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Sabato, 20 Aprile 2024
Calcio

Zeman "dall'oltretomba" dà una lezione a Cassano: "Non faccio caso alle sue parole"

Le parole del tecnico alla vigilia della sfida con il Picerno dell'ex rossonero Palo: "Troveremo pochi spazi, quindi servirà più velocità per entrare dentro. Modulo? Sarà sempre 4-3-3, non voglio smentire la mia storia di 50 anni"

“Non ho sentito le sue dichiarazioni, me le hanno riferite. Ma non c’è niente da dire, non ci faccio caso”. Così Zdenek Zeman liquida le parole di Antonio Cassano, che a ‘Striscia la Notizia’ aveva replicato stizzito ad alcune dichiarazioni del Boemo rilasciate a ‘Un Giorno da pecora’ (“Totti sarà ricordato anche tra 20 anni, Cassano forse solo a Bari”).

C’è da pensare a qualcosa di più importante, infatti: domani pomeriggio il Foggia farà visita al Picerno, squadra neopromossa che fin qui ha disputato un ottimo campionato. Alla sua guida c’è Antonio Palo, ex difensore del Foggia che proprio Zeman fece esordire in Serie B ad Avellino nel 2004: “Penso che avrà voglia di dimostrare le sue qualità. Come neopromossa per ora hanno fatto bene. Sappiamo che resteranno chiusi per poi cercare di colpire in contropiede, per questo dovremo stare attenti”.

Nella gara di domani il mister dovrà rinunciare a Markic, Nicoletti, Di Grazia e Merola. E proprio l’indisponibilità di questi ultimi due alimenta i dubbi sul tipo di tridente da schierare: “Prima avevo 7 attaccanti, adesso sono cinque. Penso che bisogna valutare più lo stato mentale che fisico. Ho minori scelte, ma servirà più velocità per entrare dentro, perché mi aspetto che l’avversario si chiuda”. Ci sarà invece Di Pasquale, autore di una grande prestazione con il Taranto: “Si è allenato tutta la settimana”.

Il tecnico boemo è soddisfatto del rendimento della squadra, malgrado l’oggettiva mancanza di incisività offensiva: “Sono contento che la squadra cerchi sempre di imporsi e fino a ora nessuno ci ha messo sotto. Il problema è chiudere l’azione e fare gol, anche se siamo la seconda squadra in tutta la serie c che calcia di più in porta. Si vede che non tiriamo bene”.

E a proposito di tattica, anche un eventuale impiego di Vigolo con Ferrante non determinerà il cambio di modulo: “Non voglio smentire la mia storia di 50 anni (sorride, ndr). Sarà sempre un 4-3-3 anche se ultimamente ci hanno classificato come un 4-1-4-1 e hanno ragione, perché i due attaccanti non vanno dentro. Devono mettersi in testa che se vogliono fare gol devo andarci”.

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