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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Calcio

I petardi dei tifosi dell'Avellino diventano "qualche bengala" per il sindaco: "Nostri tifosi le vittime"

Botta e risposta tra il sindaco di Avellino e il presidente della Lega Pro Ghirelli

La sportività, la passione e il calore del pubblico avellinese sono riconosciuti in tutta Italia. Il presidente Ghirelli, probabilmente, avrà commentato a caldo, senza approfondire i fatti”. Così il sindaco di Avellino Gianluca Festa, ha commentato ai microfoni di Radio Punto Nuovo, i fatti avvenuti durante e dopo la gara di lunedì sera tra il Foggia e la formazione irpina. 

Una lettura in chiave totalmente biancoverde e con qualche alterazione della realtà, volta sia a replicare alle parole del presidente della Lega Pro – che a margine della partita ha condannato fortemente i disordini preannunciando duri provvedimenti – che a difendere la tifoseria irpina, per i cui comportamenti ora il club potrebbe rischiare (insieme al Foggia) dei duri provvedimenti da parte del Giudice sportivo: “Ci sono video che testimoniano aggressioni ai tifosi avellinesi e alla polizia da parte dei foggiani. Parlo con il “noi”, perché mi immedesimo con i tifosi. Ci hanno fatto entrare mezz’ora dopo, perché si era sparsa la voce che ci stessero aspettando a Foggia per tenderci un agguato. Noi siamo vittime, non carnefici. Che si guardassero i video.  Io ho visto video di tifosi foggiani che cacciavano dalla curva la polizia a calci. Bisogna intervenire con pugno fermo. Ho visto lanciare pietre e pezzi di marmo sui nostri tifosi”.

Per il primo cittadino, il comportamento dei tifosi campani è catalogabile come mera “reazione non bella” e circoscrivibile al “lancio di qualche bengala”, ignorando i diversi petardi fatti esplodere, uno dei quali ha costretto i vigili del fuoco a recarsi al pronto soccorso: “Ma i tifosi dell’Avellino sono vittime e mi auguro che le indagini possano chiarire tutto”.  


Festa se la prende anche con il servizio d’ordine: “Posso dire che rispetto al comportamento corretto e al servizio d'ordine di Avellino, altrove non è così. Io ho postato un video sul mio profilo social, della tifoseria foggiana che prendeva a calci la polizia locale, e gli avellinesi sono i delinquenti? Ghirelli guardasse i video e le immagini prima di puntare il dito. Bisogna ripristinare la verità dei fatti, noi siamo stati vittime di un agguato, tra l'altro continuato”.

Non si è fatta attendere la replica di Ghirelli, che rigetta al mittente le accuse di un mancato approfondimento dei fatti: “Vi assicuro che le mie dichiarazioni sono profondamente meditate. Nessun errore a causa di scarsa e rapida valutazione nel merito”. Ghirelli nega anche di aver puntato il dito esclusivamente contro la tifoseria irpina: “Dove si evince?”. E a tal proposito cita uno stralcio della sua dichiarazione (“A Foggia la partita tra Foggia ed Avellino è stata sospesa a causa di continui, pericolosissimi lanci di petardi verso il terreno di gioco e tra settori del pubblico”): “Dove c’è nella mia dichiarazione che io indichi una sola parte nel dare la responsabilità dei lanci pericolosissimi di razzi e petardi?”. 

Ghirelli rincara: “Io ho condannato, senza se e senza ma, gli atti delinquenziali che potevano arrecare danni gravissimi a bambini, donne, spettatori e allontanano la gente normale dal calcio. Ho aggiunto che se verranno identificati i “delinquenti” promuoverò azioni per danni, poiché hanno causato un colpo alla reputazione dei club di Serie c”. 

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