco (19’st Provenzano), Maldonado (37’st Cataldi), Rosaia; Ceccarelli (37’st Albertini), Šipoš (45’st Russo), Russini (19’st Biondi). A disposizione: Stancampiano, Borriello, Pino, Panarello, Bianco, Russo, Tropea. Allenatore: Baldini

FOGGIA (4-3-3) Alastra; Garattoni, Sciacca, Di Pasquale, Martino; Garofalo (34’st Ballarini), Maselli (1’st Gallo), Petermann; Tuzzo (34’st Rizzo Pinna), Merkaj (1’st Ferrante), Curcio. A disposizione: Volpe, Girasole, Di Jenno. Allenatore: Zeman

Arbitro: Gaccaglia di Jesi

Assistenti: Pedipalumbo di Torre Annunziata – Lisi di Firenze

Marcatori: 16’pt Russini (C), 22’st Gallo (F), 49’st rig. Ferrante (F)

Ammoniti: Petermann (F), Garofalo (F), Maldonado (C), Curcio (F), Garattoni (F)

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il Foggia reagisce, Ferrante non fa il "Jorginho": i rossoneri sbancano il 'Massimino' all'ultimo respiro

FoggiaToday è in caricamento