rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Calcio

Peralta fa impazzire lo ‘Zaccheria': primo atto al Foggia

Una rete dell’italoargentino alla metà della ripresa decide il match di andata dei quarti di finale dei playoff. Vittoria meritata contro un Crotone raramente pericoloso. Mercoledì prossimo, il ritorno allo 'Scida'

Il primo round va ai rossoneri. Il Foggia fa valere il fattore campo, creandosi un (seppur piccolo) vantaggio da difendere con le unghie e i denti nella gara di ritorno. Vittoria bella, perché ottenuta con il cuore e grande carattere, in barba agli ennesimi sgarbi della fortuna, che ha privato quasi subito Rossi di Beretta. L'ha decisa Peralta, stavolta anche determinante in fase realizzativa. Sulle sue spalle ha poggiato l'attacco rossonero, completato da Iacoponi, autore anche lui di una gara di grande generosità. Ma trovare un giocatore sotto tono, sarebbe oltremodo difficile. Servirà una gara simile anche tra quattro giorni in Calabria, quando i crotonesi sperano di avere una migliore condizione rispetto a quella mostrata oggi. 

PRIMO TEMPO - Uno Zaccheria così meravigliosamente pieno (rispetto ai posti resi disponibili) non si registrava dall’ultimo anno di serie B. La ‘remuntada’ nel derby ha ridonato entusiasmo, certificato da una gradinata finalmente senza vuoti e dalle due curve rese ancora più calde e gonfie di tifosi grazie alla riduzione del prezzo dei tagliandi. Luci, striscioni, addirittura fuochi pirotecnici accolgono l’ingresso delle squadre in campo. Se è vero che la rosa del Foggia è corta, è altrettanto vero che il dodicesimo uomo che i rossoneri possono vantare è un autentico top player. La sorpresa tra i rossoneri è una conferma. Ossimoro che si concretizza nella presenza di Dalmasso dal 1’ con il rientrante Thiam in panchina. Dall’altra parte Zauli sceglie subito l’artiglieria pesante, puntando su Chiricò, D’Ursi e Tribuzzi alle spalle di Gomez. Più 4-2-4 che 4-2-3-1, con in più la presenza del direttore d’orchestra Petriccione (che, per la verità, trascorre più tempo sdraiato a terra che in piedi). Dietro, i pitagorici si affidano a quattro difensori fisici e dalle poco spiccate doti offensive, con Mogos e Giron larghi e Cuomo-Golemic centrali. Almeno dal punto di vista fisico, il mismatch tra i due undici è quasi imbarazzante. Il gap si amplifica allorquando Beretta viene lanciato in profondità su una transizione, ma lo scatto gli è fatale. Il muscolo tira, lui prova a resistere qualche minuto, poi deve dare forfait. La tipica dimostrazione plastica del famoso detto foggiano del cane che morde lo straccione. Dentro Iacoponi e Foggia che perde un riferimento e un po’ si intristisce, anche perché deve trovare contromisure e un ricorso immediato al piano B al quale non era preparato. Non è un caso se dal 23’ in poi il Foggia lasci campo al Crotone, anche se la squadra ospite produce ben poco. Al duplice fischio, i portieri hanno raccolto più sbadigli che spaventi.

SECONDO TEMPO – La speranza, foraggiata anche dalle evidenze, è che il Crotone possa calare e, contestualmente, cedere alle transizioni rapide dei satanelli. Effettivamente, qualcosa del genere accadrà. Il Foggia, tuttavia, si fa preferire per forza di volontà e intraprendenza. L’assenza di un nove puro costringe i rossoneri a centellinare i cross alti per una più ragionevole ricerca della profondità. E il gol arriva proprio su un’azione del genere, quando Iacoponi viene servito sull’out di sinistra, pesca Peralta a limite dell’area, serpentina dell’ex Ternana e conclusione che gela Branduani e fa deflagrare lo Zaccheria. Un gol contro tutto e tutti, specie contro la buona sorte che pochi minuti dopo mette fuori dalla contesa anche Petermann (crampi?), sostituito da Vacca. Il play partenopeo getta in campo una buona dose di garra e un paio di giocate di alta qualità. Qualcosa di meglio rispetto alla prestazione un po’ così nella prima gara con il Potenza. Fortuna che in casa Crotone le energie si esauriscano progressivamente: la lunga inattività si fa sentire sui muscoli di molti giocatori, in primis Chiricò. Prima che il salentino alzasse bandiera bianca, Zauli aveva già cambiato in avanti, rilevando un improduttivo Gomez e un inesistente D’Ursi, per Kargbo e Cernigoi. Ma malgrado l’opulenza della sua panchina, gli innesti in corsa non determinano. E così è il Foggia a cagionare più di uno spavento poco dopo la mezz’ora, prima con Iacoponi (ottima la sua gara), poi con Bjarkason, spostatosi a sinistra quando Rossi decide di richiamare Costa, piazzando Di Pasquale al centro della difesa, Kontek sul centrodestra e avanzano Leo come quinto. Soluzione che rinforza la difesa rossonera, che trema solo nel finale sugli sviluppi di una punizione di Petriccione, sulla quale Golemic trova la deviazione vincente, ma in posizione di offside. Fino al triplice fischio, che premia (giustamente) la formazione di casa. Ma per proseguire il sogno, ci sarà da battagliare (e tanto) allo ‘Scida’.

FOGGIA (3-5-2) Dalmasso; Leo, Kontek, Rizzo; Bjarkason, Frigerio, Petermann (26’st Vacca), Schenetti (38’st Di Pasquale), Costa (38’st Di Noia); Peralta, Beretta (23’pt Iacoponi). A disposizione: Thiam, Raccichini, Rutjens, Capogna. Allenatore: Rossi

CROTONE (4-2-3-1) Branduani; Mogos, Golemic, Cuomo, Giron (42’st Crialese); Petriccione, Vitale (38’st Carraro), Chiricò (38’st Calapai), D’Ursi (26’st Kargbo), Tribuzzi; Gomez (26’st Cernigoi). A disp.: Dini, Lucano, Spaltro, Papini, Gigliotti, Bove, Awua, Pannitteri. All. Zauli

ARBITRO: Perri di Roma 1

MARCATORI: 20’st Peralta (F)

AMMONITI: Leo (F), Kargbo (C), Mogos (C), Beretta (F) 

SPETTATORI: 10.000

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Peralta fa impazzire lo ‘Zaccheria': primo atto al Foggia

FoggiaToday è in caricamento