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"Il Foggia è di nuovo inadempiente". Il Convitto Bonghi non fa sconti alla società: "Deve pagare"

Il dirigente scolastico Matteo Capra spiega che il Convitto è in attesa del saldo finale. La società, intanto, avrebbe palesato l'intenzione di ritirare prima gli studenti: "Il Foggia deve pagare, non possiamo concedere sconti"

Convitto Bonghi-Calcio Foggia, caso riaperto. La vicenda, come noto, riguarda i ragazzi tesserati con il club rossonero che studiano e vivono nella struttura di Lucera. Una decina di giorni fa, il preside aveva fatto presente ai genitori/tutori dei convittori il mancato pagamento della terza rata retta da parte della società rossonera. Motivo per il quale, qualora il club non avesse ottemperato agli impegni, i ragazzi non avrebbero potuto più permanere all’interno della struttura. In seguito alla sollecitazione, la società ha provveduto a effettuare un bonifico, scongiurando lo ‘sfratto’ dei ragazzi. La cifra, però, non ha coperto l’intera rata, ma solo una tranche, con la garanzia del saldo nei giorni successivi. Ma un’altra missiva del preside ha evidenziato la nuova inadempienza.

Al di là della lettera di invito a onorare gli impegni, siamo disposti ad attendere qualche altro giorno, come abbiamo fatto nel precedente caso”, precisa a FoggiaToday il dirigente Matteo Capra: “Siamo in attesa che onorino l’ultima tranche. I ragazzi però sono ancora nel convitto”.

In totale sono 16 i ragazzi iscritti, la convenzione tra il Convitto e il Foggia prevedeva inizialmente l'iscrizione e la permanenza di 14 ragazzi "con costi integralmente a carico del Foggia calcio. Nel corso del tempo, seguendo le dinamiche di tesseramento della stessa squadra calcistica, i nomi di alcuni convittori/calciatori sono cambiati per sopravvenuto trasferimento in entrata e in uscita, fermo restando il numero totale degli stessi. E non poteva essere altrimenti in quanto con la predetta convenzione la società ha “opzionato” i 16 posti per l’intero anno scolastico, impedendo ad altri aspiranti convittori (anche non calciatori) di poter accedere ai servizi convittuali per mancanza di posti disponibili", si legge in una nota del Convitto. 

L’ultima rata prevista è di 800 euro cadauno. Il saldo finale che il Convitto attende di ricevere – dopo aver accordato la dilazione – si aggirerebbe sui 6mila euro. L’accordo prevedeva la permanenza fino al termine dell’anno scolastico, ovvero il 10 giugno. Ma, stando a quanto fa presente il preside, l’intenzione della società sarebbe quella di ritirare anticipatamente i ragazzi, alla luce della comunicazione ricevuta dalla scuola sabato scorso, nella quale il club precisava che il pagamento effettuato in acconto della terza rata si riferisse alle rette integrali di otto studenti. Comunicazione che la scuola rigetta, anche alla luce del fatto che la scadenza della terza rata era stata fissata al 31 marzo. 

Ma c'è dell'altro: nella nota si fa riferimento a una comunicazione informale, da parte del direttore sportivo e responsabile del settore giovanile Piergiuseppe Sapio, con la quale si informava che le famiglie degli altri otto ragazzi fossero state informate e fossero pronte al versamento della rata di propria spettanza: "Cosa rivelatasi infondata", precisa il rettore, che annuncia come l'intero gruppo, "pur restando la possibilità di regolare frequenza scolastica", non potrà più restare nella struttura. 

"Mi sembra una scelta un po’ pretestuosa se fosse finalizzata a non onorare l’impegno o a ottenere uno sconto che – trattandosi di un impegno di spesa nella pubblica amministrazione – non possiamo concedere”, puntualizza il prof. Capra. Concetto ribadito anche nella succitata nota, diramata pochi minuti fa dall'istituto: "Il nostro è un Convitto Nazionale, regolato da leggi statali e regolamenti, che svolge un’attività scolastica e non alberghiera e che il numero dei convittori, che sono per noi innanzitutto studenti, fissato ad inizio di ciascun anno scolastico, determina anche il numero del personale ad esso dedicato e non è suscettibile di variazioni per l’intera durata dell’anno scolastico. La validità della convenzione tra noi stipulata, confermata dai versamenti effettuati per la prima e la seconda rata della retta per tutti i 16 calciatori-convittori, non può pertanto essere variata in corso d’anno e la terza rata rimane pertanto dovuta integralmente anche in mancanza di frequenza. Né tale retta può essere proporzionale ai giorni di permanenza o essere scissa a piacimento da parte degli iscritti". 

"Il Foggia deve pagare, ha un impegno riguardante l'intero anno scolastico. Noi ci siamo messi a disposizione anche tenendo aperta la struttura nei periodi in cui di solito chiudiamo, come nel corso delle festività natalizie”, ha chiosato il dirigente-rettore. 

Intanto, il Convitto effettuerà prossimamente comunicazione all'Avvocatura distrettuale dello Stato di Bari, finalizzata al recupero del credito, informando anche la Covisoc per "inadempimento su un benefit assistenziale a favore di calciatori tesserati con il Foggia calcio". 

L'ennesimo caso di una stagione tormentata, nella quale neppure il settore giovanile è stato risparmiato. Soltanto un mese fa, scoppiò la polemica con il Comune di Troia, dopo che una partita dell'Under 17 femminile fu interrotta per la mancata autorizzazione da parte dell'Amministrazione per l'utilizzazione dello stadio comunale 'D'Achille'. Un "grave danno d'immagine alla nostra società", fu il commento del club che fece riferimento a una "autorizzazione verbale" ricevuta dalla Asd Troia Sport (custode dell'impianto). "Un’autorizzazione legale non può mai essere “verbale” né la comunicazione per l’utilizzo di una struttura pubblica può avvenire ricorrendo ad un tramite", fu la controreplica del primo cittadino.

Aggiornato alle ore 13.04

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