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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Calcio

Il Foggia chiude al settimo posto, Canonico: “Mai messo in discussione Zeman. Ora voglio i playoff nazionali”

Non nasconde le ambizioni il presidente, che fa chiarezza sulle dichiarazioni di alcuni giorni fa: “Ho voluto solo spronare la squadra. Se avessimo perso con l’Avellino avremmo perso credibilità”

“Ci sono momenti in cui il presidente deve mettere pressione. Quando la scorsa estate ho firmato il contratto con mister Zeman, lui mi disse di aver bisogno di un presidente che gli mettesse pressione e io ne so mettere abbastanza”. Con queste parole il presidente Nicola Canonico prova a stemperare la tensione generata nella vigilia del match contro l’Avellino dopo alcune dichiarazioni rilasciate in una trasmissione, che avevano fatto abbastanza discutere. “Non si vive di solo passato”, aveva commentato il presidente con un riferimento neanche troppo velato al murales dedicato al tecnico boemo, rimarcando l’importanza della partita contro gli irpini, da vincere a tutti i costi per non chiudere la regular season in una posizione peggiore di quella ottenuta lo scorso anno. Parole alle quali ha fatto seguito l’assenza del mister nella consueta conferenza stampa della vigilia, ufficialmente dovuta a motivi personali.

Per Canonico si sono trattate solo di parole volte a spronare la squadra, non di certo a mettere in discussione le capacità e la storia del mister: “Se avessimo sbagliato la partita di oggi (ieri per chi legge, ndr) non avremmo avuto credibilità. Ma noi se vogliamo possiamo essere superiori a tante squadre, per questo bisogna stare sul pezzo e lavorare sempre per regalare gioie alla tifoseria”.

Con la vittoria di ieri i rossoneri hanno chiuso la regular season con 54 punti, al settimo posto: “Con i 6 punti conquistati con il Catania saremmo arrivati sesti con 60 punti. Abbiamo realizzato 69 reti, numeri di tutto rispetto anche se ne abbiamo subiti 53, se contiamo anche le due sfide con il Catania. Siamo il miglior attacco del girone e uno dei migliori dell’intera Lega Pro. La mia ‘aggressività’ di venerdì scorso ha determinato la voglia dei ragazzi di lottare su ogni pallone. Se restiamo concetrati e abbiamo sempre questa voglia di vincere, il Foggia non deve temere nessuno, purché ci sia sempre questo spirito. Così facendo, sarà dura per tutti incontrarci”.

Il presidente rivela di aver avuto il quinto posto come obiettivo, che non è stato centrato soprattutto per le contingenze, dall’emergenza covid a quella infortuni, che hanno decimato la squadra per diverse settimane agli inizi del 2022: “Siamo andati a giocare alcune trasferte con 14 giocatori. Ora, però, mi aspetto di approdare alla fase nazionale. Significherebbe giocare altre due care, una delle quali in casa, e aprire un nuovo ciclo di questa stagione. Perché ora i valori del campionato sono alle spalle, vincerà chi sta meglio con la testa e fisicamente, ciò che oggi ha dimostrato la squadra”.

Domenica 1° maggio il Foggia riceverà la Turris, una delle due squadre (l’altra è il Catanzaro) ad aver battuto i rossoneri sia all’andata che al ritorno: “All’andata ci mise in difficoltà con le ripartenze, ma fummo sfortunati soprattutto all’inizio del secondo tempo. Tuttavia, eravamo ancora alla terza giornata. Nella gara di ritorno loro erano reduci da diverse sconfitte, ma noi avevamo un organico rimaneggiato. Adesso il mister ha a disposizione la rosa al completo, a parte Gallo che sarà squalificato. Sono curioso di capire come finirà, resto fiducioso che i ragazzi dimostreranno sul campo la loro crescita”.

Per il socio di maggioranza del club di via Gioberti, il “campo sarà arbitro delle valutazioni”, ma si continua comunque a parlare del futuro di Zeman e del contratto: “Non è affatto cartastraccia. Ma c’è tutto il suo staff da contrattualizzare, non credo che il mister vorrà lavorare da solo. Però, dico di aspettare i playoff per chiudere un ciclo. Certi ragionamenti è meglio farli quando si ha un quadro completo e chiaro della situazione e credo che questo valga anche per l’altra parte. La scelta sarà duplice, ma non affanniamoci ora e pensiamo al calcio giocato che è ciò che più interessa ai tifosi. A loro e a me interessa raggiungere i playoff nazionali. Un anno fa contro queste squadre il Foggia faceva brutte figure, adesso se la gioca a viso aperto”.

Non rinuncia, infine, a togliersi qualche sassolino dalle scarpe: “Dare indicazioni che poi sono state trasformate in atti concreti da parte della Figc mi ha ridato quella dignità che qualcuno mi tolse con la penalizzazione. Ma io non mollo nulla, lotto sempre fino all’ultima giornata, l’ultimo minuto e l’ultimo secondo. A volte sembrerò scontroso, altre volte sembra che abbia litigato con mister Zeman, ma io ho semplicemente detto che una sconfitta ci avrebbe portati al decimo posto. Un qualcosa di poco consono ai sacrifici fatti dalla società, dalla squadra e dal mister. A qualcuno piace divertirsi su queste cose, ma a me piace far divertire i tifosi per i risultati della squadra”.

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