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Comincia il mercato: a Foggia un arrivo per reparto, ma preoccupa l'infortunio di Garattoni

Per l'ex Juve Stabia si teme un lungo stop per uno stiramento al collaterale. In quel caso, il Foggia dovrebbe cercare un altro terzino. L'obiettivo di Pavone sarà quello di prendere un centrale al posto di Markic, una mezzala di qualità che faccia gol (Deli praticamente impossibile, si punta su Peralta) e un attaccante che possa alternarsi a Ferrante

Il rinvio della ripresa del campionato, causa emergenza Covid, per una volta può rappresentare un vantaggio per il Foggia di Zeman e per il lavoro di Peppino Pavone, in ottica mercato. In primis, perché il tecnico boemo potrà lavorare con più calma sul richiamo di preparazione, e poi perché ci sarà tempo in più per i nuovi per acquisire i concetti di gioco del mister.

Sì, perché il Foggia qualcosa a gennaio la farà, ma non saranno né interventi tanto per, né ingaggi volti a stravolgere l’attuale rosa. “Faremo solo ritocchi, perché riteniamo che questo sia un gruppo affiatato e non vorremmo rompere gli equilibri di spogliatoio”, ha dichiarato il diesse Pavone ieri sera in collegamento telefonico durante la puntata di ‘Za Fo’ su FoggiaTv. E infatti, questa rosa non sembra aver bisogno di rivoluzioni, ma solo di acquisti funzionali che garantiscano un salto di qualità nella seconda parte della stagione attuale e, perché no, utili anche per il prossimo campionato. Ecco perché, difficilmente si andrà su calciatori in là con gli anni.

Come preventivato, Pavone lavorerà su almeno tre acquisti, uno per reparto, con la possibilità di un quarto innesto nel caso in cui l’infortunio occorso a Garattoni contro il Monterosi dovesse essere più grave del previsto e richiedere tempi di recupero lunghi: “Si tratta di uno stiramento al collaterale, attendiamo gli esami per comprendere i tempi di recupero”.

Per un giocatore che entrerà uno uscirà, visto che attualmente non ci sono slot liberi: “Prima, però, lavoreremo sulle entrate”, ha precisato Pavone. “Ci sono tanti pourparler. Quello di gennaio è il mercato delle offerte. Ci sono giocatori ai margini che non giocano da tempo o che vengono proposti dalle società per alleggerire i costi aziendali. Il nostro problema è identificare giocatori funzionali non solo tecnicamente, ma anche dal punto di vista mentale e fisico, che stiano bene e riescano a sopportare i carichi di lavoro dello staff tecnico”, ha aggiunto. 

L’unico reparto in cui l’intervento sarà più dettato dall’esigenza numerica è la difesa. Attualmente Zeman ha a disposizione solo tre centrali difensivi: Sciacca, Di Pasquale e Girasole. Tra infortuni, squalifiche e l’incognita Covid, la coperta rischia di essere troppo corta. Anche perché Markic è ancora infortunato e le sue prime prestazioni non sono neanche state indimenticabili: “Gli ho parlato, ci stiamo guardando intorno visto il suo stato fisico. Non è ancora guarito e finché si rimette a posto e riprende la preparazione, ci vorrà troppo tempo. Gli abbiamo comunicato di guardarsi in giro e di valutare eventuali soluzioni che gli verranno proposte”, ha confermato il diesse.

Uno dei primi nomi venuti fuori per il reparto difensivo è quello di Edoardo Blondett della Fermana, 18 presenze a referto. Il difensore classe ’92 (compirà trent’anni fra tre giorni, ndr) è legato alla formazione marchigiana fino al 2023. Ed è proprio il contratto in essere lo scoglio da fronteggiare. Non si escludono altre opzioni, magari riguardanti giocatori più giovani.

Ma sono senza dubbio centrocampo e attacco i reparti sui quali si concentreranno in maniera massiccia le attenzioni di Pavone. In mediana si è avvertita tanto la mancanza di una mezzala di qualità capace di garantire i famigerati strappi e gli inserimenti verticali tanto cari al gioco di Zeman. Uno alla Deli, per intenderci. L’ex fantasista del Foggia di Stroppa prima e di Grassadonia-Padalino poi, piace e neppure poco, ma gioca in serie B, peraltro in una società facoltosa come la Cremonese. Soltanto 7 le presenze stagionali che di certo non lo hanno soddisfatto, ma per un ipotetico ritorno a Foggia bisognerebbe trovare un accordo con il club lombardo. L’ingaggio di Deli, infatti, è assolutamente fuori budget per il club rossonero. L’unica soluzione sarebbe quella di un prestito con ingaggio in parte corrisposto dalla società grigiorossa. Difficile, molto difficile. Più fattibile la trattativa con Diego Peralta, mezzala/fantasista della Ternana. I rapporti col club umbro sono buoni – come conferma la trattativa Ferrante – e il 25enne italoargentino non avrebbe problemi a scendere di categoria, anche in virtù dello scarso minutaggio (solo 6 presenze) fin qui concessogli dal tecnico Lucarelli.

Una uscita sicura sarà quella di Ballarini, già rimasto ai margini nelle ultime gare dell’anno appena trascorso, che ha chiesto ufficialmente di andar via: “Vuole giocare di più, lo restituiremo all’Udinese”, ha rivelato Pavone. Un altro slot lo libererà quasi certamente Vigolo, sul quale il club rossonero punta, ma che è ritenuto ancora piuttosto acerbo. Verrà girato in prestito.

In attacco si lavorerà principalmente su un centravanti, in grado sia di sostituire Ferrante e, all’occorrenza, di lavorare al suo fianco: “Dovremo essere attenti a prendere un giocatore che accetti anche di fare l’alter ego di Ferrante. Non possiamo inserire un elemento che pensa di giocarle tutte. Chi si sposta a gennaio è convinto di giocare titolare, ma con Zeman il posto non è mai assicurato”. Per quel che concerne gli esterni, dovrebbero restare sia Merola che Di Grazia, sui quali il boemo aveva puntato molto, ma che negli ultimi due mesi sono rimasti ai box: “Hanno ripreso a correre, vedremo nelle prossime settimane”. Piace Di Massimo della Triestina, anche lui poco impiegato nella prima parte della stagione. Suggestivo il nome di Iocolano, che avrebbe le caratteristiche per adeguarsi al gioco di Zeman, ma i cui 32 anni non si sposano appieno col progetto giovani imbastito dalla società. Un altro nome che gira da alcune settimane è quello di Alfredo Bifulco, esterno offensivo nativo di Ottaviano e di proprietà del Padova. Con i veneti ha fin qui visto il campo col contagocce (6 gare, due delle quali da titolare, e nessun gol).

È invece destinato a restare Olger Merkaj, su cui Pavone e Zeman continueranno a puntare: “È un giocatore dinamico, ha cambio di passo. Certo, in alcune situazioni deve migliorare, spesso negli allenamenti vuole spaccare la porta piuttosto che fare giocate più ragionate. Ma è un giocatore che quando entra mette apprensione alle difese. Crediamo abbia ampi margini di miglioramento”.

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