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Foggia-Palermo 4-1: le pagelle dei rossoneri

Grande prestazione di Nicolao e delle due mezzali Di Paolantonio e Garofalo, entrambi a segno. In grande crescita anche Alessio Curcio, autore di un gol e un assist. Esordio da incorniciare per il giovane Dalmasso

Un poker al Palermo per ripartire. Oltre due mesi dopo il successo interno con la Virtus Francavilla, il Foggia si ritrova a festeggiare una vittoria. Lo ha fatto con il gioco, i concetti e i gol. Anche se, nel post partita, mister Zeman per una volta ha voluto replicare alle – secondo lui – eccessive critiche piovute sui calciatori. Affidandosi ai dati di Wyscout, il boemo ha snocciolato un po’ di dati sui tiri in porta, passaggi completati, passaggi filtranti, possesso palla, che vedono i rossoneri sempre tra le prime posizioni in classifica. Statistiche che perorano le idee del boemo, secondo il quale la squadra ha sempre giocato, espresso concetti, tentato di fare calcio, anche senza il supporto dei risultati. E qui torna in auge una delle sue frasi più celebri “Il risultato è casuale, la prestazione no”: “Ci manca qualche punto per errori arbitrali più che nostri. Abbiamo fatto sul campo 38 punti con una squadra che in partenza non era tra le favorite”.

Le pagelle

FOGGIA (4-3-3) Volpe 6 (27'pt Dalmasso 7); Nicolao 7,5 Buschiazzo 6,5 (28'st Sciacca 6) Di Pasquale 6,5 (15'st Girasole 6) Rizzo 6,5; Garofalo 7,5 Petermann 7 Di Paolantonio 7,5; Merola 6,5 (15'st Vitali 6) Ferrante 6,5 Curcio 7. A disposizione: Gallo, Rizzo Pinna, Rocca, Maselli, Sciacca, Turchetta. Allenatore: Zeman 7

PALERMO (3-4-2-1) Pelagotti 6; Accardi 5 Lancini 4,5 Marconi 5; Valente 5 Damiani 5 (16'st Silipo 5,5) Odjer 5 (37'pt De Rose 5,5) Felici 5 (37'pt Soleri 5,5); Luperini 5 (1'st Fella 5,5) Floriano 5,5 (37'pt Crivello 4,5); Brunori 6. A disposizione: Massolo, Somma, Perrotta, Mauthe. Allenatore: Baldini 5

Arbitro: Ricci di Firenze 5,5

Assistenti: Niedda di Ozieri 6 – Piedipalumbo di Torre Annunziata 6

Volpe 6 – Poco meno di mezz’ora, prima di accasciarsi sul più bello. Brunori segna, forse, senza capire. Anche se l’esultanza post gol non è uno spot per il calcio. Lascia il campo subito dopo e, probabilmente, non lo rivedrà per un po’ (27'pt Dalmasso 7 – Entra nel momento peggiore, con la squadra che ha appena preso un gol in una maniera quasi assurda. Piccole incertezze sui rilanci, poi acquisisce fiducia. E nella ripresa si concede due parate determinanti, con tanto di acclamazione dello ‘Zac’).

Nicolao 7,5 – Il ritornello ‘Nicolao meravigliao’ viene automatico. È un mancino che gioca a destra, la cosa non lo scompone per nulla. Spinge e crea pericoli costanti. Al bacio il cross per Di Paolantonio, da non dormirci la notte la serpentina che frantuma la difesa palermitana e ispira il quarto gol.

Buschiazzo 6,5 – Ha quell’ignoranza che anche nell’epoca in cui ai difensori si chiede di impostare, può sempre servire. Impone la sua fisicità a Brunori, senza concedere grosse occasioni. Esce per un leggero acciacco (28'st Sciacca 6 – Poco più di un quarto d’ora, sufficiente per un paio di chiusure di livello e un retropassaggio shock, stile Messina).

Di Pasquale 6,5 – Zeman gli ha dato della testa dura, per aver voluto giocare nonostante non fosse ancora al top. Finché ne ha sta lì, per dirla alla Ligabue (15'st Girasole 6 – Nella girandola di difensori, si ritrova a gestire una fase delicata del match, perché il Palermo tenta di riaprirla e il Foggia qualche spazio ogni tanto lo concede. Regge l’urto).

Rizzo 6,5 – La delicatezza di tocco non è quella di Nicolao, ma la proposta è costante. Fa il tergicristallo sulla fascia senza soluzione di continuità, tanto da dare l’impressione di poter giocare anche dopo il 90’.  

Garofalo 7,5 – Gran bella partita. C’è tutto nella sua prestazione, dall’interdizione agli inserimenti, con quella dose di garra che non guasta mai. Ci mette anche il gol che chiude il match.

Petermann 7 – Senza avversari che lo vadano a schermare, può ragionare con più calma e la manovra ne beneficia. Prezioso anche nello stroncare diverse transizioni palermitane.

Di Paolantonio 7,5 – Pronti via, gol. Inserimento perfetto da mezzala zemaniana. Poi comincia il dominio sul versante mancino. Da trequartista puro il cioccolatino che confeziona a Garofalo.

Merola 6,5 – Con le solite pause e alcune scelte non proprio comprensibili, anche lui mostra segnali di ripresa. E segna – di destro – un gol pesantissimo nell’economia del match (15'st Vitali 6 – Quaglia poco, perché entra quando la partita sta via via sfiorendo)

Ferrante 6,5 – Anche in una partita, per lui, avara di occasioni la sua presenza è vitale nell’economia del gioco rossonero. Al netto di tutti gli esperimenti possibili, c’è un Foggia con Ferrante e uno senza. E il primo è decisamente più forte del secondo.

Curcio 7 – Bravo a sfruttare l’amnesia di Lancini e a riconvertire il pallone che Merola trasforma in gol. L’ottimo lavoro delle due mezzali e dei terzini gli consente di stare più vicino a Ferrante, con reciproci benefici. Trova anche il gol che chiude definitivamente i giochi.

Zeman 7 – Ritrova la vittoria e anche il gioco, nella partita, sulla carta, più delicata. Ora bisogna ritrovare la continuità, magari con un pizzico di indulgenza della buona sorte (tanti, troppi infortuni). Ma su quest’ultimo punto, può fare ben poco.

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