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Il capitano c’è, Ferrante ancora no: le pagelle di Foggia-Entella 

Curcio decisivo con il gol nel finale, bene anche i difensori centrali, Rizzo e Petermann. Giornata da dimenticare per il bomber, ancora a secco 

“Questa sera così dolce che si potrebbe bere. Da passare in centomila in uno stadio”, cantava Lucio Dalla, ne ‘La sera dei miracoli’, uno dei suoi brani più belli, ammesso che ce ne siano di brutti. Di miracoli il Foggia ne ha già compiuti svariati, mister Zeman non smette di rimarcarlo. Così come questa squadra non vuol smettere di sognare. Con l’Entella è andata in scena una partita dai contenuti emozionali infiniti. Non è stata la partita perfetta: soprattutto dal punto di vista tecnico qualche cosa è venuta meno. Ma la squadra non ha mai difettato nella ricerca del gioco e della vittoria, voluta, strappata con i denti in un finale durante il quale la porta di Borra è stata letteralmente assediata. L’ha risolta Curcio, dando ragione alla decisione di mister Zeman di tenerlo in campo fino alla fine. L’unico del tridente, apparso ieri un po’ spuntato. E se Merola ha alternato momenti di qualità a qualche scelta sbagliata, bomber Ferrante è apparso totalmente fuori partita, al netto del conclamato impegno riconosciuto dal tecnico rossonero. Sia chiaro, nessun processo per l’argentino, che ha tirato la carretta per mesi quando il processo di “inzemaniamento” era ancora alle fasi embrionali. Ma è innegabile che il contributo realizzativo dell’ex Ternana serva a questa squadra, per continuare a sognare. A cominciare da giovedì prossimo. 

FOGGIA (4-3-3) Dalmasso 6,5; Martino 6,5 Sciacca 7 Di Pasquale 6,5 Rizzo 7; Rocca 6 (25'st Garofalo 6) Petermann 7 (50'st Girasole s.v.) Gallo 6,5 (44'st Di Paolantonio s.v.); Merola 6 (44'st Vitali s.v.) Ferrante 5 (25'st Turchetta 6,5) Curcio 7,5. A disposizione: Alastra, Rizzo Pinna, Maselli, Girasole, Tuzzo, Nicolao. Allenatore: Zeman 7,5

ENTELLA (4-3-1-2) Borra 6,5; Coppolaro 6 Pellizzer 6,5 Chiosa s.v. (18'st Sadiki 6) Barlocco 5,5; Dessena 5,5 (17'st Di Cosmo 6) Rada 5,5 (32'st Palmieri s.v.) Karic 5,5; Schenetti 5 (32'st Meazzi s.v.); Merkaj 5,5 (17'st Morosini 6) Magrassi 6. A disposizione: Siaulys, Cleur, Capello, Silvestre, Lescano, Pavic, Gningue. Allenatore: Volpe 6,5.

ARBITRO: Giordano di Novara 6

ASSISTENTI: Dicosta di Biella 6,5 – Nasti di Napoli 6,5

Dalmasso 6,5 - Non sbaglia mai i tempi né dei rilanci né delle uscite. La buona sorte (e la cattiva mira degli avversari) contribuiscono al secondo clean sheet di fila allo ‘Zac’. 

Martino 6,5 - Qualcuno storcerà il naso per qualche traversone sghimbescio, ma le partite vanno analizzate per intero. E, nel complesso, la sua prestazione è totalmente apprezzabile, per applicazione, continuità della spinta oltre che per alcune notevoli chiusure difensive. 

Sciacca 7 - Quando ha lo spazio per impostare sa tirare fuori delle autentiche perle. Semplicemente delizioso il tocco d’esterno con il quale a momenti manda in porta Martino. Poi c’è la fase difensiva, altrettanto di livello. 

Di Pasquale 6,5 - Mezzo punto in meno per un giallo evitabile, che gli costerà la gara di ritorno. Gli toccherà tifare per i compagni perché possa tornare disciplinarmente lindo il prossimo weekend. 

Rizzo 7 - In difesa soffre poco, anche perché Coppolaro non è propriamente un fluidificante. Ma è davanti che fa vedere le cose migliori. Sforna cross in continuità e tutti potenzialmente pericolosi. La sua metamorfosi sembra quasi quella di Genny Savastano nella prima stagione di Gomorra. In questo caso, il cambiamento ha dei contenuti più nobili. Peccato per il giallo che taglia fuori anche lui dalla contesa di Chiavari. 

Rocca 6 - Merola per due volte gli toglie il pallone e la possibilità di andare quasi a colpo sicuro. Sacramenta più o meno platealmente, prima di tornare a correre. E corre, tanto. Il che forse pregiudicano un po’ la produzione di giocate (25'st Garofalo 6 - L’uomo dell’ultimo assalto al quale si affida Zeman quando gli avversari cominciano a boccheggiare. Non propizia alcun gol, ma alza il livello di pericolosità sul versante destro).

Petermann 7 - Suo il primo spunto per testare i riflessi di Borra. Sale quasi subito in cattedra governando quantità industriali di palloni e recuperandone altrettanti, soprattutto nel secondo tempo (50'st Girasole s.v. - Per questione di centimetri non realizza quello che sarebbe stato, probabilmente, il gol più veloce di un subentrato nella storia del Foggia).

Gallo 6,5 - Se avesse piedi più nobili, forse farebbe già una serie B di alto livello, se non addirittura la massima serie. Vince il duello con Dessena, che può solo affidarsi all’esperienza per provare ad arginarlo. Macina così tanti chilometri da mandare in fumo anche il più tecnologico dei gps. Eppure, quando esce, sembra averne ancora (44'st Di Paolantonio s.v.). 

Merola 6 - Non si accorge due volte di avere Rocca alle spalle e posizionato meglio per raccogliere il cross. Peccato. Nel primo tempo è lui il più ispirato, da applausi un coast to coast con sinistro finale in curva. Cala un po’ alla distanza (44'st Vitali s.v.). 

Ferrante 5 - Zeman lo ha detto: “Gioca soprattutto per il gol”. Ma per segnare serve di più, molto di più di quello che (non) ha fatto vedere ieri. Pellizzer e Sadiki lo mangiano fisicamente. Lui, che smilzo non è, li lascia fare. Cerca la redenzione a inizio ripresa, Borra non è d’accordo e glielo fa presente (25’st Turchetta 6,5 - Un suo cross deviato, produce una traversa. Piace soprattutto l’approccio e la furia agonistica, il migliore dei segnali per mister Zeman). 

Curcio 7,5 - Qualche scelta non proprio logica, ma anche delle giocate di qualità. Ma ogni valutazione lascia il tempo che trova dinanzi al gol che spacca la partita e uno stadio intero.

Zeman 7,5 - La squadra non sarà inappuntabile nelle scelte tecniche, ma certi errori sono anche figli della continua ricerca del gioco, anche su un campo difficile da addomesticare per colpa della pioggia. Per non parlare della tenuta atletica. Gestisce bene le risorse e i tempi dei cambi. La scelta di tenere Curcio lo premia. 
 

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