Petermann titano, la rivincita di Curcio e Merola: è questo il vero Foggia
Il regista stappa subito la partita con la palla recuperata e l'assist per Merola e realizza anche il gol del 4-0 su punizione. Grande prova anche di Merola, capocannoniere rossonero nel girone di ritorno
Il tempo dirà se sia davvero in fase di costruzione una nuova Zemanlandia o se si tratti ancora di un progetto abbozzato. Certo è che il Foggia nelle ultime tre gare ha raccolta il 100% dei punti a disposizione, cosa mai accaduta prima nel corso della stagione. E non si tratta affatto di casualità, né può essere una semplice coincidenza il fatto che questo miniciclo di vittorie si sia consumato in concomitanza con il recupero di giocatori fondamentali. Lo ha rimarcato anche il presidente Canonico in conferenza stampa: con la rosa al completo (o quasi) il Foggia ha messo a segno 12 gol nelle ultime tre partite. Numeri assai più vicini alla storia di Zdenek Zeman. Numeri suffragati anche dal bel gioco, come quello messo in mostra ieri con il Catania. Il Foggia ha impiegato circa venti secondi per lanciare un segnale all’avversario, ma soprattutto per mostrare certi concetti da sempre stampati nelle pagine del manuale del gioco zemaniano. Squadra corta, difesa alta, aggressione sistematica, combinazioni sullo stretto e sollecitazione puntuali delle corsie esterne. Parlare del 5-0 maturato al 45’ esaltando le debolezze del Catania sarebbe oltremodo superficiale e, forse, anche disonesto intellettualmente. Così come non erano troppo connessi con la realtà coloro i quali, poche settimane fa, ironizzavano sulla ‘primavera zemaniana’. Il cambio di ritmo della squadra, corroborato dal recupero dei giocatori più importanti, è ormai evidente. Il Foggia ora corre e gira alla grande, grazie a una condizione fisico-atletica notevole, e grazie al contributo di quei giocatori determinanti la cui assenza ha pesato parecchio nei primi due mesi del 2022. Non solo bomber Ferrante, ma soprattutto Davide Petermann, anche ieri semplicemente ammirevole. Per tacere di Alessio Curcio, per i quali 10 gol e altrettanti assist sono sufficienti per silenziare certi mugugni. E che dire di Merola, altro giocatore estremamente discusso, che dopo l’infortunio ha cambiato marcia e si sta progressivamente avvicinando alla doppia cifra. Sono dati che certificano la crescita della squadra, anche se sarebbe sbagliato credere che la strada sarà tutta in discesa. Anzi, il bello viene proprio ora. In attesa che i due punti di penalizzazione siano restituiti non solo in teoria, il Foggia ha ora l’obbligo di restare sul pezzo e affrontare partita dopo partita con il giusto approccio, senza dare nulla per scontato. A cominciare dalla sfida di domenica prossima con il Campobasso. Un’altra vittoria terrebbe in piedi le speranza di agganciare posizioni anche più ambiziose di quella attuale.
Le pagelle dei rossoneri
FOGGIA (4-3-3) Dalmasso 6,5; Garattoni 7 Sciacca 7 Di Pasquale 6,5 Rizzo 7; Rocca 7 (42’st Gallo s.v.), Petermann 8,5 Di Paolantonio 6,5 (18’st Garofalo 6); Merola 8 (42’st Vitali s.v.) Ferrante 7 (18’st Turchetta 6) Curcio (18’st Rizzo Pinna 6). A disposizione: Volpe, Maselli, Girasole, Buschiazzo, Nicolao. Allenatore: Zeman 8
CATANIA (4-3-3) Sala 4,5; Albertini 5 Monteagudo 5 Lorenzini 4 Pinto 5 (13'st Simonetti 5,5); Rosaia 5,5 (30'st Izco s.v.) Provenzano 4 (1'st Cataldi 5,5) Greco 6; Biondi 5 (1'st Piccolo 5,5) Moro 5 Russini 5 (1'st Zanchi 5). A disposizione: Stancampiano, Pino, Ercolani, Claiton, Ropolo, Izco, Bianco, Russo. Allenatore: Baldini 4
Foto Antonellis/Calcio Foggia 1920
Dalmasso 6,5 – In un pomeriggio di rilassatezza trova il modo di mettersi ugualmente in mostra. Risolve con un ceffone alla palla un insidioso colpo di testa di Rosaia, poi si oppone a Greco. Capitola sul gol con zero colpe.
Garattoni 7 – Potrebbe, dovrebbe migliorare il livello dei cross, ma si premia la costanza delle discese. Nel primo tempo sfiora anche un gol (destro al volo finito fuori) che avrebbe insidiato quello di Curcio come il più bello della giornata.
Sciacca 7 – Con Di Pasquale si scambia la custodia di Moro, che la vede davvero poche volte. In un pomeriggio di relativa tranquillità può anche impostare con più serenità.
Di Pasquale 6,5 – Mezzo voto in meno perché il gol arriva su una palla persa maldestramente nel tentativo di fare il Lucio (ex difensore brasiliano dell’Inter, ndr). Errore che in un altro contesto sarebbe esiziale.
Rizzo 7 – Alla consueta corsa abbina anche la qualità della proposta, non solo in occasione del gol di Merola (su cui c’è comunque la ‘correzione’ di un difensore). Puntuale anche nelle chiusure. La miglior partita da quando è a Foggia.
Rocca 7 – A tratti meno appariscente dei compagni, ma ugualmente utile. Aggressivo ed elegante, non sbaglia praticamente nulla (42'st Gallo s.v.).
Petermann 8,5 – Merola ci perdonerà e forse ci darà anche ragione. Perché con un Petermann così il Foggia alza di almeno tre tacche il suo livello. Semplifica la partita andando a sradicare un pallone sulla trequarti e confezionando l’assist per Merola. Delizioso il semi-lob con cui favorisce il gol di Curcio. E poi c’è il gol su punizione. E poi la qualità delle scelte, la misura dei passaggi, il modo quasi naturale con il quale si mostra superiore a tutti. Un titano del centrocampo.
Di Paolantonio 6,5 – In un pomeriggio di colpi d’alta scuola, si prende la delega alla sostanza. Utile per una squadra che vuole dominare senza perdere gli equilibri
Garofalo 6 – Tanta volontà e garra, che compensano qualche pasticcio palla al piede.
Merola 8 – Non è un gigante, ma segna due gol di testa. Puntuale e preciso nel primo, da consumato numero nove il secondo. Si porterebbe anche il pallone a casa se i compagni gestissero meglio l’ultimo passaggio, ma tant’è. Intanto, sono 6 gol nel girone di ritorno, realizzati nelle 11 gare disputate dal 1’ (con Latina e Juve Stabia partì dalla panchina, ndr). Mica male per uno che “non è buono per il gioco di Zeman” (42'st Vitali s.v.).
Ferrante 7 – Dopo i gol di Merola e Curcio la voglia di sfondare la porta aumenta sensibilmente. La sazia con una punizione dai 20 metri che sciocca il povero Sala.
Turchetta 6 – Approccia bene, malgrado la partita abbia poco da dire.
Curcio 7,5 – Si fa fatica a comprendere se sia più bello il gol o il successivo abbraccio con bacio a mister Zeman. Un gesto che sa quasi di riconoscenza per la fiducia accordatagli sin dall’inizio. E la riconoscenza sta anche nei numeri: i suoi piedi hanno generato 20 gol, tra quelli realizzati personalmente e quelli propiziati con gli assist. Come direbbe George Clooney, “What else?”
Rizzo Pinna 6 – Commette solo un errore, la scelta dei tacchetti, a giudicare dai due scivoloni che prende. Però, entra bene in campo e sembra anche piuttosto ispirato. Il segnale che ogni allenatore vorrebbe ricevere.
Zeman 8 – Terzo successo di fila. Con la squadra al completo e l’arrivo della primavera i progressi sono evidenti. Resta il rammarico per i primi due mesi nei quali forse i rossoneri hanno perso il treno per il podio. C’è ancora tempo per scalare la classifica, purché la squadra rimanga sempre sul pezzo. Solo allora il salto di qualità sarà completo.